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L’amministrazione Biden chiederà al Congresso di approvare la vendita di F-16 alla Turchia e di F-35 alla Grecia

@ Archivio Aviation Report / Andrea Avian

Il Wall Street Journal ha pubblicato un articolo di particolare interesse per la Grecia e la Turchia. Secondo quanto riportato, l’amministrazione Biden intenderebbe chiedere l’approvazione del Congresso per la vendita, del valore di 20 miliardi di dollari, di nuovi aerei F-16 alla Turchia e di una vendita di F-35 alla Grecia, in quella che sarebbe tra le più grandi vendite di armi straniere negli ultimi anni, secondo i funzionari statunitensi.

Affinché la vendita sia approvata, la Turchia dovrà accettare che Finlandia e Svezia aderiscano alla NATO, domanda bloccata da Ankara per i legami dei due paesi nord-europei con i separatisti curdi. Entrambi i paesi hanno deciso di aderire all’Alleanza Atlantica lo scorso anno in risposta all’invasione russa dell’Ucraina, essendo stati precedentemente neutrali. Tuttavia gli Stati Uniti hanno negato pubblicamente che la vendita degli F-16 abbia un collegamento diretto con l’adesione della Finlandia e della Svezia alla NATO.

Ma questa vendita conterrebbe molto altro: sarebbero inclusi quaranta nuovi velivoli e kit per rinnovare 79 F-16 turchi in servizio, oltre a più di 900 missili aria-aria e 800 bombe, secondo un funzionario. La Turchia dispone di 157 caccia F-16. Durante la visita del ministro degli Esteri Mevlut Cavusoglu la prossima settimana a Washington, il Congresso sarà probabilmente informato sull’accordo.

Il governo greco, da parte sua, ha richiesto l’acquisto di almeno 30 F-35. Se l’acquisto sarà approvato dagli Stati Uniti, potrebbe placare eventuali proteste da parte di Atene che nel frattempo sta mettendo in servizio i caccia Rafale francesi. Il Dipartimento di Stato ha rifiutato di commentare potenziali trasferimenti di armi fino a quando non saranno formalmente notificati al Congresso. Tuttavia, il Congresso non è mai riuscito a bloccare una vendita richiesta dalla Casa Bianca. In base alle leggi statunitensi sull’esportazione di armi, il Congresso avrà 30 giorni per rivedere l’accordo.

Ciò avviene in un contesto di relazioni USA-Turchia già tese, e Washington sta spingendo Erdogan a imporre sanzioni alla Russia e ad approvare l’ingresso di Finlandia e Svezia nella NATO. Il senatore Bob Menendez, presidente della commissione per le relazioni estere del Senato, ha dichiarato che non accetterà alcuna vendita di F-16 alla Turchia a causa delle preoccupazioni sui diritti umani.

I funzionari statunitensi stanno incoraggiando Erdogan a eliminare la sua opposizione all’adesione della Finlandia e della Svezia alla NATO con il miraggio della fornitura degli F-16. Ma alcuni funzionari prevedono che, mentre è probabile che il pacchetto per la Grecia passi al Congresso, gli F-16 turchi potrebbero essere ritardati a causa della riluttanza di alcuni a rafforzare la potenza di fuoco di Ankara.

Sempre secondo il Wall Street Journal, la transazione arriverebbe anche in un momento di accresciuta tensione tra Turchia e Grecia, rivali di lunga data che negli ultimi tempi si sono scambiati minacce all’interno della regione del Mediterraneo orientale. Va aggiunto che la Turchia era precedentemente coinvolta nel programma F-35.

La Turchia ha finanziato lo sviluppo del caccia F-35 e aveva già stipulato accordi per un centinaio di caccia. Gli impianti di produzione erano stati costruiti nel paese per realizzare circa 900 componenti diversi per i velivoli. La decisione della Turchia di acquisire sistemi missilistici antiaerei russi S-400 ha portato alla cancellazione degli accordi e all’estromissione dal programma.

I funzionari dell’amministrazione Biden ritengono che la vendita di F-16 alla Turchia potrebbe contribuire a migliorare le relazioni con il Paese, che ha il secondo esercito più grande della NATO. Inoltre Erdogan ha svolto un ruolo enorme nel mediare la crisi in Ucraina, organizzando scambi di prigionieri e mediando un accordo che ha permesso all’Ucraina di ricominciare a inviare grano attraverso i suoi porti del Mar Nero. Questa stretta relazione tra Erdogan e il presidente russo Putin ha sollevato timori anche a Washington, come il controllo del denaro russo che scorre in Turchia o i beni dell’oligarca.

Categorie: News Militari
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