Nel corso delle ultime 24 ore, i velivoli da combattimento russi dislocati in Siria hanno continuato gli attacchi aerei contro le infrastrutture di ISIS, coperti dai caccia SU-30 da poco giunti anch’essi in Siria.
I Su-34, Su-24M e Su-25SM hanno effettuato 64 sortite dalla base aerea di Hmeymim ed hanno ingaggiato 63 obiettivi localizzati nelle provincie di Hamah, Latakia, Idlib e Raqqah.
I bombardamenti aerei della Russian Air Force hanno portato alla distruzione dei seguenti obiettivi:
53 aree fortificate con materiale militare ed armamenti
1 centro di comando
4 centri di addestramento
7 depositi di munizioni
svariate batterie di artiglieria, artiglieria anti-aerea e mortai
In questi giorni, inoltre, molte polemiche sono state sollevate dalla Turchia a causa di “interferenze” causate dai jet russi e dai sistemi di difesa aerea siriani contro gli aerei militari turchi che pattugliano il confine con la Siria. In particolar modo il ministero della difesa turco ha denunciato due incursioni di velivoli russi nello spazio aereo turco, interferenze di due Su-22 e un Mig-29 siriani e due Su-24 russi contro gli F-16 della Turkish Air Force che sono stati anche oggetto di aggancio sia da parte di sistemi missilistici anti-aerei siriani sia dagli stessi Mig-29 siriani che hanno aggangiato svariate volte con il radar i velivoli militari turchi.
La NATO nel frattempo ha condannato questi episodi come inaccettabili ed estremamente pericolosi.
Testo: la Redazione
Video credits: Russian MoD
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