La nuova portaerei della Marina Militare americana USS Gerald R. Ford (CVN 78), con imbarcato il personale del Carrier Strike Group (CSG) 12 e il cacciatorpediniere lanciamissili classe Arleigh Burke USS Ramage (DDG 61), sono arrivate a Trieste per una visita portuale programmata lo scorso 17 settembre 2023. Siamo saliti a bordo per andare alla scoperta della portaerei americana Ford la più grande della US Navy.
Il porto di Trieste riveste sempre un’importanza strategica nelle operazioni mediterranee della Sesta Flotta, e la Ford aveva già fatto la sua comparsa nell’Adriatico nei mesi precedenti per la sua prima crociera a lungo raggio, a causa del conflitto tra Ucraina e Russia. Nel 2022, era stata la portaerei Truman a far visita alla città friulana. La USS Gerald R. Ford (CVN 78) è la capostipite della nuova classe “Ford” che sta gradualmente sostituendo le portaerei della classe “Nimitz”. In particolare la Ford sostituisce la USS Enterprise (CVN 65).
Questa visita al porto di Trieste rappresenta la quinta tappa della Gerald R. Ford mentre si trova schierata nell’area operativa della US Naval Forces Europe (NAVEUR) e ha offerto l’opportunità di rafforzare la forte partnership tra Stati Uniti e Italia. Il Gerald R. Ford Carrier Strike Group è composto dal Carrier Strike Group 12, dal Carrier Air Wing 8, dal Destroyer Squadron 2, dalla USS Normandy (CG 60), dalla USS Ramage (DDG 61), dalla USS McFaul (DDG 74) e dalla USS Thomas Hudner ( DDG 116).
Negli ultimi quattro mesi l’USS Gerald R. Ford Strike Group ha eseguito numerose esercitazioni bilaterali ed eventi di addestramento con la nostra Marina Militare per rafforzare e dimostrare l’impegno degli Stati Uniti per la sicurezza nel Mediterraneo. Inoltre, entrambe le marine hanno effettuato trasferimenti di personale per imparare l’uno dall’altro e aumentare l’interoperabilità e la comprensione operativa.
Entrata in servizio nel luglio del 2017, questa portaerei misura 337 metri di lunghezza, con una larghezza di 78 metri (sul ponte di volo) e un dislocamento a pieno carico di circa 100.000 tonnellate. Può raggiungere una velocità superiore a 30 nodi e ospita un equipaggio di circa 4.600 persone, tra membri dell’equipaggio e personale militare impiegato nelle missioni. Le sue caratteristiche all’avanguardia comprendono non solo due reattori nucleari in grado di generare una quantità di energia elettrica quasi tre volte superiore rispetto alle portaerei precedenti, ma anche un dispositivo di arresto innovativo e un sistema elettromagnetico di lancio degli aerei, che sostituisce il tradizionale sistema a catapulta a vapore.
A bordo abbiamo visto i velivoli imbarcati dei reparti del CVW-8 che includono i “Black Lions” dello Strike Fighter Squadron (VFA) 213, i “Tomcatters” del VFA-31, i “Ragin’ Bulls” del VFA-37 e i “Golden Warriors” del VFA-87; i “Gray Wolves” dell’Electronic Attack Squadron (VAQ) 142; i “Bear Aces” dell’Airborne Command and Control Squadron (VAW) 124; gli “Spartans” dell’Helicopter Maritime Strike Squadron (HSM) 70 e i “Tridents” dell’Helicopter Sea Combat Squadron (HSC) 9.
Come visto la portaerei americana Ford imbarca diversi gruppi di volo, tra cui quelli equipaggiati con caccia F/A-18E/F Super Hornet, con gli aerei da guerra elettronica EA-18G Growler, con gli aerei di controllo e allarme precoce E-2 Hawkeye e con gli elicotteri Seahawk.
Degno di nota è sicuramente il velivolo AJ-402, un F/A-18E Super Hornet, del VFA-87 “Golden Warriors” che riporta sulla fusoliera, sotto l’abitacolo, la bandiera siriana a simboleggiare l’abbattimento di un Su-22 Fitter a Ja’Din (Siria) il 18 giugno 2017. Quel giorno il Tenente della US Navy Michael “M.O.B.” Tremel era in volo sulla Siria con altri tre Super Hornet per una sortita di supporto aereo ravvicinato. In attesa delle richieste di attacco, Tremel sorvegliava un Su-27 russo proveniente da Khmeimim quando un altro aereo che sembrava essere un Su-22 dell’aeronautica militare araba siriana apparve sul radar dell’F/A-18 in procinto di attaccare le posizioni delle Forze Democratiche Siriane (SDF) appoggiate dagli Stati Uniti nella città di Ja’Din.
Dopo aver sganciato sui combattenti delle SDF, provocando molteplici feriti, ed aver precedentemente ignorato gli avvertimenti dei caccia americani, Tremel, seguendo le regole d’ingaggio statunitensi, agganciò il Su-22 prima con un AIM-9X Sidewinder e successivamente con un AIM-120. Il Su-22 fu in grado di evitare il primo missile aria-aria ma non il secondo che colpì la parte posteriore del Su-22, provocandone la caduta. Il capitano Ali Fahd, il pilota siriano, fu in grado di lanciarsi dal velivolo e venne recuperato vivo dalle truppe siriane. L’incidente segnò il primo abbattimento aereo da parte di un caccia degli Stati Uniti dal 1999 e fu il primo abbattimento per l’F/A-18E Super Hornet.
“Il Gerald R. Ford Carrier Strike Group ha operato con i nostri partner italiani durante tutta la nostra permanenza nel Mediterraneo”, ha affermato il contrammiraglio Erik J. Eslich, comandante del Carrier Strike Group 12. “L’interoperabilità tra le nostre forze continua a migliorare la nostra comprensione delle nostre capacità collettive e promuove la stabilità e la sicurezza nella regione”.
Prima di arrivare a Trieste, la portaerei americana Ford ha ospitato a bordo i principali leader militari per osservare le operazioni in mare della nuova portaerei americana. Gli ospiti hanno sperimentato in prima persona le capacità della Gerald R. Ford, assistendo a decolli ed appontaggi degli aerei del Carrier Air Wing (CVW) 8 imbarcato sulla nave, visitando le strutture di riparazione e manutenzione dei velivoli e della nave ed incontrando i marinai e la leadership del GRFCSG.
“Questa visita è una grande opportunità per i marinai della USS Gerald R. Ford, del Carrier Strike Group 12, del Carrier Air Wing 8 e del Destroyer Squadron 2 di interagire con un alleato chiave e sperimentare la cultura italiana“, ha affermato il Capitano Rick Burgess, comandante della Ford.
La portaerei americana Ford ancorata al largo di Trieste ha ospitato funzionari locali e leader militari per un tour dell’unità navale e per celebrare la forte ed estesa alleanza tra Stati Uniti e Italia. Lo scalo in porto ha offerto inoltre al personale della Gerald R. Ford l’opportunità di sperimentare la ricca storia e cultura dell’Italia e della regione Friuli-Venezia Giulia.
“Il Carrier Strike Group rimane la pietra angolare della presenza avanzata della Marina americana attraverso il controllo del mare e la proiezione della potenza“, ha affermato il comandante. Tim Yuhas, comandante della Ramage. “È un privilegio per noi, come scorta della Gerald R. Ford, prendere parte a questa visita che riconosce l’importante ruolo della nostra alleanza con l’Italia e la NATO.”
Il Gerald R. Ford Carrier Strike Group (GRFCSG) sta conducendo uno schieramento programmato nell’area operativa delle forze navali statunitensi Europa-Africa/Sesta flotta statunitense, dimostrando l’impegno e la capacità di proiezione di potenza della forza dispiegata a livello globale della Marina USA. Il GRFCSG fornisce una forza navale intrinsecamente flessibile in grado di schierarsi per affrontare missioni di combattimento, scoraggiare potenziali avversari, rassicurare alleati e partner, migliorare la sicurezza e garantire il libero flusso del commercio globale. In totale, il GRFCSG è schierato con più di 5.000 marinai su tutte le piattaforme, pronti a rispondere a livello globale.
Con sede a Napoli, in Italia, la US Naval Forces Europe-Africa/US Sixth Fleet gestisce le forze navali statunitensi nelle aree di responsabilità dell’US European Command (USEUCOM) e dell’US Africa Command (AFRICOM). La sesta flotta statunitense è assegnata permanentemente a NAVEUR-NAVAF e impiega forze marittime attraverso l’intero spettro di operazioni congiunte e navali. La persistente presenza in Europa è conforme agli impegni e accordi internazionali ed è necessaria per rassicurare gli alleati e partner dell’impegno degli Stati Uniti per la difesa collettiva.
Immagini: TF74 e Zugan