Il Regno Unito ha accolto nella serata di ieri 6 giugno 2018 i primi quattro F-35B, che voleranno per la Royal Air Force e la Royal Navy.
Con il supporto di tanker Airbus A330 MRTT (Multi Role Tanker Transport), Voyager KC.2 nella nomenclatura RAF, e di velivoli SAR per la ricerca e soccorso in mare, i 4 Joint Strike Fighter hanno compiuto un volo no-stop dalla MCAS Beaufort in South Carolina alla RAF Marham, “casa” dove saranno dislocati tutti gli F-35B attualmente ordinati dal Regno Unito.
Dotato di tecnologia stealth, sensori avanzati ed ampio raggio d’azione, l’F-35 è, come afferma Lockheed Martin nel suo comunicato, il caccia più efficace, sicuro e connesso mai costruito.
Più che un aereo, l’F-35 è un “aspirapolvere” di dati elettronici avendo la possibilità di raccogliere, analizzare e condividere le informazioni, diventando così un potente moltiplicatore di forze volto a potenziare tutti gli asset di aria, terra e mare ed agire come centro nevralgico delle forze che devono interagire con il velivolo.
Certo, indubbiamente molta strada è ancora da fare per rendere sicure ed efficaci le trasmissioni da/per velivoli di generazione differente, così come sappiamo delle difficoltà di dialogo tra F-22A Raptor e gli F-35A e B di USAF e Marines.
Secondo il comunicato di Lockheed Martin “Questo velivolo trasformerà davvero il modo in cui il Regno Unito gestisce le proprie operazioni di difesa aerea e non a caso questa nuova generazione di forze da combattimento entra a far parte della RAF proprio nell’anno del centenario” ha affermato Peter Ruddock, Chief Executive, Lockheed Martin UK.
“Quale partner chiave del programma F-35 sin dalle sue fasi iniziali, il Regno Unito è stato fondamentale nella progettazione e nello sviluppo del velivolo, in particolare nelle capacità di decollo corto e atterraggio verticale”.
Lockheed Martin ha dichiarato inoltre che il programma ha avuto un impatto estremamente positivo sull’industria britannica con oltre 500 aziende coinvolte nella supply chain.
Circa il 15% del valore di ciascuno degli oltre 3.000 F-35 previsti dal programma Joint Strike Fighter, di cui 300 già costruiti e consegnati, è prodotto nel Regno Unito; e ad oggi il programma ha generato circa $13 miliardi di dollari in contratti per i fornitori britannici.
Gli aerei assegnati al ricostituito squadrone “The Dumbusters” sono arrivati con alcune ore di ritardo rispetto alla pianificazione originale a causa delle avverse condizioni meteo sul Mare del Nord ma con due mesi di anticipo rispetto al programma previsto, cosa che permetterà alla Lightning Force UK di concentrarsi sul raggiungimento della IOC (Initial Operational Capability) entro la fine del 2018.
I primi test a bordo della portaerei britannica Queen Elizabeth Class sono invece attesi attorno alla alla fine di quest’anno.
Le attività di supporto per la flotta britannica di F-35 di stanza alla base RAF di Marham saranno fornite dal Lightning Team britannico formato da un team congiunto BAE Systems, Lockheed Martin, Pratt & Whitney e Rolls Royce.
Il Regno Unito dispone attualmente di 15 velivoli F-35B Lightning: i restanti sono rischierati sin dalla loro consegna presso le basi MCAS Beaufort e USAF Edwards in California. Altri 5 F-35B sono attesi in UK nel corso delle prossime settimane.
Ricordiamo che la nomenclatura britannica prevede che il Joint Strike Fighter si chiami semplicemente “Lightning” e non “Lightning II”, in quanto altri due velivoli in servizio per le forze aeree britanniche hanno avuto questo nome: il Locklheed P-38 Lightning ed il caccia bimotore di produzione locale English Electric (BAC) Lightning, in servizio con la RAF tra gli anni ’60 e ’70.
Pertanto il Joint Strike Fighter sarebbe il terzo Lightning e per questo motivo la RAF ed il MoD britannico hanno deciso di “tagliare” il “II” dal nome ufficiale attribuito al JSF.
RAF e Royal Navy hanno attualmente in ordine fermo 48 velivoli, tutti F-35B, da consegnarsi entro il 2025 su un requisito complessivo di 138 stealth jets.
E’ però possibile parte dei 90 jets da ordinare diventino i convenzionali F-35A e discussioni in tal senso sono già state avviate all’interno delle Forze Armate e del Ministero della Difesa britannico; la Brexit e la modifica dei requisiti operativi potrebbero influenzare questa scelta tenuto conto delle maggiori capacità operative della versione convenzionale e del suo costo unitario che continua anno dopo anno ad abbassarsi per raggiungere il target di 85 milioni di dollari ad esemplare.
Gli esemplari assegnati al 617th Squadron “The Dumbusters” sono attesi al RIAT 2018 nell’imponente fly-past di venerdi 13 luglio nel quadro dei 100 anni della RAF i cui festeggiamenti avranno il loro culmine proprio all’Air Tattoo e vedranno in volo oltre 50 aerei della RAF di ogni epoca ed i Lightning saranno di sicuro stelle tra le stelle di ieri, oggi e domani. Da fonti ufficiose, pare sia pure previsto un sorvolo celebrativo su Londra e su Buckingham Palace.
Queste le dichiarazioni del Chief of Air Staff Sir Stephen Hillier: “In the RAF’s centenary year, it’s great to see the most advanced and dynamic fighter jet in our history arrive today at RAF Marham – and with the modern Dambusters in the cockpit, this homecoming truly feels like a historic moment in British airpower. If you can’t see us coming, you won’t be able to stop us, so with its stealth and other world-beating technologies the F35 Lightning takes the Royal Air Force and Royal Navy to a whole a new level of capability.”
Testo: Gianluca Conversi
Immagini: Gianluca Conversi, RAF UK Ministry of Defence, Crown copyright