Red 6, azienda californiana leader nel settore della Augmented Reality sta procedendo spedita nello sviluppo del suo nuovo sistema di addestramento air to air per i piloti dell’US Air Force dopo aver stipulato un contratto multimilionario con l’aviazione militare americana.
L’azienda californiana che punta a rivoluzionare e stravolgere completamente il modo in cui i piloti americani conducono l’addestramento al combattimento aria-aria attraverso l’uso della realtà aumentata, o AR, sta facendo ulteriori nuovi progressi nello sviluppo del software e dell’hardware che compongono il suo nuovo sistema.
Red 6 ha infatti recentemente dimostrato la sua capacità di far condurre una serie di sortite di addestramento capaci di mettere un vero pilota contro una serie di più avversari simulati, oltre a farlo lavorare con un gregario virtuale per ingaggiare una singola minaccia simulata, anziché effettuare soltanto una serie di scontri uno contro uno. Il pilota dal visore riesce a vedere questi aeromobili simulati attraverso un visore AR, dalle dimensioni più ridotte rispetto al suo predecessore, che è ora in grado di adattarsi perfettamente sotto la visiera di un casco di un pilota da combattimento.
Daniel Robinson, il fondatore e CEO di Red 6, che è anche un ex pilota della Royal Air Force (RAF) oltre che il primo non americano a sedersi nel cockpit di un F-22 Raptor, ha condiviso una serie di vari dettagli su questi risultati e ha parlato verso quale direzione la sua azienda sta cercando di portare il suo lavoro in futuro a margine dell’annuale Air, Space, and Cyber Conference dell’Air Force Association.
Red 6 è già diversi anni che sta sviluppando la sua tecnologia per renderla sempre più progredita e performante. Ad agosto, la società ha annunciato che l’US Air Force le avrebbe assegnato un contratto Small Business Innovation Research (SBIR), del valore di 70 milioni di dollari nei prossimi cinque anni, con lo scopo di continuare a lavorare sulla “commercializzazione” della sua intelligenza artificiale (AI) denominata ATARS ovvero Airborne Tactical Augmented Reality System.
Un pilota che sarà in grado di utilizzare l’ATARS per interagire con più velivoli simulati contemporaneamente porterà ad un enorme passo avanti nell’ambito dell’addestramento ai combattimenti simulati. Già adesso l’idea di affrontare un singolo avversario simulato all’interno di un ambiente ibrido che si posiziona fra il mondo reale e il virtuale grazie ad un visore è un’idea senza ombra di dubbio impressionante che qualche anno fa veniva considerata addirittura fantascientifica.
Nonostante lo stupore questa rimane pur sempre una capacità che l’azienda ha saputo rendere tangibile per la prima volta lo scorso anno e con questa ulteriore evoluzione punta a rappresentare in maniera ancora più realistica tutto ciò che accade in un vero combattimento aereo; specie per quanto concerne l’addestramento inteso a simulare operazioni aeree di fascia alta contro un potenziale avversario di pari livello, come può essere la Cina.
Robinson ha inoltre evidenziato in modo specifico come un potenziale conflitto con l’esercito cinese includerebbe un gran numero di nemici, inclusi velivoli come il caccia stealth J-20, assieme ad una difesa aerea molto sviluppata e ad altre minacce di vario genere. Ha anche fatto notare che la sua azienda è ora in grado di simulare oltre ai jet nemici anche missili terra-aria nell’ambiente di addestramento AR, aggiungendo quindi un ulteriore realismo al sistema.
Oltre alle minacce, il sistema prodotto dalla Red 6 adesso consente ai piloti di lavorare con gregari simulati guidati dall’intelligenza artificiale in AR, permettendo scontri due contro uno con finti velivoli ostili. Qualche tempo fa la compagnia aveva dichiarato di essere in grado di inserire anche una suite di velivoli friend, compresi gli aerei cisterna, all’interno di questo addestramento simulato; i piloti però erano in grado di interagire e di condurre solo una serie di manovre di volo in maniera molto generale.
Adesso Red 6 prevede nel prossimo futuro di continuare a lavorare aggiornando e implementando il suo sistema, aggiungendo al suo simulatore un maggior numero di assetti, sia aerei che di superficie. Come sono state migliorate le componenti software del sistema anche lo sviluppo del visore AR ha fatto un notevole balzo in avanti. Oggi il suo design è in grado di mostrare immagini a fedeltà sempre più elevata e con un sempre maggior numero di dettagli.
E mentre la sua performance è stata aumentata, gli ingombri sono diminuiti rendendolo così più piccolo e dunque più facile da gestire. L’ultima versione dal design completamente rivisto ha un sistema interno di auto-raffreddamento, mentre le versioni precedenti erano state collegate ad un sistema di raffreddamento che però era esterno. Ciò ha contribuito a rendere l’apparecchio abbastanza compatto da passare sotto la visiera del casco di un pilota anziché dotarlo di una periferica aggiuntiva decisamente molto ingombrante.
L’obiettivo finale dell’azienda resta quello di fornire un ambiente di addestramento ibrido che sia così funzionale e completo che l’Air Force USA, o qualsiasi altro cliente futuro, non abbia mai più bisogno di far decollare un vero aereo per il ruolo di avversario all’intero di una esercitazione Red Air. Nell’insieme l’azienda si è posta poi anche la necessità di dare ai piloti l’opportunità di affrontare minacce molto più avanzate che potessero ricreare apparecchi di quinta generazione.
Uno dei limiti che questi sistemi non possono offrire è l’impossibilità di ricreare completamente il “carico cognitivo” e altri stress che un pilota sperimenta quando vola su un vero aereo o in fase di combattimento. Allo stesso tempo, ci sono stati alcuni pareri che un ambiente di addestramento virtuale di questo genere potrebbe offrire anche più capacità di quanto sia poi effettivamente necessario nella realtà, dato che secondo le aspettative molti scontri aria-aria in futuro saranno svolti al di là del raggio visivo (BVR ) limitando al minimo il combattimento nel corto raggio.
L’idea di base rimane comunque sicuramente allettante, tanto che anche altre aziende stanno lavorando per espandere le proprie capacità di simulare sinteticamente una varietà di minacce nell’addestramento del mondo reale, ma ad oggi senza offrire però lo stesso tipo di rappresentazione visiva diretta offerta dal sistema AR di Red 6. Mentre il futuro combattimento aereo comporterà sicuramente un numero significativo di scontri BVR, resta da vedere, ovviamente se Red 6 riuscirà a raggiungere i suoi ambiziosi obiettivi.
La recente aggiudicazione del contratto da parte dell’US Air Force ha sicuramente dimostrato che adesso c’è un notevole interesse per ciò che l’azienda sta sviluppando, specie per gli enormi risparmi sui costi di servizio. La tecnologia AR di Red 6 però potrebbe anche avere ulteriori applicazioni future oltre al mero addestramento al combattimento aria-aria. All’inizio di quest’anno, un certo numero di piloti dell’aeronautica militare statunitense ha avuto l’opportunità di sperimentare ciò che il sistema ha da offrire.
In futuro ci sarà anche la possibilità di far interagire le forze aeree con quelle di mare e terrestri fra di loro proprio grazie questo sistema. In questo momento invece, Red 6 è pronta per iniziare a far integrare il suo sistema di addestramento su uno dei T-38 Talon dell’USAF come parte del suo contratto SBIR, anche se ci sono piani futuri per installarlo su un caccia F-16.
La società ha inoltre condotto i propri test di volo utilizzando un velivolo Berkut con motore a pistoni modificato. Negli ultimi anni Red 6 è già stata in grado di far avanzare lo stato della sua tecnologia potenzialmente rivoluzionaria in tempi relativamente brevi. Sarà molto interessante adesso vedere dove l’azienda potrà portarla con una sostanziale cooperazione e il sostegno finanziario dell’US Air Force.
Testo: Simone Ferrante