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SOCIAL MEDIA AVIATION REPORT


Gli aerei e gli elicotteri dell’Afghan Air Force: quale futuro della flotta in mano ai talebani?

@ U.S. Air Force photo by Capt. Eydie Sakura/released

Aggiornamento ore 20:00

Dei 18 aerei PC-12NG Signal Intelligence e degli 11 elicotteri Mi-17V-5 restanti e gestiti dallo Special Mission Wing dell’aeronautica militare afghana e basati a Kabul sono rimasti solo un PC-12 e un Mi-17. Undici PC-12 e diversi Mi-17V-5 sono stati trasferiti a Termez in Uzbekistan.

Molti lettori ci hanno chiesto ma che futuro avranno i velivoli dell’Afghan Air Force in mano ai talebani? Con il ritiro della truppe occidentali dall’Afghanistan, il gruppo terroristico dei talebani ha preso il controllo del paese e degli aeroporti sedi delle forze della coalizione internazionale.

Una volta preso il controllo dell’aeroporto di Kandahar i combattenti talebani hanno messo le mani sugli elicotteri militari come i Black Hawk di fabbricazione statunitense e i Mi-17 di fabbricazione russa, come testimoniato da molte immagini emerse sui social network. Così è successo anche dopo aver preso il controllo dell’aeroporto di Mazar-i-Sharif quando sono seguite altre foto, questa volta di membri talebani in piedi accanto ad un aereo da attacco A-29B Super Tucano e ad un elicottero leggero da combattimento MD-530F Cayuse Warrior.

Ma ora, con l’Afghanistan sotto il controllo dei talebani, la questione non è più se l’organizzazione terroristica avrà accesso all’inventario dell’aviazione afghana di aerei ed elicotteri forniti dagli Stati Uniti, ma cosa intende fare con loro, …. forse poco …. , e cosa potranno fare le forze armate statunitensi per evitare un loro utilizzo. Oltre ad aerei ed elicotteri in mano talebana sono caduti anche droni ScanEagle, armi individuali, mezzi ruotati, artiglieria e molto altro. Ricordiamo che l’Afghanistan era il più grande operatore al mondo degli elicotteri leggeri da attacco MD-530F Cayuse Warrior.

Secondo un rapporto dell’ispettorato generale per la ricostruzione dell’Afghanistan (SIGAR – Office of the Special Inspector for Afghanistan Reconstruction), al 30 giugno 2021 l’aviazione militare afghana operava un totale di 211 velivoli, con circa 167 tra aerei ed elicotteri disponibili e pronto all’uso. Gli UH-60 Black Hawk avevano quasi del tutto sostituito i Mi-8/17 Hip, una scelta molto criticata poiché gli elicotteri russi si erano rivelati più gestibili dal personale militare afghano e ideali per essere utilizzati nelle condizioni ambientali del paese. Ma la mancanza di parti di ricambio dovute alle sanzioni applicate alla Russia nel 2014 ha portato alla sostituzione dell’elicottero russo.

Vediamo la lista dell’inventario che ci risultava all’inizio del 2021 comparata con quella del SIGAR di fine giugno 2021.

Afghan Air Force 01/01/2021 flotta SIGAR 30/06/2021 flotta SIGAR 30/06/2021 utilizzabili
Cessna AC-208B 10 10 10
EMB-314 (A-29) 19 23 23
C-130H 4 4 3
Cessna C-208B 24 23 23
Y-12 2
MD530F 68 50 43
Mi-8/17 39
Mi-25 8
S-70 (UH-60A) 9 45 33
SA315 3
UH-1H 10
Afghan Special Mission Wing
PC-12NG 18
Mi-8/17 56 56 32
270 211 167

Ad oggi, il Dipartimento della Difesa americano non ha ancora confermato quanti di questi aerei ed elicotteri siano stati catturati dai talebani, quanti siano ancora utilizzabili e quanti siano stati trasferiti dai piloti dell’aeronautica militare afghana oltre confine verso i paesi vicini. Secondo alcune notizie da media esteri tre aerei e due elicotteri sarebbero atterrati in ​​Tagikistan, altri in Uzbekistan dove si parla di 26 elicotteri, tra Mi-8/Mi-17 Hip e UH-60 Black Hawk, e 22 aerei, tra cui anche i Pilatus PC-12NG per intelligence, sorveglianza e ricognizione e i Cessna A/C-208B Caravan per trasporto e attacco capaci di utilizzare i razzi a guida laser Advanced Precision Kill Weapon System II (APKWS II) tramite la torretta con i sensori installata sul velivolo. Di tutto ciò non si hanno conferme ufficiali ma alcune immagini satellitari circolate sui social network.

Dell’inventario dell’aeronautica militare afghana, il velivolo più avanzato risulta essere l’A-29B Super Tucano, un aereo da attacco turboelica biposto costruito dal produttore brasiliano Embraer e modificato dall’azienda americana Sierra Nevada che ha integrato l’aereo con sensori e armi di fabbricazione statunitense. L’A-29B, arrivato in Afghanistan nel 2016, è ottimizzato per missioni di contro-insurrezione in ambienti austeri.

Il programma A-29 era parte integrante del programma americano “Building Partnership Capacity” per supportare e sviluppare mezzi e capacità dell’aeronautica militare afghana. Lo sviluppo dell’A-29 aveva dato modo a piloti e tecnici dell’USAF di addestrare per la prima volta piloti e tecnici afghani direttamente negli USA. L’addestramento e l’acquisizione della combat readiness, aveva come obiettivi lo sviluppo di capacità nell’ambito del close air support, dell’aerial escort, dell’armed overwatch e dell’aerial interdiction. Questo velivolo dava sicuramente maggiori possibilità al governo afghano di contrastare le minacce degli insurgents sul proprio territorio, provvedendo ad un’accurata copertura aerea e forza di attacco a supporto delle truppe di terra.

Queste caratteristiche lo hanno reso perfetto per l’aeronautica militare afghana ma sicuramente, come del resto tutto l’altro materiale nella flotta afghana, non è una tecnologia che potrà minacciare le forze occidentali in futuri ed eventuali impegni contro i talebani, come nessuno di questi velivoli ha al suo interno tecnologie sensibili che potrebbero essere utili a nazioni come la Cina o la Russia.

L’aeronautica militare afghana da anni era in condizioni non ottimali e i suoi limiti erano noti a tutti, nonostante l’intervento delle forze occidentali dalle quali dipendeva molto soprattutto per la manutenzione e per l’addestramento dei piloti, quest’ultimi in numero mai sufficiente per l’utilizzo delle risorse e mai sufficientemente addestrati come testimoniano gli incidenti sofferti dalle linee elicotteri Mi-17 e MD-530.

Quando il personale occidentale ha dato il via al ritiro dal paese all’inizio di quest’anno come parte del piano di rientro delle truppe degli Stati Uniti e della NATO, l’aviazione militare afghana stava già perdendo da mesi quella poca prontezza operativa guadagnata negli anni soprattutto per quanto riguarda le piattaforme più recenti come l’UH-60 e l’AC-208.

Nel momento in cui i talebani volessero utilizzare il materiale aereo confiscato si troverebbero a dover risolvere una lunga lista di problemi, a partire dalla scarsa prontezza operativa di mezzi e uomini, per continuare con la logistica, la manutenzione, l’addestramento del personale, l’utilizzo delle armi e dei sistemi occidentali fino alla gestione di una flotta numericamente provata anche dalle defezioni all’estero.

Se fossero in grado di far volare aerei ed elicotteri, anche con ex piloti dell’aeronautica militare (molti però sarebbero stati già uccisi) o eventuali contractors esteri, il vero problema sarebbe proprio la manutenzione degli aerei ed elicotteri prima e dopo il volo, l’esecuzione di riparazioni e l’acquisto di pezzi di ricambio.

Quindi tornado alla domanda iniziale, ma che futuro avranno i velivoli dell’Afghan Air Force in mano ai talebani, la risposta non è facile anche perché la confusione attualmente regna sovrana nel paese, ma se vogliamo dar seguito a questa nostra semplice analisi potremmo rispondere che il futuro non c’è, banalmente perché tutta la catena della manutenzione e dei ricambi dovrebbe passare per forza di cose dai fornitori occidentali, civili o militari che siano, che finora hanno gestito i velivoli e che sono andati via dal paese e che non collaboreranno mai con il regime dei talebani. Pensiamo ad esempio alla MD Helicopters che a giugno 2021 aveva avuto un altro contratto del valore di 43,9 milioni di dollari con l’US Army per la manutenzione degli MD-530F afghani.

I velivoli, aerei ed elicotteri, potrebbero avere ancora una piccola vita tecnica residua in mano a qualche pilota passato tra le fila dei talebani, ma a nostro avviso non operativa e con poca, se non nulla, capacità letale da utilizzare contro i nemici interni del regime. Pensiamo di vederli presto tutti fermi a terra oppure presi di mira da eventuali attacchi statunitensi, perché gli americani non permetteranno mai ai talebani di avere una loro forza aerea.

Naturalmente ciò non toglie che, in futuro tutto da scrivere, i talebani si possano rivolgere ad un altro mercato e ricostruire la forza aerea afghana, la “Taliban Air Force”, con materiale tecnico, addestramento e consulenti non occidentali. Questo sempre che riescano stabilmente a mantenere il controllo del paese per i prossimi anni, poiché in altra parte dell’Afghanistan le forze anti-regime, la resistenza, si sta già organizzando e, chissà, potrebbero essere invece loro i prossimi utilizzatori della restante flotta dell’Afghan Air Force supportata da ex piloti e tecnici ed appoggiata dall’occidente.

Photo credits: US Air Force, U.S. Air Force Photo/Master Sgt. Ben Bloker, Bell Helicopters

Categorie: News Militari
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