Il suono della “sveglia” alla tromba seguito da quello dell’adunata e l’alzabandiera, a cui in disparte abbiamo partecipato ricordandoci dei nostri trascorsi con le stellette, dà inizio alla nostra giornata particolare. Caffettino di rito, colazione abbondante e siamo pronti per muoverci alla volta della linea di volo scortati dalla nostra graziosa accompagnatrice, Cap. pil Carla A. già in tuta di volo e pronta a notiziarci sulle missioni che andremo a volare di li a poco.
Pochi minuti e siamo al Gruppo Volo a Vela, con tutti gli istruttori già in piena attività con i ragazzi “finalisti” del Corso di Cultura Aeronautica che hanno ormai ultimato le due settimane di “training” al 60° Stormo e anche quel giorno voleranno missioni con i veleggiatori Grob 103. Poco prima di entrare in aula briefing abbiamo avuto la sorpresa di incontrare una nostra vecchia conoscenza ora con tanto di “Greche” sul petto della tuta di volo pronto per effettuare le sue ore di volo semestrali per il mantenimento della capacità operativa … festeggiamo l’incontro con il secondo caffettino della mattina ricordando i tempi in cui la capigliatura aveva un colore più scuro dell’attuale e il sound dei ”J79” scandiva le giornate.
Effettuato il briefing e giunto il nostro turno, ci portiamo in pista dove abbiamo ancora un po’ di tempo per qualche scatto “in action” ed eccoci pronti per indossare il nostro paracadute e prendere visione delle procedure di sicurezza. L’attività di volo addestrativa di cui siamo “protagonisti” l’abbiamo vissuta sul Grob G103 Astir II code 60-03, del Gruppo Volo a Vela durante una splendida giornata dove il caldo la fa da vero padrone. Espletate tutte le operazioni preliminari finalmente prendo posto sul Grob 103, non mi pare vero, il sogno di gioventù si sta avverando davvero… volerò una missione di 35 minuti circa a bordo di un Aliante!
La curiosità si mischia all’emozione, poiché non ho mai provato l’esperienza del “volo silenzioso”… mi guardo intorno e la strumentazione è essenziale ma visibilissima e mi colpisce subito l’assenza della manetta. Nonostante il paracadute e cinture di sicurezza siamo comodi, sul sedile posteriore sta il nostro pilota il Cap. Marco B. I tecnici ci agganciano al cavo di traino del SIAI 208M, il pilota segnala “cavo teso” e cominciamo a rullare, appena pochi metri di pista e il Grob G103 stacca già la mono ruota da terra.
Vedo il “Paperozzo” li davanti a me, sento il rumore del suo motore e avverto la sensazione di essere al traino, anche se il cavo non è teso ma compie una lieve parabola … saliamo di quota a spirale ad una velocità di 75 Kts circa, a 2500 ft il pilota da l’ordine di sgancio e… “tac” un rumore secco e un lieve contraccolpo e capisco che ora siamo liberi sostenuti solo dalle termiche, mentre il SIAI 208M vira secco e si “sgancia” alla nostra destra… ascolto il silenzio ed è una sensazione davvero unica e indescrivibile.
Sorvoliamo la Città dell’Aria, il Parco Archeologico, le cave di Travertino, ed “apriamo” verso i Castelli Romani… siamo sopra Villalba e dritto di prua vedo Tivoli e il Monte Catillo, questo è il nostro “circuito”… sto in mistico silenzio e mi gusto tutto di quel volo fantastico dove posso ascoltare il fruscio dell’aria che scivola sui 17 metri di ali del Grob G103. Guardo i movimenti del filo di lana attaccato sul parabrezza, si proprio un filo di lana che non sta messo li per un vezzo modaiolo ma perché è uno “strumento” indicatore indispensabile per tenere l’assetto corretto… è uno “sbandometro” primordiale ma immediato, infatti deve sempre stare al centro o in “palla” come si dice in gergo, dopo qualsiasi manovra e durante il volo livellato.
Durante il corso di pilotaggio tradizionale l’istruttore mi ricordava sempre che per tornare in assetto “il piede schiaccia la pallina” mentre per gli aliantisti invece “il piede schiaccia il filo” ovvero si da pedale nel senso opposto a quello del filo di lana per livellare il velivolo… mi perdo nel silenzio e in questi pensieri! Il pilota mi chiede se mi sento di provare un Loop …“e che te lo dico a fare” è la mia risposta, e così la prua punta verso il basso per acquistare la velocità necessaria e in men che non si dica mi ritrovo a testa in giù una prima volta e poi una seconda… WOW !!! FANTASTICO!!!
Da non crederci, con quale velocità e leggerezza il Grob esegue i due Loop… chiedo al pilota quanti “G” tira durante il Loop… +4 e la sua risposta! Le manovre si susseguono, ora una sfogata, una virata stretta ma proprio stretta sull’asse e poi giù di muso. Sono rilassato e davvero preso ma riesco a vedere che il SIAI 208M è più in basso che circuita anch’esso ed esegue le manovre per portarsi all’atterraggio… abbiamo ancora qualche sprazzo di tempo per eseguire altre virate e un’altra sfogata, e riesco anche a scattare qualche foto.
Poco dopo il nostro tempo è scaduto e ci portiamo sull’area della base eseguendo le virate necessarie per perdere quota … scendiamo velocemente siamo a pochissimi ft e con una ultima virata secca a sinistra ci allineiamo alla pista, pochi secondi e sento il tonfo secco della ruota che tocca e guardo gli strumenti… 50 kts che diminuiscono rapidamente fino all’arresto grazie ai deflettori aperti.
Il tempo è volato, è proprio il caso di dirlo, e sarei pronto a decollare per una nuova avvincente avventura silenziosa… apriamo il tettuccio, sganciamo le cinture di sicurezza e rimettiamo piedi a terra. Mi accorgo solo adesso di essere accaldato e sudato per l’effetto “serra” causato dal tettuccio. Un volo entusiasmante… il ricordo di questa missione mi accompagnerà per molto tempo…sarà difficile dimenticare l’assordante silenzio!
“È nell’aria che si sente la gloria di essere un uomo e di conquistare gli elementi… C’è una squisita fluidità dei movimenti e la gioia di planare nello spazio!”
Così il “Vate” definiva la sua esperienza Aeronautica e dobbiamo ammettere, che nonostante non siamo proprio dei novellini in fatto di volo, mai versi sono riusciti ad esprimere così bene la sensazione di questa esperienza unica.
L’autore e Aviation Report desiderano ringraziare: SMA, Comando Scuole Aeronautica Militare/3^ RA, Col. S.Trincone Comandante il 60° Stormo, Magg. Antonio B., Cap. Carla A., Cap. Marco B., Cap. Francesco D., disponibilità, cortesia e collaborazione nella realizzazione del reportage. In ultimo ma non questo ultimi, un ringraziamento a tutti gli uomini e le donne del 60° Stormo per l’accoglienza e la squisita gentilezza dimostrata durante tutta la visita.
Testo: Gianni Scuderi
Immagini: Gianni Scuderi, Sergio Bottaro