@ Emanuele "Mané" Ferretti
Le parole cosa sono? Un modo per comunicare, per raccontare, per far conoscere qualcosa, per far innamorare… Qui ad Aviation-Report mi avete sentito pronunciare tante parole: alcune vi sono piaciute altre vi sono risultare indifferenti, altre ancora vi hanno permesso di conoscere il Mané più vero, quello che non si arrende, che lotta, quello innamorato delle donne, della vita ma soprattutto del volo!
È bello essere innamorati sapete? Ti fa vivere in una nuvola, ti fa vedere il mondo a colori e ti fa apprezzare ogni singola sfumatura di questo magnifico mondo. Essere innamorati è bello ma al tempo stesso pericoloso: a volte l’innamoramento ti fa vedere solo gli aspetti positivi e ti fa trascurare gli aspetti negativi di quella persona o di quella cosa.
Sbaglia chi crede che io idealizzi il volo: io ne sono proprio innamorato, cotto, come ero cotto di Monia, la mia compagna di classe secchiona alle medie! E come tutti i ragazzi che si sono presi una cotta per anni ho continuato per anni a non vedere (o meglio a non voler vedere) quello che era sotto gli occhi di tutti: il volo è pericoloso! Sì ok, ce lo siamo sempre detti, lo sapevamo, in un caso lo avevo pure raccontato che il volo era pericoloso http://losguardooltrelostacolo.blogspot.com/search?q=paura+di+volare ma in fondo… non ci avevo mai creduto sino in fondo!
Perché certe cose capitano sempre agli altri anche se ogni tanto la morte l’avevi vista da vicino, perché spesso ci si dimentica che vivere la vita appesa a venti cordini farà pure figo con le donne ma è dannatamente pericoloso, perché… finché certe cose non ti toccano da vicino non ci pensi!
E così pensi alle parole si, quelle che avresti voluto dire e che non hai mai detto ad un amico che ora non c’è più portato via prematuramente dall’amore per uno sport chiamato parapendio, portavo via da una passione coltivata quotidianamente e incondizionatamente, portato via da un luogo, Castelluccio, che tanto ti (e ci) aveva dato! Pensi che avresti voluto trovarti con lui e gli altri a casa di Uba, a bere, mangiare, ma soprattutto a fargli vedere il sorriso travolgente di Maia e il coraggio di Matti, pensi a quel volo in dinamica al Vettoretto con tutta la nostra combriccola di volatori, pensi agli sfottò, alle risate, a quel modo goliardico di vivere il volo che solo noi avevamo!
Stasera non sono bravo a trovare le parole giuste, ma ho trovate queste, prese da un racconto di dieci anni fa http://losguardooltrelostacolo.blogspot.com/2011/06/quattro-amici-in-volo.html :” L’euforia a terra è tangibile, ma per capire di cosa parlo dovreste osservaci, dovreste vedere i nostri occhi, osservare l’espressione del nostro viso, ascoltare la vibrazione profonda della nostra voce appena atterrati. Ci abbracciamo, ci diamo delle pacche sulla spalla, urliamo di contentezza perché questo per noi è un momento irripetibile!”
Voglio lasciarti così amico mio, con il ricordo di uno dei più bei voli di sempre. Ciao Gianni, Castelluccio non sarà più lo stesso senza di te! Ciao, Mané
Commento del direttore Stefano Monteleone: “Tutti noi per inseguire la nostra passione accettiamo il rischio ogni volta che andiamo in volo. Un rischio forse calcolato, accettato, ma che non può lasciare scampo”.
Dedicato al mio amico Gianni Cacciatori
Testo e immagini: Emanuele “Manè” Ferretti
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