Ieri 20 aprile 2022 alle 15:12 (ora di Mosca) dal Plesetsk State Test Cosmodrome nella regione di Arkhangelsk, un missile balistico intercontinentale russo RS-28 “Sarmat” (codice NATO SS-X-30 Satan 2) è stato lanciato con successo da una postazione fissa terrestre. Le attività di collaudo del lancio sono state completate confermate in tutte le fasi del suo volo e le testate di addestramento, del velivolo di rientro multiplo a bersaglio indipendente, sono arrivate in una determinata area nel poligono di addestramento di Kura nella penisola di Kamchatka.
Secondo il Ministero della Difesa della Federazione russa questo test ha permesso di valutare la correttezza del progetto e delle soluzioni tecniche messe in campo durante lo sviluppo del sistema missilistico Sarmat. Questo lancio è il primo dell’ultima fase programmata dei test di Mosca, dopodiché il sistema missilistico Sarmat entrerà in servizio con le forze missilistiche strategiche russe.
Nella base missilistica di Uzhur nel territorio di Krasnoyarsk, sono in corso i lavori per preparare il reggimento missilistico per il ri-equipaggiamento con il nuovo sistema missilistico che sostituirà il più anziano R-36M “Voevoda” (codice NATO SS-18 Satan) dell’era della Guerra Fredda.
“Il nuovo missile balistico intercontinentale russo “Sarmat” è in grado di colpire bersagli a lungo raggio utilizzando una varietà di traiettorie di volo. Il missile Sarmat ha caratteristiche uniche che gli consentono di superare in modo affidabile qualsiasi sistema di difesa antimissilistico esistente e futuro”, ha dichiarato Mosca che ha aggiunto anche che “… il Sarmat è il missile balistico più potente, con il più lungo raggio di distruzione di obiettivi al mondo, che aumenterà significativamente la potenza di combattimento delle forze nucleari strategiche del nostro paese.
Il presidente Putin ha dichiarato che il missile Sarmat garantirà la sicurezza della Russia di fronte alle minacce straniere e che farà riflettere due volte chi tenterà di minacciare Mosca con una retorica selvaggia ed aggressiva. Il missile ICBM russo può trasportare un carico utile di 10 tonnellate, comprese le armi nucleari, e colpire più obiettivi contemporaneamente. Il Sarmat sarebbe lungo 35,3 metri con un diametro di 3 metri.
Come sappiamo questi missili fanno parte della triade nucleare di Mosca che, al pari di quella americana, comprende i missili lanciati da terra, dai bombardieri strategici e dai sottomarini nucleari. Come avevamo riportato alcune settimane fa in un altro articolo, all’inizio del 2022, studi ed analisi occidentali hanno stimato che la Russia dovrebbe avere una scorta di circa 4.477 testate nucleari assegnate all’uso da parte di lanciatori strategici a lungo raggio e forze nucleari tattiche a corto raggio, una leggera diminuzione rispetto allo scorso anno.
Delle testate accumulate, vengono schierate circa 1.588 testate strategiche: circa 812 su missili balistici terrestri ICBM, circa 576 su missili balistici lanciati da sottomarini SSBN e forse 200 su basi di bombardieri strategici pesanti. Circa altre 977 testate strategiche sono in deposito, insieme a circa 1.912 testate non strategiche. Oltre alle scorte militari per le forze operative, un gran numero – circa 1.500 – di testate in pensione ma ancora in gran parte intatte attende lo smantellamento, per un inventario totale di circa 5.977 testate.
Tuttavia, la notizia del test non avrebbe sorpreso i governi occidentali, che da diversi anni seguono lo sviluppo dell’arma. A confermarlo è stato il portavoce del Pentagono John Kirby che ha detto che “… non riteniamo il test una minaccia per gli Stati Uniti o i loro alleati. È stato di routine, non è una sorpresa” e ha aggiunto che i russi hanno adeguatamente informato gli Stati Uniti, del test, in base ai nuovi obblighi del Trattato START. Gli USA infatti hanno monitorato il collaudo del missile ICBM Russo tramite due aerei RC-135S Cobra Ball. Questi aerei dispongono di apparecchiature specializzate per tracciare questi tipi di armi e raccogliere dati di telemetria e altri dati di intelligence elettronica, nonché immagini visive su di esse e sulle loro operazioni di volo.
In questa occasione Kirby, sul tema delle forniture di armi a Kiev, ha confermato che all’Ucraina non è stato fornito alcun aereo ad ala fissa dagli Stati Uniti o da altri alleati e partner. Tuttavia, ha affermato che al paese sono stati forniti pezzi di ricambio che hanno consentito ad un certo numero di velivoli ad ala fissa non operativi, di rientrare in servizio.
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