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Axalp 2022: la Swiss Air Force si addestra ai tiri ad alta quota insieme agli F-35 italiani

@ M. Morbioli

In Svizzera, dal 18 al 20 Ottobre scorso, e come da tradizione, si sono svolti i tiri d’aviazione sul poligono di Axalp-Ebenfluh, quest’anno contrassegnati da un meteo decisamente favorevole. L’evento organizzato dalle Forze Aeree Svizzere (Schweizer Luftwaffe), permette alla forza armata di mostrare al pubblico e ai contribuenti le capacità dei propri aeromobili, elicotteri e personale ad operare in ambiente alpino.

Sicuramente, la dimostrazione offerta dagli aerei da combattimento Boeing F/A-18C Hornet, rara da vedersi per il pubblico, che eseguono attacchi di precisione tra i canaloni e le vette alpine con l’utilizzo di armamento reale, nello specifico il cannone di bordo a 6 canne rotanti General Dynamics M61/A2 Vulcan capace di una cadenza di tiro di 4000/6000 colpi al minuto, è la più spettacolare.

Nell’ora e mezza di esibizione, aerei in servizio attivo, elicotteri e forze speciali, oltre a paracadutisti e simulazioni di intercettazione di aeromobili ostili, trovano spazio le esibizioni vere e proprie da parte dei piloti collaudatori di Swiss Hornet e Super Puma Display Teams con la chiusura abituale da parte degli F-5E Tiger II della Patrouille Suisse.

L’edizione di quest’anno ha avuto però un protagonista assoluto anzi due: l’F-35. Ospiti d’eccezione, due macchine del 6° e 32° Stormo dell’Aeronautica Militare provenienti dalla base di Ghedi che hanno offerto una dimostrazione delle capacità del velivolo di 5a generazione acquisito di recente dal paese elvetico.

Come è ormai noto, Il Parlamento e il Consiglio Nazionale hanno autorizzato il Consiglio Federale della Confederazione Elvetica a firmare un contratto di 6,035 miliardi di Franchi svizzeri per l’acquisto di 36 aerei da combattimento Lockheed Martin F-35A Lightning II al più tardi entro la fine di marzo 2023, di cui almeno due dozzine verranno prodotti nello stabilimento novarese di Cameri co-gestito da Lockheed Martin e Leonardo per conto del Ministero della Difesa italiano.

La Final Assembly & Check-Out di Cameri (NO) è uno dei 3 siti produttivi mondiali che assemblano il Joint Strike Fighter e sta producendo le macchine per Aeronautica Militare, Marina Militare e Reale Aeronautica Olandese.

Le 36 nuove macchine, che entreranno in servizio presumibilmente tra il 2027 e il 2030, andranno a sostituire 55 tra Northrop F-5E Tiger II e Boeing F/A-18C Hornet con un programma di phase out che prevede la dismissione dei restanti 25 F-5 non prima che un’intera squadriglia di F-35A diventi operativa.

Prima dei tiri d’aviazione, il Comandante delle Forze Aeree Svizzere, Divisionario Peter Merz, ha tenuto la tradizionale conferenza stampa nella quale sono stati illustrati i temi cardine ai quali la Difesa svizzera si ispira, quali il contesto internazionale nel quale la Confederazione dovrà muoversi oggi per essere pronta domani mantenendo un’elevata attenzione sulle crisi aperte nello scacchiere internazionale e che determinano lo sviluppo delle capacità operative dell’aviazione per poter contrastare qualsiasi minaccia possa colpire la neutralità della Confederazione stessa.

In particolare, Merz ha espresso la necessità di:

  • Ulteriore sviluppo delle capacità della Schweizer Luftwaffe;
  • Difesa aerea integrata;
  • Supporto alle forze terrestri;
  • Ricognizione aerea tramite aerei da combattimento e droni;
  • Aerial situational awareness;
  • Decentralizzazione;
  • Robusta mobilità aerea;
  • Operazioni in rete e cooperazione con le altre forze armate.

Non poteva mancare un approfondimento sul programma AIR2030 e in particolare sul nuovo aereo prescelto dalla Luftwaffe sul quale il Capo delle Forze Aeree Svizzere si è espresso citando con precisione, oltre al fattore prezzo e compensazioni, i vantaggi che permetteranno un vero salto di qualità operativo grazie al nuovo velivolo. In particolare, la capacità networkcentrica che la macchina offre permetterà un’integrazione più efficace a favore dell’Esercito di terra.

La protezione dello spazio aereo, con la conservazione della sovranità dei cieli e i compiti di polizia aerea, uniti a capacità difensive/offensive che il JSF offre in quanto velivolo omniruolo permetteranno il potenziamento delle capacità dello Schweizer Armee, attualmente limitate, potendo operare a terra grazie ad un ombrello protettivo in cielo più integrato e più efficace di quanto non sia oggi.

L’acquisizione dell’F-35, grazie alla sua sensoristica avanzata, permetterà anche una migliore ricognizione aerea e verrà seguito, oltre alla nota acquisizione del sistema missilistico Raytheon Patriot, da 15 nuovi droni con consegna entro fine anno, da nuovi elicotteri da trasporto medio e pesante di cui sono iniziati i primi ragionamenti interni, nuovi apparati elettronici, sviluppo della capacità di dispersione dei mezzi e rischieramento in zone disagiate, cooperazione con i paesi vicini.

Merz ha poi precisato che l’Esercito Svizzero in tutte le sue espressioni deve essere un sistema completo per la difesa dello spazio, spazio elettromagnetico, spazio aereo, spazio terrestre, marittimo, Cyber security, Informatica.

Il servizio di polizia aerea è indispensabile  per la sicurezza quotidiana nello spazio aereo svizzero. La «ragion d’essere» vera e propria delle Forze aeree consiste tuttavia nel proteggere la popolazione e le truppe di terra anche nell’ambito della difesa dalle molteplici minacce provenienti  dallo spazio aereo“, ha dichiarato il Divisionario Merz in più di una circostanza.

Per maggiori informazioni sulle strategie e la visione dell’Armée Suisse, incluso il potere aereo: 

Si ringraziano per il contributo fotografico www.pitispotterclub.it / M. Morbioli (Gallery completa qui), le Forze Aeree Svizzere e l’Ufficio Stampa dell’Esercito Svizzero per la sempre eccellente collaborazione e disponibilità.

Immagini: M. Morbioli

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