F-15J caccia giapponesi della Japan Air Self Defence Force JASDF
@ Heric H. (via Aviation Report / Gianluca Conversi)

Tokyo rilascia i primi dati del 2023 sugli scramble dei caccia giapponesi per intercettare i caccia cinesi e russi

I caccia giapponesi della Japan Air Self Defense Force (JASDF) hanno condotto 238 scramble nel primo trimestre dell’anno fiscale 2023, secondo i dati diffusi dal Joint Staff Office del Ministero della Difesa giapponese. Dei 238 scramble, il 66% ha riguardato aerei cinesi, il 31% aerei russi e il restante 3% da altri aerei.

I dati del primo trimestre, che vanno dal 1 aprile al 30 giugno, sono più o meno gli stessi dell’anno precedente, quando furono 235 gli scramble nel primo trimestre dell’anno fiscale 2022, secondo il JSO.

Gli scramble dei caccia giapponesi contro gli aerei cinesi sono diminuiti rispetto al primo trimestre dell’anno precedente. Gli aerei giapponesi sono decollati 157 volte nel primo trimestre dell’anno fiscale 2023 rispetto alle 171 nello stesso periodo durante l’anno fiscale 2022. Tuttavia, il JSO considera il numero ancora elevato.

Gli scramble contro gli aerei russi sono aumentati tra i due trimestri con 71 nel FY 2023 rispetto ai 58 nel FY 2022.

Inoltre il Giappone ha registrato anche uno scramble contro aerei militari di Taiwan nel primo trimestre del 2023 rispetto a nessuno nello stesso periodo dell’anno fiscale 2022. Ha anche registrato sette scramble contro altri paesi non identificati, uno in più rispetto al periodo precedente.

Per quanto riguarda i comandi aerei, il Southwest Air District ha gestito 146 scramble, in calo rispetto a 152 dello stesso periodo dell’anno fiscale 2022. Il Northern Air District ha registrato 48 scramble, con un aumento di tre rispetto al 2022, il Western Air District ha registrato 26 scramble rispetto ai 33 del 2022 e il Central Air District è aumentato a 18 scramble rispetto ai cinque dell’anno precedente.

Il comunicato di JSO rileva, inoltre, che tra le attività aeree rilevate nel primo trimestre dell’anno fiscale 2023 vi sono due giorni consecutivi di voli congiunti da parte di bombardieri a lungo raggio cinesi H-6 e bombardieri russi Tu-95 nel Mar Cinese Orientale, nell’Oceano Pacifico e nel Mare del Giappone. La portaerei CNS Shandong (17) della People’s Liberation Army Navy (PLAN) ha condotto un totale di 620 sortire di aerei da combattimento ed elicotteri nel Mar delle Filippine.

Nello stesso periodo, il JSO ha anche riportato il primo volo confermato di un presunto velivolo senza pilota cinese (UAV) tra l’isola di Yonaguni e Taiwan e il primo avvistamento di una nuova variante del velivolo cinese Y-9 Electronic Intelligence (ELINT). Altri eventi degni di nota consistono in quattro voli di aerei IL-20 ELINT russi il 14 aprile, 18 aprile, 25 maggio e 14 giugno.

L’ultimo evento degno di nota è stato il 29 giugno, quando un singolo elicottero Z-9 è decollato dal cacciatorpediniere CNS Baotou (133) della People’s Liberation Army Navy (PLAN) quando il cacciatorpediniere si trovava a 40 km a sud degli isolotti Kusagaki, che fanno parte delle isole giapponesi Nansei, catena che si estende ad arco da sud-ovest dell’isola principale di Kyushu verso Taiwan.

Nella sua consueta conferenza stampa del venerdì, il ministro della Difesa giapponese Yasukazu Hamada, nell’annunciare le cifre degli scramble dei caccia giapponesi, ha affermato che il Ministero della Difesa e le forze armate prenderanno tutte le misure possibili per garantire una sorveglianza vigile insieme a misure rigorose contro le violazioni dello spazio aereo.