volo in parapendio su malcesine
Copyright: Emanuele "Manè" Ferretti

Racconti di volo: con il parapendio su Malcesine e il lago di Garda

Una giornata come tante con mia moglie che mi chiede di accompagnarla “un attimo a Verona” (a 450 km da casa) per un seminario… “ok ti ci porto, ma poi che faccio tutto il giorno da solo a Verona? Potrei andarmene tutto il  giorno in giro ad ammirare la città oppure…” Oppure prendo la cartina e disegno un cerchio di 50 km intorno a Verona, un cerchio dove trovare possibili mete “alternative”, mete dove appagare la mia sete non di opere d’arte ma di natura ed emozioni…

Il lago di Garda sicuramente è il luogo adatto per chi cerca paesaggi mozzafiato, ma io voglio qualcosa di più: le emozioni! C’è Gardaland , ma non è quel genere di emozioni che cerco, ci sono le Alpi, ricche di scorci mozzafiato e strade capaci di appagare il guidatore più esigente poi c’è…  ma si c’è Malcesine, come ho fatto a non pensarci prima!

Malcesine è una perla incastonata nella riva est del lago di Garda: famosa per il Castello Scaligero che si erge fiero sul lago, Malcesine è anche sede italiana per i piloti di parapendio che praticano l’acrobazia vista l’alta quota sul lago che permette di effettuare le manovre acrobatiche in totale sicurezza…  è la meta perfetta! Ora: io non sono un pilota che fa acrobazie in volo né posso definirmi il classico “pilotone”, io  sono un pilota della domenica, ma anche lunedì e sono l’antitesi di un pilota bravo e spericolato, però del volo di Malcesine ne ho sempre sentito parlare e ho visto un sacco di foto suggestive… Non posso non andarci!

Arrivo all’atterraggio che non sono le nove, percorro spaesato la striscia di prato di 120×35 metri dove a fatica atterrerebbe un piccione, figuriamoci un armadio di un metro e novanta con annessa vela come me, parlo con i ragazzi del club per farmi dare qualche dritta su come atterrare su questo striminzito lembo di terra ed evitarmi un bagno fuori programma nel lago.

Prendo in prestito un giubbino salvagente (necessario per volare qui) e salgo sulla funivia che mi porterà in cima al Monte Baldo deve si trova il decollo. Il percorso fino alla  cima da solo meriterebbe la visita:  si parte da poco fuori il centro di Malcesine con il Castello Scaligero che da bella mostra di se e ci si inerpica su per un costone ripido, con il lago che si mostra man a mano nella sua imponenza e il centro del paese che diventa sempre più piccolo fino quasi a diventare un puntino. La natura, la vera protagonista di queste montagne, è davvero rigogliosa e variegata: si passa dalla macchia Mediterranea, alla foresta integrale, sino agli alti pascoli alpini ed alle rocce delle cime più alte.

Per questa sua particolarità il Monte Baldo si è guadagnato l’appellativo di “Giardino d’Europa” e mai titolo fu più appropriato! Arrivare sulla cima del Monte Baldo è come arrivare in paradiso: ti senti sopraffatto dalla bellezza e dall’imponenza di queste montagne! Sembra di essere in una cattedrale, dove le montagne sono le colonne, i prati fioriti gli affreschi, il profumo dei fiori l’odore dell’incenso tipico di certe chiese, la cima del Monte Baldo il sontuoso altare.

Poggio la vela su un prato e percorro in lungo ed in largo questa montagna perdendomi nei vari scorci che mi si parano di fronte, per un attimo penso anche che potrei rinunciare a volare qui ed accontentarmi di quanto visto finora ma quando osservo un parapendio staccarsi dolcemente da terra e catapultarsi in questo cielo cosi limpido e radioso cambio velocemente idea.

Ok Mané, va bene il panorama, i prati e le montagne, ma volare qui non è uno scherzo lo sai si? E poi sei da solo, solo in un momento cosi bello ma impegnativo, solo con i tuoi sogni ma soprattutto con le tue paure e le tue insicurezze, solo senza nessuno che possa dirti cosa fare in caso di problemi  e come atterrare in quel prato minuscolo! Non sarà facile per te, coraggio!

Sollevo le vela e corro annusando un’ultima  volta il profumo dei fiori, pochi passi e sono in aria. La prima impressione che si ha volando qui è che il terreno ti sia crollato improvvisamente sotto i piedi, in pochi secondi passi dallo stare con i piedi poggiati a terra all’avere 1700 metri di vuoto sotto di te… è strabiliante!

Poi si viene sopraffatti dalla bellezza e dalla vastità di questo posto: a nord vedo Riva del Garda e in fondo le suggestive cime del Brenta ancora innevate, di fronte a me la bellissima Limone del Garda, a sud il lago che sembra perdersi nell’orizzonte fino quasi a scomparire mentre sotto di me la bellissima Malcesine da bella mostra di sé con il suo antico centro storico ed il minuscolo atterraggio che visto da quassù sembra un puntino verde sul lago. E’ una sensazione strana quella che provo, da quassù mi sembra tutto piccolo, lento, ovattato, mi sembra di vivere a rallentatore, è la prima volta che mi succede di sentirmi cosi in quindici anni di volo. 

Mentre osservo estasiato la natura vedo a qualche centinaio di metri da me dei piloti di parapendio esibirsi in viti, giri della morte e acrobazie di ogni genere, manovre mozzafiato che io manco lontanamente mi sogno di fare! Con un po’ di invidia li vedo fare acrobazie in tutta sicurezza  mentre io continuo il mio volo “tranquillo” percorrendo in lungo ed in largo la zona antistante Malcesine finché non arriva il mio momento, il momento di appoggiare la mia vela in quel minuscolo praticello al lungo osservato nella mezz’ora di volo.

C’è molto traffico in atterraggio, ci sono parapendio che spuntano da ogni parte e lo spazio è poco, attendo pazientemente il mio turno in aria poi come vedo uno spazio libero mi fiondo sul prato e atterro in maniera impeccabile “bravo Mané!”

Volare qui è una cosa che consiglio ad ogni pilota di parapendio, anche se l’atterraggio è un po’ tecnico il volo sa regalare emozioni e scorci unici nel suo genere. Se poi avete due o tre giorni potete approfittarne per fare un bel SIV (S.I.V.  acronimo di Simulazione Inconvenienti Volo) un corso di perfezionamento al volo in cui si impara a come gestire la vela in caso di chiusure asimmetriche, stalli ed altre situazioni inusuali) che non guasta mai! A presto …. Mané

Testo e immagini: Emanuele “Manè” Ferretti