I bombardieri strategici americani B-1B Lancer della US Air Force appartenenti al 7th Bomb Wing alla Dyess Air Force Base, Texas, sono arrivati sulla Ørland Air Station in Norvegia per una missione di addestramento pianificata da tempo per condurre attività d’addestramento nel teatro europeo e con i partners ed alleati in tutta Europa. Questa è la prima volta che i bombardieri strategici statunitensi operano dalla Norvegia.
Dal 2018, le missioni dei bombardieri strategici americani hanno fornito al personale di volo la familiarizzazione del teatro per i membri e l’opportunità per l’integrazione degli Stati Uniti con gli alleati della NATO e i partner regionali.
“Non vedo l’ora di mostrare la nostra capacità di operare da questa nuova posizione e portare a termine la missione“, ha detto il Generale Jeff Harrigian, Comandante delle forze aeree statunitensi in Europa e Africa. “L’addestramento con alleati come la Norvegia ci consente di affinare le nostre capacità di deterrenza e difesa, migliorando allo stesso tempo la stabilità regionale“.
Le missioni dei bombardieri dimostrano la capacità dell’US Air Force di eseguire missioni di volo, sostenere la prontezza e supportare gli alleati e partner indipendentemente da qualsiasi sfida esterna. Queste missioni forniscono anche la formazione necessaria per rispondere a qualsiasi potenziale crisi o sfida in tutto il mondo.
L’addestramento del personale dell’aeronautica militare statunitense comprenderà una varietà di aree che vanno dall’operare nell’estremo nord al miglioramento dell’interoperabilità con alleati e partner in tutto il teatro europeo, in primo luogo pensiamo proprio con gli F-35 norvegesi, che nel frattempo si sono appena rischierati in Islanda a protezione dello spazio aereo del paese europeo e della NATO. Il dispiegamento integrerà, quindi, i caccia di quinta generazione con i bombardieri strategici, mostrando il progresso degli alleati nella tecnologia per la difesa, le capacità e l’interoperabilità.
I velivoli militari americani di Dyess si erano precedentemente addestrati in Norvegia lo scorso settembre 2020. Durante una missione di addestramento di 16 ore a partire dalla base aerea di Eielson, in Alaska, i B-1B Lancer avevano coperto 6.100 miglia nautiche per un viaggio oltre il Polo Nord. La missione di volo aveva previsto il rifornimento aereo sull’artico seguito da “diverse ore” di addestramento con le forze norvegesi al largo della costa della Groenlandia e sul Mare di Norvegia.
Il Nord Europa è stato a lungo un campo di battaglia per i bombardieri strategici, specialmente per i russi. I bombardieri Tu-95, Tu-22 e Tu-160 si addestrano regolarmente sulle acque del nord Europa sondando lo spazio aereo della NATO e della Svezia, spazio aereo utilizzato anche per attaccare obiettivi in Siria come fatto dai bombardieri strategici russi Tu-160 che hanno volato attraverso il Nord Europa, il Nord Atlantico su una rotta verso il Medio Oriente.
La Norvegia è una delle porte della NATO per l’importantissimo Mare del Nord e l’Oceano Artico. Il tratto di oceano a cavallo tra Groenlandia, Islanda e Regno Unito, il cosiddetto “GIUK Gap”, è una potenziale barriera per i sottomarini russi e le unità navali di superficie che tentano di accedere all’oceano. Per questo motivo i cieli e il mare che circondano la Norvegia sono da sempre zone di enormi giochi di guerra della NATO.
Tra le altre cose i B-1 potrebbero addestrarsi anche sulla loro nuova missione, quella marittima. Ricordiamo che la flotta di circa 45 B-1B Lancer sta ricevendo missili antinave a lungo raggio e sta adottando nuove tattiche di combattimento sul mare. Un singolo B-1 può portare fino a 24 missili AGM-158C LRASM antinave stealth con raggio di circa 560 chilometri. Con il rifornimento in volo una formazione di bombardieri B-1 potrebbe avere libertà di manovra sul vasto oceano Atlantico, sul mare del Nord e sull’artico rappresentando una seria minaccia per la flotta settentrionale russa.
Russia
Sullo sfondo del crescente confronto tra la Russia e la NATO nell’Artico la Russia naturalmente non è rimasta con le mani in mano, e la tensione potrebbe aumentare il tutta l’area geografica dell’Artico. Le Forze Aeree Russe hanno lanciato nei giorni passati tutta una serie di voli dei propri bombardieri strategici Tu-160 sul Mare del Nord e sul Mare di Barents come dimostrazione di forza e hanno rischierato i caccia intercettori MiG-31BM Foxhound nell’arcipelago di Novaya Zemlya, chiamato anche la “terra dei venti”.
Il numero esatto di aerei da combattimento schierati in questa regione settentrionale della Russia è sconosciuto, tuttavia, a giudicare dalle immagini rilasciate dal Ministero della Difesa della Federazione Russa almeno cinque velivoli da combattimento, del 98° reggimento aereo misto, sarebbero rischierati per respingere quasi tutti gli attacchi da nord. Qui da sei anni un reggimento missilistico antiaereo, equipaggiato con il sistema S-400, è in servizio di combattimento e ora anche l’aviazione navale russa sorveglierà lo spazio aereo sopra l’Artico.
I caccia-intercettori a lungo raggio MiG-31 Foxhound sono i primi al mondo ad entrare in servizio a latitudini così elevate, nell’estremo nord, e sono rischierati sull’aeroporto di Rogachevo, sull’isola Yuzhny dell’arcipelago di Novaya Zemlya, pronti alle loro missioni di combattimento, in uno scenario dominato dal ghiaccio e dal gelo.
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