Ripresa dell’attività di volo con velivoli MiG-21 LanceR per un periodo di un anno sulla base della decisione del Consiglio Supremo di Difesa Nazionale a seguito dell’approvazione del memorandum con il tema “Disattivazione del MiG-21 LanceR e transizione accelerata all’esercizio degli F-16 dell’Aeronautica Militare Rumena“.
Sono quindi riprese a partire dallo scorso 23 maggio le attività di volo con il MiG-21 LanceR dell’Aeronautica Militare Rumena, ma per un periodo di circa un anno. I velivoli MiG-21 LanceR saranno utilizzati, quindi, fino al 15 maggio 2023, esclusivamente per l’esecuzione delle missioni specifiche del servizio di Polizia Aerea Permanente e per il mantenimento dell’addestramento al volo dei piloti selezionati al fine di continuare ad utilizzare tale tipo di aeromobile. Dopo tale data, l’aeromobile sarà definitivamente ritirato dal servizio attivo.
Le attività di volo con il velivolo MiG-21 LanceR dell’Aeronautica Militare Rumena erano state sospese dallo scorso 15 aprile 2022 al fine di migliorare la sicurezza aerea e prevenire eventi ed incidenti aerei e tutti i rischi associati a guasti tecnici. La misura era stata adottata in considerazione della significativa incidenza di eventi e incidenti aerei, durante l’esercizio dei velivoli MiG-21 LanceR, che purtroppo hanno provocato vittime ed hanno portato al danneggiamento o distruzione degli aeromobili.
Ricordiamo che questa decisione della sospensione dell’attività di volo era stata presa anche a seguito di un grave incidente avvenuto il 2 marzo 2022 quando un MiG-21 LanceR che era decollato dalla base aerea di Mihail Kogălniceanu Air Base 57. Purtroppo anche l’elicottero IAR-330 Puma che era decollato per la missione di ricerca e soccorso del pilota del MiG, è precipitato dopo che il pilota aveva segnalato condizioni meteorologiche avverse e gli era stato ordinato di tornare alla base.
Allo stesso tempo, sono state adottate misure per accelerare il processo di acquisizione dei 32 velivoli F-16 della Norvegia, che andranno a formare, nel prossimo futuro, altri due squadroni all’interno dell’Aeronautica Militare Rumena. Il disegno di legge di approvazione di tale acquisizione ha attraversato la fase di trasparenza legislativa ed è nel circuito di approvazione, e sarà presentato al Parlamento rumeno quanto prima. Inoltre, l’aviazione rumena disporrà misure per avviare le fasi del programma di dotazione di aeromobili di quinta generazione.
L’Aeronautica Militare rumena attualmente gestisce diciassette F-16AM/BM Block 15 Mid-Life Upgrade Fightning Falcon di seconda mano ex Aeronautica Militare portoghese che sono in servizio con Escadrila 53 “Vanatoare” (Warhawks) sulla Baza 86 Aeriană a Borcea/Fetesti. I velivoli ex portoghesi sono stati trasferiti in Romania tra il 2016 e il 2021. Gli ex F-16 portoghesi avevano ricevuto aggiornamenti di mezza età prima di essere trasferiti in Romania e ora hanno la configurazione M.5.2R, con capacità simili ai velivoli Block 50/52, mentre gli aerei norvegesi presentano la configurazione M6.5.2, con la capacità di utilizzare anche armamento a guida laser JDAM e missili aria-aria AMRAAM-120D.
Il Ministero della Difesa rumeno aveva inviato una richiesta formale al parlamento rumeno per approvare l’appalto per 32 F-16AM/BM Fighting Falcons ex Luftforsvaret (Royal Norwegian Air Force) per inserirli nella flotta della Forțele Aeriene Române (Aeronautica Militare rumena). I costi stimati per questa operazione sono calcolati in circa 454 milioni di euro, di cui 354 milioni di euro per gli aeromobili e 100 milioni di euro per il supporto logistico e le attrezzature specifiche necessarie per gli aggiornamenti dei velivoli che saranno forniti attraverso il governo degli Stati Uniti.
La futura disponibilità dei velivoli multiruolo F-16 nei tre squadroni che saranno operati dall’Aeronautica Militare della Romania, ne garantirà l’operatività per un periodo di almeno 10 anni e costituirà una capacità operativa aerea di transizione verso una possibile acquisizione del velivolo di quinta generazione F-35.
I Mig-21 LanceR della Romania
La Romania rientra tra quei paesi dell’ex Patto di Varsavia i quali dopo la fine dell’alleanza con l’Unione Sovietica, hanno visto un progressivo ridimensionamento del loro potenziale di difesa aerea. Dopo la messa in servizio del programma LanceR, iniziato nel 1993 e concluso nel 2003 con l’ultima consegna, la Romania aggiornò 110 MiG 21 tra monoposto e biposto, ad opera della rumena Aerostar in collaborazione con l’israeliana Elbit Systems, con lo scopo di aggiornarne l’avionica e i sistemi d’arma e aumentarne cosi l’interoperabilità e compatibilità con gli standard delle altre forze aeree NATO.
Nei primi anni il programma si dimostrò efficace, portando i MiG 21 LanceR rumeni al pari dei velivoli di tante altre forze aeree NATO. Poi però, col passare degli anni, sia per il progressivo avanzamento tecnologico dei sistemi di difesa, sia soprattutto per la sempre più difficile disponibilità di parti di ricambio per i MiG 21, il potenziale aereo rumeno andava progressivamente riducendosi, fino ad avere una decina di velivoli in condizioni operative per ciascuno dei due Squadron, basati a Campia Turzii e Mihail Kogalniceanu.
A questo punto la Romania decise per l’acquisto di 12 F-16 AM/BM dal Portogallo sotto il programma Peace Carpathian, con l’intenzione di acquistarne altri 36 per poter rimpiazzare tutta la flotta di MiG 21, ma le limitazioni finanziarie rappresentano il principale ritardo in tale programma. Alla stato attuale, una dozzina di MiG 21 LanceR e 17 F-16 rumeni non erano comunque sufficienti per garantire la totale difesa aerea di un paese che presenta circa 225 km di coste sul mar Nero e dista meno di 400 Km dalla Crimea, ora russa.
Seguiteci anche sul nostro canale Telegram.