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Accordo tra Leonardo e General Atomics per l’utilizzo del sistema di protezione BriteCloud 218 di Leonardo da un drone MQ-9

Leonardo BriteCloud (@ Leonardo Company)

Leonardo e General Atomics Aeronautical Systems Inc. (GA-ASI) hanno annunciato una collaborazione volta a offrire le capacità di protezione uniche garantite dal decoy BriteCloud di Leonardo agli operatori del sistema a pilotaggio remoto MQ-9. L’iniziativa vuole cogliere la crescente domanda di mercato di sistemi di protezione dalle moderne minacce radio-guidate per i velivoli pilotati a distanza.

Sono già stati fatti una serie di lanci del BriteCloud da un MQ-9 nell’ambito di un test di sopravvivenza dell’aeromobile, pensato per gestire il rilascio in sicurezza del decoy dal nuovo pod di auto-protezione della piattaforma. Potrebbero aggiungersi ulteriori prove dal vivo volte a dimostrare che il BriteCloud è in grado di proteggere efficacemente il drone dalle minacce a radio frequenza più avanzate.

BriteCloud è un dispositivo di nuova generazione per la protezione di velivoli. Si tratta del primo e unico sistema di questo tipo al mondo ad aver dimostrato la sua efficacia, incorporando una sofisticata tecnologia jamming di dimensioni molto ridotte, che può essere rilasciata dal velivolo come un flare. Progettato e sviluppato in UK, il sistema è entrato in servizio con la Royal Air Force dopo un’estensiva campagna di prove. Inoltre, è attualmente in valutazione con le Forze Armate USA nell’ambito del programma Foreign Comparative Test (FCT).

BriteCloud è disponibile in diverse versioni per adattarsi a differenti tipi di piattaforma. Il BriteCloud 218 è la versione compatibile con il sistema di rilascio dell’MQ-9 ed è integrabile su aerei da combattimento statunitensi come l’F-15 e l’F-16, mentre il BriteCloud 55 può essere lanciato da dispenser da 55mm di velivoli come l’Eurofighter Typhoon, il Saab Gripen E e il Tornado GR4. Un terzo modello, il 55-T, è in fase di realizzazione per aerei da trasporto e elicotteri.

Il decoy utilizza tecnologia jamming di tipo Digital Radio Frequency Memory (DRFM), considerata il “top di gamma” nella protezione da missili superficie-aria e aria-aria radio guidati. Così è possibile rilevare e processare i segnali radar in arrivo e, in risposta, produrre e trasmettere un potente segnale elettronico “fantasma” che induce il radar a seguire la contromisura e non l’aereo.

Lancio del BriteCloud 218 di Leonardo da un drone bersaglio

Nel frattempo è stata anche completata di recente una prova che ha visto le Forze Armate tedesche lanciare il decoy BriteCloud 218 di Leonardo da un drone bersaglio di Airbus, utilizzato come test bed per valutare il suo potenziale a protezione dei velivoli da missili radio-guidati. La prova, condotta con il supporto di Airbus, Leonardo e la società tedesca di analisi e test IABG, ha visto lanciare il BriteCloud 218 dal drone bersaglio durante il volo; così il velivolo ha evitato con successo missili a guida radar semi-attiva.

Il BriteCloud è un dispositivo elettronico delle dimensioni di un flare che protegge i velivoli dai più moderni missili radio guidati. Lanciato da un dispenser per contromisure standard, trasmette potenti emissioni radio che simulano l’obiettivo atteso dal missile, attirando così la minaccia sul BriteCloud, lontano dalla piattaforma. Il sistema è una novità a livello mondiale, con Leonardo unica azienda ad aver portato con successo questa sofisticata tecnologia di jamming alle dimensioni di un flare.

La prova con le Forze Armate tedesche rappresenta il primo lancio del BriteCloud da una piattaforma RPATS (Remotely Piloted Air Target System). Con i sistemi a pilotaggio remoto che diventano asset sempre più importanti, l’attenzione si sta concentrando sulla loro protezione da attacchi. BriteCloud, che non richiede interventi di integrazione, rappresenta una soluzione vantaggiosa anche per equipaggiare droni con capacità di jamming di ultima generazione. Il sistema è decisamente più efficace delle tradizionali contromisure chaff (radar riflettenti), grazie a un computer di bordo che implementa le ultime tecnologie di electronic warfare per la protezione dalle attuali minacce.

La variante BriteCloud 218 utilizzata nel test ingloba questa tecnologia in un involucro per contromisure rettangolare standard. Questo significa che è compatibile con una serie di dispenser di uso comune, come l’AN/ALE-47, aumentando significativamente le difese di jet di precedente generazione quali F-15 e F-16, così come di piattaforme a pilotaggio remoto.

Il BriteCloud 218 è attualmente impegnato nel programma statunitense Foreign Comparative Testing (FCT), guidato dall’US Air National Guard (ANG), che potrebbe portare il Sistema a entrare in linea con l’Air Combat Command dell’USAF e con altri reparti americani. Nel frattempo, il BriteCloud 55 di Leonardo, leggermente più grande e compatibile con dispenser da 55mm come quelli dell’Eurofighter Typhoon e del Gripen, è in servizio con la Royal Air Force.

Redazione di Aviation Report: Dalla redazione di Aviation Report // From editorial staff

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