La super portaerei Ford (CVN 78) della Marina degli Stati Uniti ha recentemente intrapreso la sua seconda missione operativa completa, rappresentando anche la sua prima crociera a lungo raggio, dopo aver affrontato diversi problemi tecnici e ostacoli sin dalla consegna ufficiale avvenuta quattro anni fa.
La nave, destinata a sostituire la USS George H.W. Bush della classe Nimitz, si appresta a condurre operazioni nella regione europea. Le attività previste saranno di routine e mirano ad esercitare le capacità della portaerei in condizioni operative reali.
È importante sottolineare che, nonostante la breve missione operativa nell’Atlantico dello scorso anno, la Ford si trova ora di fronte al suo primo vero test, con l’obiettivo di dimostrare la sua effettiva capacità operativa. La USS George H.W. Bush, invece, dopo aver completato una missione operativa di otto mesi in diverse località europee e del Medio Oriente, è recentemente tornata alla base di Norfolk.
Si tratta di un’importante sostituzione per la Marina militare statunitense, soprattutto dopo gli attacchi subiti dalle forze americane in Siria a marzo, che hanno richiesto il prolungamento della missione della USS George H.W. Bush. La USS Gerald R. Ford si sta dirigendo verso l’Europa, una regione attualmente nel bel mezzo della sua crisi di sicurezza più grave degli ultimi anni a causa della guerra della Russia in Ucraina. Tuttavia, non è ancora chiaro quali attività la nave svolgerà durante la sua missione.
Secondo quanto dichiarato dal Capitano della Marina Brian Metcalf, a capo dell’ufficio del programma delle portaerei della classe Ford, lo scorso aprile, la portaerei Ford ha ottenuto tutte le certificazioni e soddisfatto tutti i requisiti necessari per la missione, designata per la prima settimana di maggio e della durata prevista di almeno sei mesi.
Il Gruppo di Attacco della portaerei USS Gerald R. Ford (GRFCSG) aveva completato con successo la sua Composite Training Unit Exercise (COMPTUEX) il 3 aprile scorso, come annunciato dalla Marina USA. Questo tipo di addestramento rappresenta l’evento di punta per i gruppi di attacco delle portaerei che si preparano alla prossima missione e si concentra, in particolare, sulla verifica delle capacità difensive delle navi coinvolte.
“The moment we’ve all been training for… USS Gerald R. Ford deploys. #USSGeraldRFord #IntegrityAtTheHelm #ForgedByTheSea
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In quel momento, la Marina aveva dichiarato che il GRFCSG era composto dai seguenti elementi: il personale del Carrier Strike Group (CSG) 12, del Carrier Air Wing (CVW) 8 e del Destroyer Squadron (DESRON) 2. Le unità partecipanti includono la portaerei a propulsione nucleare classe Ford USS Gerald R. Ford (CVN 78), l’incrociatore missilistico guidato classe Ticonderoga USS Normandy (CG 60) e i cacciatorpedinieri missilistici classe Arleigh Burke USS Ramage (DDG 61), USS McFaul (DDG 74) e USS Thomas Hudner (DDG 116). Tipicamente, durante le missioni, i gruppi di attacco delle portaerei sono accompagnati anche da uno o più sottomarini d’attacco.
I reparti del CVW-8 includono i “Black Lions” dello Strike Fighter Squadron (VFA) 213, i “Tomcatters” del VFA-31, i “Ragin’ Bulls” del VFA-37 e i “Golden Warriors” del VFA-87; i “Gray Wolves” dell’Electronic Attack Squadron (VAQ) 142; i “Bear Aces” dell’Airborne Command and Control Squadron (VAW) 124; i “Rawhides” del Fleet Logistics Squadron VRC-40; gli “Spartans” dell’Helicopter Maritime Strike Squadron (HSM) 70 e i “Tridents” dell’Helicopter Sea Combat Squadron (HSC) 9.
Come visto la portaerei Ford imbarca diversi gruppi di volo, tra cui quelli equipaggiate con caccia F/A-18E/F Super Hornet, con gli aerei da guerra elettronica EA-18G Growler, con gli aerei di controllo e allarme precoce E-2 Hawkeye e con gli elicotteri Seahawk. Tuttavia, non è immediatamente chiaro se la menzione del VRC-40 sia corretta poiché quest’unità si è trasformata in Fleet Logistics Multi-Mission Squadron 40 (VRM-40) durante la transizione dal velivolo C-2 Greyhound al suo sostituto, il convertiplano CMV-22B Osprey.
Il contrammiraglio della Marina Greg Huffman, comandante del Carrier Strike Group (CSG) 12, ha affermato che la presenza della portaerei USS Gerald R. Ford durante l’intera missione fornirà rassicurazione agli alleati e partner che le rotte marittime rimarranno aperte e le operazioni congiunte dimostreranno l’impegno americano per l’interoperabilità e la stabilità marittima. Questa è una pietra miliare significativa per la nave, che ha lottato per anni per raggiungere uno stato operativo effettivo nonostante la sua consegna formale alla US Navy nel 2019.
Durante gli anni, la portaerei USS Gerald R. Ford ha affrontato problemi importanti con i suoi sistemi avanzati di decollo e di arresto degli aeromobili, con gli ascensori delle armi, i radar e altri sistemi. Ciò ha portato a costi in aumento per la portaerei e le altre navi pianificate della stessa classe. Nonostante i problemi, la Marina USA ha fissato ufficialmente il costo della Ford a 13,2 miliardi di dollari, quasi 3 miliardi di dollari in più rispetto a quanto inizialmente previsto.
I sistemi di decollo e di arresto dei velivoli sono stati tra i problemi più significativi per la nave. Tuttavia, la US Navy ha a lungo sostenuto che questi sistemi avrebbero fornito alla Ford e alle navi successive un aumento sostanziale del numero di sortite rispetto alle unità della classe Nimitz. Questa missione potrebbe fornire alla forza armata l’opportunità di raccogliere i dati operativi per dimostrare se queste aspettative sono effettivamente realtà.