Una nuova serie di affermazioni fatte da un pilota della PLAAF, l’aeronautica militare cinese, suggerirebbe che il caccia cinese stealth J-20, l’aereo attualmente più avanzato della Cina, avrebbe sorvolato lo spazio aereo di Taiwan senza essere intercettato dall’aeronautica militare di Taipei.
L’aeronautica militare cinese ha recentemente intensificato le sue incursioni nella zona di identificazione della difesa aerea di Taiwan (ADIZ). Il 15 gennaio, il Ministero della Difesa Nazionale di Taiwan ha dichiarato che gli aerei militari cinesi erano entrati nell’ADIZ almeno sette occasioni la scorsa settimana.
Tuttavia, sebbene tutti i caccia cinesi che volano vicino a Taiwan sono regolarmente monitorati dall’aeronautica militare dell’isola, potrebbe esserci stato un caso in cui Taipei non sarebbe riuscita a intercettare il caccia stealth cinese di quinta generazione che volava vicino al suo spazio aereo.
Il capitano Yang Juncheng della brigata “Wang Hai” dell’aeronautica militare di Pechino ha recentemente dichiarato alla televisione centrale cinese (CCTV) di aver sorvolato Taiwan, controllando l’intera isola dalla sua cabina di pilotaggio. Il pilota ha informato il canale di aver sorvolato il canale di Bashi, lo stretto di Miyako e lo stretto di Tsushima nel Mar Cinese Orientale e di aver visto sia tutta la costa che le montagne e di aver pensato che “… non esiste lo Stretto di Taiwan o linee di separazione“.
La dichiarazione fa riferimento alla linea mediana, un cuscinetto immaginario che corre lungo lo Stretto di Taiwan tra Taiwan e la Cina. Sebbene questa linea abbia contribuito a mantenere la pace per molto tempo, è diventata sempre più irrilevante man mano che Pechino vuole affermare la sua sovranità sul governo Taiwan promettendo di integrarla con la Cina continentale.
Tuttavia, il Ministero della Difesa Nazionale di Taiwan non ha riconosciuto ufficialmente il volo del fantomatico J-20 vicino al suo spazio aereo. Il Ministero pubblica regolarmente dati sulle incursioni aeree e marittime cinesi sul suo account Twitter ufficiale. Ciò potrebbe significare che le forze dell’isola non sono state in grado di intercettare il J-20 o hanno scelto di nascondere tali informazioni.
Il caccia cinese stealth J-20 sta rapidamente diventando la spina dorsale del PLAAF
Nell’agosto dello scorso anno, Pechino ha schierato il caccia cinese stealth J-20 per la prima volta in esercitazioni militari congiunte condotte dal PLA mentre le tensioni aumentavano vertiginosamente dopo la visita a Taiwan del presidente della Camera degli Stati Uniti Nancy Pelosi.
Durante quei giorni di alta tensione aerei da guerra del PLAAF come J-11, J-16 e Su-30 entrarono più volte nell’ADIZ di Taiwan, ma non ci furono evidenze sulla presenza dei J-20 vicino a Taiwan. Parlando alla China Central Television (CCTV) lo scorso 8 novembre 2022, il pilota del J-16 Zhang Yang aveva dichiarato che: “… il J-20, il J-16 e il J-10C sono i tre attuali principali caccia dell’aeronautica cinese. I tre modelli sono utilizzati insieme, principalmente con la grande capacità di consapevolezza situazionale del J-20 che guida gli altri modelli, mentre il J-16 e il J-10C esercitano la loro superiorità in termini di potenza di fuoco“.
Il J-20 è elettronicamente più avanzato dei jet di generazione 4++ ed è essenzialmente diventato il pilastro del PLAAF. Tuttavia è importante notare che il J-20 non può trasportare armi al di fuori delle sue baie interne e ventrali per mantenere la furtività, motivo per cui entra in gioco la capacità di carico utile del J-16 e del J-10.
Utilizzando la sua furtività, il J-20 può concentrarsi maggiormente sulla consapevolezza e l’osservazione della situazione, trasmettendo informazioni ai più capaci, in termine di armamento, J-16 e J-10 secondo necessità. Inoltre è stato previsto che il J-20 si possa comportare anche come un “cecchino”, sfruttando la sua quasi invisibilità per eludere i caccia nemici ed eliminare bersagli più facili come gli aerei per il preallarme radar e i tanker per il rifornimento in volo.
Il J-20 è probabilmente dotato di sistemi di elaborazione dati e fusione di sensori altamente sofisticati, che gli consentono di raccogliere dati da altre risorse amiche come caccia, droni, aerei di preallarme, satelliti e unità di guerra elettronica. Il capo progettista del J-20, Yang Wei aveva dichiarato in un’intervista che “… l’informazione è ora diventata il fattore decisivo, poiché i moderni jet da combattimento si concentrano sull’ottenere più informazioni con l’aiuto dei radar AESA e delle catene di dati, riducendo anche le capacità degli avversari di ottenere informazioni grazie all’utilizzo di tecnologia invisibile e contromisure elettroniche“.
L’aereo è stato ora consegnato a tutti i comandi di teatro dell’Esercito popolare di liberazione ed è diventato essenzialmente il fulcro delle operazioni cinesi nella regione. Il J-20 “Mighty Dragon” ha effettuato il suo primo volo nel 2011 ed è visto come un simbolo delle ambizioni della Cina di modernizzare l’Aeronautica militare dell’Esercito Popolare di Liberazione (PLAAF).
Il velivolo da combattimento J-20 è entrato in servizio nel 2017 come primo caccia di quinta generazione al mondo sviluppato al di fuori degli Stati Uniti e come concorrente del caccia da superiorità aerea F-22A Raptor dell’aeronautica militare statunitense. Entrambi sono stati progettati per massimizzare l’efficacia nel combattimento aria-aria con attributi tra cui un’elevata altitudine operativa, alta velocità, alta manovrabilità, lungo raggio, alto carico utile di armi, una grande suite di sensori e una configurazione a doppio motore.
Come l’F-22, il Il J-20 è stato progettato con un profilo stealth che elude i radar per migliorare la sua capacità di sopravvivenza rendendo particolarmente difficile l’aggancio da parte dei radar nemici. Laddove gli Stati Uniti non sono stati in grado di sviluppare ulteriormente il Raptor e con la produzione del caccia americano che è stata prematuramente interrotta nel 2011 come risultato di costi estremamente elevati, la Cina sembra avere piani ambiziosi per il J-20 che porteranno il suo design molto più avanti dei suoi rivali.
Lo scorso mese di dicembre infatti, dopo la pubblicazione sui social network di alcune immagini non verificate, sono circolate alcune notizie su alcuni miglioramenti a livello di design che sarebbero in corso sul velivolo, i cui effetti sarebbero di migliorare le prestazioni e la manovrabilità durante il volo transonico riducendo la resistenza sulla cellula e fornire più spazio utile per avionica e carburante aggiuntivi. Inoltre si prevede che sul J-20 verranno sostituiti gli attuali motori WS-10 standard sviluppati a livello nazionale con i più potenti motori WS-15.
J-20S la versione biposto
Ricordiamo anche che del J-20 è stata sviluppata anche un versione biposto denominata J-20S, che è andato in volo per la prima volta nel 2021 dopo che le prime foto, dei collaudi a terra, erano circolate nel mese di ottobre 2021. Considerando le specifiche prestazionali avanzate e la versatilità del J-20, ci si aspettava da tempo che la cellula sarebbe stata adattata anche per nuove varianti e derivati per svolgere ruoli aggiuntivi più o meno allo stesso modo dei suoi predecessori di quarta generazione.
In combattimento, le versioni biposto di questi aerei potrebbero essere utili per missioni complesse come attacchi al suolo con penetrazione a lungo raggio in contesti altamente contesi o per attività di guerra ed attacco elettronico che su piattaforma stealth, avrebbero maggiore margini di successo ed efficacia.
Tuttavia il suo uso più atteso sarebbe quello di poter gestire il concetto di “loyal wingman” potendo controllare uno o più droni. In un possibile scenario di combattimento, un drone da guerra elettronica FH-95 potrebbe condurre attività di interferenza elettromagnetica fornendo copertura al J-20S che potrebbe controllare il drone stealth ad alta velocità FH-97 per penetrare e distruggere le linee di difesa ostili e il drone da ricognizione armato GJ-11 per condurre attacchi ad obiettivi sensibili e di alto valore.