L’Aeronautica Militare degli Stati Uniti nel 2021 inizierà a lavorare sul ritiro di molti aeromobili, ma non di quanti avevano pianificato. I vertici della forza armata avevano originariamente chiesto al Congresso il permesso di ritirare dal servizio attivo più di 100 aeromobili, liberando fondi e risorse che avrebbero potuto invece essere utilizzati per modernizzare alcuni settori della forza aerea, comprese le tecnologie spaziali e il comando per il controllo congiunto di tutti i settori, l’Advanced Battle Management System.
Ma il Congresso ha ritirato i piani dell’US Air Force all’interno del disegno di legge per il settore della difesa del 2021 approvato a dicembre. La Camera ha votato per annullare il veto del presidente Trump sul disegno di legge e il Senato è ora pronto a fare lo stesso.
Ad esempio, il disegno di legge di spesa della difesa ha impedito all’US Air Force di ritirare uno qualsiasi dei suoi velivoli da combattimento A-10 Warthogs, dei rifornitori KC-135 Stratotanker o dei suoi droni RQ-4 Global Hawk Block 20 e 30. Questo almeno per i primi due velivoli è più che naturale data la mancanza di un vero sostituto dell’A-10, velivolo assolutamente ancora indispensabile nell’arsenale delle forze armate USA, e per tutti i problemi che ancora tormentano il nuovo rifornitore Boeing KC-46A Pegasus.
Tuttavia, l’US Air Force ha ottenuto il via libera per ritirare alcuni bombardieri strategici, aerei cargo e altri tanker. Le forze aeree statunitensi prevedono così di ritirare 17 dei suoi più vecchi bombardieri B-1B Lancer, che richiedono una manutenzione significativa e stanno mettendo a dura prova le squadre dei manutentori dell’US Air Force.
Il Congresso ha anche concesso il permesso di ritirare sei rifornitori KC-10 Externder nell’anno fiscale 2021 per un totale di 30 velivoli nei prossimi tre anni. E il disegno di legge lascia la porta aperta all’US Air Force per il ritiro di alcuni vecchi aerei cargo C-130 Hercules.