Ormai non si parla di altro. Tutti i media generalisti o meno parlano della possibilità concreta di fornire all’Ucraina i tanto desiderati aerei da combattimento occidentali per combattere le truppe di Mosca. Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy ha detto che diversi paesi occidentali sarebbero pronti a fornire a Kiev gli aerei per sconfiggere l’invasione russa.
Non vi è stata alcuna conferma immediata di tale offerta. Ma di seguito riportiamo alcuni dettagli sui jet che l’Ucraina vorrebbe e su cosa potrebbe ottenere. L’Ucraina ha chiesto agli alleati di fornire moderni aerei da combattimento occidentali, soprannominati “ali per la libertà” nel discorso di Zelenskiy ai parlamentari britannici di questa settimana, per poter sostituire la sua vecchia flotta di aerei MiG e Sukhoi di epoca sovietica.
Gli F-16 Fightning Falcon sono in cima alla lista dei desideri di Kiev grazie alla loro potenza, alla capacità di combattimento e alla loro disponibilità globale. Kiev vorrebbe anche i caccia svedesi Gripen. Fino ad oggi l’Ucraina ha fatto affidamento sulla sua flotta per attaccare le posizioni russe ed effettuare voli di intercettazione, ma la sua aviazione militare ritiene che i nuovi jet potrebbero cambiare le sorti della guerra.
Il colonnello Yuri Ignat, il principale portavoce del comando dell’aeronautica militare ucraina, aveva affermato che due squadroni di 12 aerei, più le riserve, sarebbero sufficienti, almeno inizialmente, per aiutare a ribaltare la situazione. Tali aerei “chiuderebbero il cielo” agli attacchi russi, ha detto il consigliere di Zelenskiy, Mykhailo Podolyak. “Aiuterebbero a distruggere praticamente qualsiasi bersaglio” in cielo e a terra, ha detto il portavoce dell’aeronautica militare ucraina. La Gran Bretagna ha affermato che ci vorranno anni prima che i piloti ucraini imparino a far funzionare i nuovi modelli di jet, dopo che Zelenskiy ha chiesto dei jet Eurofighter Typhoon a Londra questa settimana.
In una prima fase, Londra aveva accettato di iniziare ad addestrare i piloti in primavera e ha detto che cercherà di accorciare le sessioni per i piloti ucraini più esperti. “Qui non si parla semplicemente di scortare un aereo fino al confine del paese“, ha detto alla BBC il ministro della Difesa britannico Ben Wallace.
“Senza un equipaggio ai box, un’auto di Formula 1 praticamente non può partire e certamente non può durare più di qualche giro. Quando inizi a produrre armi sofisticate e di fascia alta come i moderni jet da combattimento, c’è un equipaggio che arriva ai box e ci dobbiamo fare domande anche su questo“. Il senso del discorso di Wallace è che non basta avere un aereo moderno ed addestrare il pilota, ma bisogna fare i conti con le infrastrutture e il personale della manutenzione e della logistica per mantenere le operazioni attive … anche dopo la prima missione.
L’addestramento nel Regno Unito potrebbe garantire ai piloti ucraini la capacità di pilotare in futuro i sofisticati caccia della NATO. Come parte di questo investimento in capacità a lungo termine, il Regno Unito lavorerà con l’Ucraina e i suoi alleati internazionali per coordinare il sostegno collettivo per soddisfare le esigenze difensive dell’Ucraina.
Tuttavia la Gran Bretagna non si è impegnata a inviare nessuno dei propri Typhoon e ha affermato che i piloti ucraini potrebbero essere addestrati a pilotare aerei occidentali solo dopo la fine della guerra. Wallace ha aggiunto anche che la Gran Bretagna avrebbe bisogno del consenso degli altri paesi che realizzano l’Eurofighter, Germania, Italia e Spagna, eventualmente per poterli trasferirli a Kiev. È probabile che alcuni modelli di jet da combattimento si dimostrino più adatti di altri. Ad esempio i Typhoon e gli F-16 dovrebbero operare da piste convenzionali e ben manutenute, mentre i Gripen svedesi potrebbero operare d piste più corte e trascurate.
Ma allora l’Ucraina otterrà gli aerei da combattimento occidentali? Se ne parla di continuo, tutti gli alleati ne discutono e in teoria sarebbero disponibili a fornire i propri caccia a Kiev ma poi in pratica la faccenda si rivela molto complessa poiché oltre alle questioni già sollevate sull’addestramento, la manutenzione, ecc… qui si tratterebbe di trasferire un gran numero di velivoli e non pochi esemplari “simbolici” che non avrebbero nessuna rilevanza in termini di combattimento.
In questo scenario i governi occidentali dovrebbero accettare di lasciare i propri paesi scoperti in fatto di difesa trasferendo un gran quantitativo di attrezzature e dovrebbero accettare anche di inviare armi capaci di colpire in profondità nel territorio russo, cosa che hanno evitato fino a questo momento per evitare che Mosca intensifichi la guerra. Per non parlare poi delle implicazioni che una mossa del genere potrebbe far nascere con Mosca in termini di una possibile escalation. Il Cremlino ha già affermato più volte che i paesi occidentali si muoverebbero verso un conflitto diretto con la Russia se inviassero i loro jet.
Avevamo riportato alcune settimane fa che il viceministro degli Esteri ucraino Andrij Melnyk aveva considerato la possibilità di chiedere il trasferimento di un certo numero di Tornado della Germania. In un tweet, Melnyk aveva dichiarato: “Ho una proposta creativa per i nostri amici tedeschi. La Bundeswehr dispone di 93 aerei da combattimento multiruolo Tornado che saranno presto dismessi e sostituiti dall’F-35. Anche se è un vecchio jet da combattimento, ma ancora molto potente. Perché non consegnare questi Tornado all’Ucraina?”
Ma anche in questo caso, nonostante la richiesta dell’Ucraina di trasferire la flotta di Tornado tedesca all’aeronautica militare ucraina possa essere comprensibile, resta comunque di difficile attuazione per i soliti motivi di addestramento, manutenzione, logistica e infrastrutture. Inoltre è altamente improbabile che la Germania accetti di farlo privandosi della capacità di proiezione della potenza aerea da combattimento nello spazio di battaglia, in particolare nei ruoli aria-terra e di attacco ma anche nella capacità di contribuire all’accordo di condivisione nucleare della NATO, poiché il Tornado è l’unico aereo militare tedesco in grado di utilizzare le armi nucleari nell’inventario della Luftwaffe.
I velivoli tedeschi sono attualmente sottoposti ad un aggiornamento per rimanere ancora per qualche anno operativamente rilevanti e saranno ritirati dal servizio man mano che gli F-35 entreranno in servizio. Un ritiro anticipato del Tornado lascerebbe l’aeronautica militare tedesca con solo il velivolo da combattimento Eurofighter fino al 2028/2029, in assenza di ritardi sulle consegne degli F-35.
Per ovviare a tutto ciò alcuni paesi avevano pensato di poter inviare aerei da combattimento occidentali messi fuori servizio. Il mese scorso gli Stati Uniti, primo fornitore di aiuti militari di Kiev, avevano detto “no” al trasferimento dei propri F-16 in Ucraina. Tuttavia anche se il governo del presidente Biden non donerà i propri F-16, potrebbe autorizzare un altro utilizzatore, come i Paesi Bassi, a farlo. Alcuni mesi fa il parlamento olandese aveva annunciato il desiderio di trasferire i caccia F-16 posti fuori servizio in Ucraina. Ma senza il permesso degli Stati Uniti nessuna decisione del genere potrà essere presa.
Altra opzione potrebbero essere i caccia Mirage 2000C francesi da pochi mesi ritirati dal servizio che nel loro ruolo principale di velivoli da difesa aerea potrebbero andare ad affiancare i Su-27 ucraini che sono attualmente velivoli estremamente preziosi per Kiev. Poiché nessun alleato occidentale ha in flotta questo aereo, ogni Su-27 che l’Ucraina perde è un Su-27 che non può sostituire. E questo potrebbe essere un altro motivo per spiegare perché la fornitura di nuovi velivoli è ora la massima priorità per Kiev. Dopotutto per come stanno le cose, non c’è motivo di credere che la guerra finirà presto.