Quando pensiamo a Red Bull la prima cosa che ci viene in mente è la famosa bevanda energetica che “ti mette le ali” ed è proprio delle ali della Red Bull che vogliamo parliamo in questo articolo.
The Flying Bulls è il nome che contraddistingue la componente aerea del famoso brand ed ha sede sul sedime aeroportuale di Salisburgo in Austria.
Il team combina l’eccellente conoscenza del restauro e della manutenzione di velivoli storici di grande valore con un’ inusuale estetica del volo dei suoi piloti.
E’ possibile ammirare le esibizioni di The Flying Bulls negli Air Show di tutta Europa ogni week end della stagione estiva. L’elevato numero di display in volo eseguiti ogni anno insieme ad eventi particolari ed ai voli di servizio dimostrano la grande preparazione di tutto il personale di questo team. E’ una storia appassionante quella che ha portato alla nascita di questa squadra formata da piloti e tecnici aeronautici che prima di ogni cosa sono veri e propri appassionati di aviazione e di velivoli storici. La nascita del team risale al 1980 quando Sigi Angerer, pilota della Tyrolean Airways e co-fondatore dei The Flying Bulls, prese in carico il primo aereo della sua futura collezione, un North American T-28B. Da quel momento in avanti una serie di importanti macchine sono state aggiunte e molti altri appassionati si sono uniti a Sigi. La flotta di velivoli storici nel corso degli anni è incrementata fino a porre un problema di spazio al team che nel 1999 ha ufficializzato il suo statuto di compagnia aerea.
L’idea di riunire tutti i velivoli sotto un unico tetto ha dato vita alla decisione di spostare l’intera flotta sull’Aeroporto di Salisburgo e costruire qui nuove infrastrutture. Nasce così nel 2003 l’Hangar-7 che racchiude in se una nuova dimensione della passione aeronautica dell’intero team. L’Hangar-7 di Red Bull, progettato dall’architetto Volkmar Burgstaller, apre le porte il 22 Agosto 2003 ed è caratterizzato da un’inconfondibile forma che fonde in se modernità e tecnologia allo stato dell’arte grazie alla sua struttura in vetro ed acciaio di 3700 metri quadri e ai suoi ausili informatici che aiutano il visitatore a vivere l’esperienza del volo e della passione aeronautica come se si fosse a bordo degli aerei.
L’Hangar-7 non è solo un moderno hangar per aerei ma un vero e proprio luogo dove l’aviazione si unisce alla tecnologia, all’entertainment fatto anche di arte, eventi mondani e cucina di elevata qualità grazie al suo noto ristorante Ikarus o ai lounge bar interni ed esterni alla struttura che fanno dell’Hangar un luogo cool che arricchisce anche la città di Salisburgo.
Esternamente la struttura ricorda un’ala in sezione e la sua completa trasparenza permette di vivere, a seconda della luce esterna e delle condizioni meteo, sempre nuove esperienze e sensazioni. All’interno vari passaggi su più livelli permettono di ammirare la collezione di velivoli, auto da corsa di Formula 1, moto ed altri pezzi unici, da diversi punti di vista anche sopraelevati, e consentono di avere anche un’ottima visuale sul piazzale antistante l’hangar e sulla pista dell’aeroporto. Tratto caratteristico della collezione la coesistenza di velivoli storici con tecnologia ed entertainments moderni.
Un’altra unicità della collezione sta nel fatto che, proprio per i tanti impegni dei Flying Bulls, questa varia continuamente poiché tutti i velivoli possono essere messi in mostra come utilizzati per volare.
Oltre l’Hangar-7 accessibile gratuitamente al pubblico, la Red Bull utilizza anche l’Hangar-8, chiuso al pubblico, che viene usato principalmente per la manutenzione e il parcheggio degli altri velivoli che non trovano posto nel 7 o che devono essere utilizzati per delle missioni in volo.
Nel corso degli anni, parallelamente ai velivoli, sono aumentati anche i tecnici specialisti che provvedono alla manutenzione ordinaria e straordinaria di tutti i velivoli. I meccanici e gli ingegneri provenienti da tutto il mondo sono veri appassionati di velivoli storici che, come ben sappiamo, hanno bisogno di attenzioni molto particolari.
Infatti, come ci ha spiegato Mr. Riedmann, molti di questi aerei sono stati acquistati e rimessi in condizioni di volo proprio dai Flying Bulls a Salisburgo nell’Hangar-8 come ad esempio il DC-6B, mentre altri sono stati ricondizionati negli Stati Uniti, come il B-25J o il P-38L che, dopo aver subito un incidente nel 2001, è tornato in volo dopo essere stato restaurato negli USA dalla Ezell Aviation nel 2009.
Contemporaneamente alla costruzione dell’Hangar-7 è stato innalzato anche questo secondo hangar che riflette in tutto e per tutto la struttura del fratello maggiore, acciaio e vetro proprio per poter dare risalto all’esperienza ed alle grandi capacità di questi uomini.
LA COLLEZIONE ED I PILOTI
Abbiamo avuto la possibilità di visitare le infrastrutture dei The Flying Bulls insieme a Raimund Riedmann Flight Operations Manager & Chief Fixed Wing Pilot che ha sostituito proprio nel 2012 Siegfried Angerer ritiratosi dal servizio attivo.
La flotta è suddivisa tra aerei ed elicotteri e il Flight Operations Manager & Chief Helicopter Pilot è Siegfried Schwarz uno dei soli 3 piloti civili acrobatici di elicotteri al mondo con all’attivo più di 10.000 ore di volo delle quali moltissime passate nel soccorso aereo.
Raimund Riedmann ha alle spalle migliaia di ore di volo accumulate nell’aviazione generale civile come pilota di executive e business jet e nell’aviazione sportiva come pilota acrobatico, ed in ambito Red Bull ha l’abilitazione a pilotare tutti i velivoli ad ala fissa della flotta, ed ogni anno archivia mediamente più di 450 ore di volo.
Come ci ha detto Mr. Riedmann attualmente ci sono 5 piloti “full employed” di cui uno abilitato sia a pilotare gli aerei che gli elicotteri (uno dei piloti del DC-6B), e circa una decina di altri piloti che si alternano ai comandi della dei velivoli della flotta.
Tutti questi piloti hanno un background molto importante e provengono da varie linee aeree civili: ad esempio due provengono dalla Lufthansa, alcuni da società di lavoro aereo con business jet, uno dall’Austrian Air Force e due dal servizio SAR con gli elicotteri e sono originari dell’Austria, della Svizzera, della Germania e della Francia.
Avendo già alle spalle un notevole quantitativo di ore di volo e di esperienza, questi piloti, quando arrivano alla Red Bull, si addestrano direttamente sui velivoli che poi piloteranno in futuro.
La collezione della Red Bull ormai conta circa 30 tra velivoli ad ala fissa ed elicotteri. Passiamo dai moderni Alpha Jets al mitico B-25J Mitchell della II Guerra Mondiale passando per uno dei simboli della guerra in Vietnam il Bell TAH-1F Cobra. Vi sono poi velivoli acrobatici ad alte prestazioni che molti hanno potuto vedere in azione durante le famose gare “Red Bull Air Race”.
Tutti i velivoli storici dei Flying Bulls sono pezzi rarissimi ed unici come ad esempio il Lockheed P-38L Lighting unico velivolo di questo modello in condizioni di volo in Europa.
Sicuramente molto noti agli appassionati sono il Douglas DC-6B appartenuto in precedenza al Presidente della Jugoslavia Tito e il North American B-25J Mitchell dei quali riportiamo una breve storia.
Il DC-6B è sicuramente il fiore all’occhiello, il flagship, dei Flying Bulls. Questo velivolo costruito nel 1958 ha un passato glorioso; entrato in servizio nel 1958 con la linea aerea Yugoslava JAT è stato usato dal Presidente Tito fino al 1975 come “Air Force One” quando fu venduto al capo di stato dello Zambia per utilizzarlo come suo aereo di lusso personale, fino al suo abbandono presso l’aeroporto di Lusaka. Qui insieme ad un altro velivolo gemello fu scoperto da Chris Schutte che li acquistò per restaurarli, ma l’intensificarsi dei problemi con l’Angola costrinse Schutte a vendere uno dei velivoli fortunatamente proprio nel momento in cui la Red Bull apparve sulla scena. Nel 2000 Sigi Angerer notò il velivolo in vendita nel magazzino di una compagnia aerea in Africa ed il 7 Luglio con il velivolo prese il volo dall’aeroporto di Windhoek (Namibia) con destinazione Salisburgo con un volo di 29 ore e 4 scali. Il restauro iniziò nel 2001 e dopo tre anni e migliaia di ore di lavoro l’aereo fu riportato in perfette condizioni di volo. Il DC-6B N996-DM conserva i motori originali, ricondizionati, il cockpit originale, integrato però con apparati moderni per la navigazione e per le comunicazioni, mentre gli interni sono totalmente nuovi.
Prodotto fin dal 1940 il B-25J della Red Bull uscì dalla linea di montaggio nel 1945 e prestò servizio nell’USAF, in vari ruoli, fino al 1958 quando fu radiato e trasferito in deposito nel deserto dell’Arizona. L’anno dopo fu acquistato da un privato e registrato come aereo antincendio ma la sua trasformazione non avvenne mai. Dopo alcuni anni il velivolo fu depositato di nuovo del deserto dell’Arizona dove ci rimase per 13 anni quando nel 1977 fu acquistato di nuovo, restaurato e messo in mostra in varie manifestazioni aeree sfoggiando vari nomi come “Kansas City Warbirds”, “Spirit of Kansas City” e “Fairfax Ghost” . Anche in questa occasione Sigi Angerer saputo dell’esistenza di questo aereo abbandonato in Illinois a causa di mancanza di fondi per la sua gestione, acquistò l’aereo nel 1994. Dopo un grande lavoro di restauro negli USA fu convertito per l’utilizzo in campo civile. Nel 1997 fu trasferito, con un volo impegnativo dovuto al mal tempo, in Europa e nel 2001 entrò a far parte dei Flying Bulls a Salisburgo. Attualmente viene utilizzato nei display in volo negli Air shows di tutta Europa, e vederlo in azione è veramente uno spettacolo incredibile.
Storia a se fa il modello Alpha Jet, unico jet militare in dotazione. Nel 1998 quando la Luftwaffe tedesca radiò definitivamente questo velivolo dai suoi gruppi aerei la Red Bull ne acquistò, dopo alcune vicissitudini e dopo aver convinto la forza aerea tedesca che non sarebbero stati usati per la guerra, prima 2 esemplari e poi altri 4. Nel marzo 2002 il sogno di Sigi Angerer finalmente si realizzò e i primi due Alpha Jet demilitarizzati ed immatricolati come aerei civili decollarono per il loro primo volo.
Attualmente 4 sono in perfette condizioni di volo, mentre 2 vengono usati per fornire parti di ricambio a quelli operativi. Uno di questi (D-IFDM) inoltre sfoggia una bellissima livrea Tiger, dipinta in occasione della partecipazione dei Flying Bulls al Nato Tiger Meet del 2008 sulla BAN di Landivisiau, in Francia, come unica componente civile che abbia mai partecipato ad un’esercitazione/raduno della NTM Association.
Nell’Hangar-8 abbiamo potuto vedere anche un altro pezzo della collezione ancora poco noto agli appassionati perchè da poco acquistato. Il Bristol 171B Sycamore HR.52 è l’unico elicottero di questo tipo al mondo in condizioni di volo, anch’esso con una storia molto lunga. Abbiamo provato a ricostruirla con i dati in nostro possesso. Costruito nel 1957 e dopo un breve periodo di servizio con la Royal Air Force (seriale G-18-148 c/n 13475) è stato ceduto nel periodo 1957-1959 insieme ad un lotto di altri 49 esemplari all’Aeronautica Militare della Germania dell’Ovest. Il Sycamore ha servito in Germania con le forze aeree con diversi codici identificativi CA+328, AS+324, SC+206, WE+545, GD+112, 78+17; ritirato dal servizio nel 1972/3 è stato immesso nel registro tedesco degli aeromobili civili come D-HALD nel 1976 fino al 1983 anno in cui è stato cancellato senza certificato di navigabilità; registrato di nuovo nel periodo 1987-1989, sempre con la stessa matricola, è stato poi immesso nel registro aeronautico svizzero nell’agosto del 1991 come HB-RXB e ceduto a Peter Schmid del Fleigermuseum di Alternhein dove è sempre stato mantenuto sempre in perfette condizioni di volo; ceduto alla Red Bull all’incirca a metà del 2010 è stato immatricolato ad agosto del 2011 come OE-XSY e porta i colori del Royal Air Force Air Support Command 32° Squadron con il codice XG544.
Ma la lista degli aerei della Red Bull è molto lunga e ne indichiamo alcuni di seguito: Extra 300L, Cessna 337D Super Skymaster “Push Pull”, BD-5J Microjet, Fairchild PT-19 M-62A, P-38L Lightining, PT-17 Stearman, Eurocopter EC-135, Bell TAH-1F Cobra, Bo-105CB, Pilatus Turbo Porter PC-6/B2-H4, Cessna CE-208 Amphibian Caravan, Bell 47G-3B-1 Soloy, Change Vought F4U-4 Corsair, Douglas DC-6B, Alpha Jet, B-25J Mitchell, North American, T-28B Trojan, Bristol 171B Sycamore HR.52, Falcon 900EX.
Per concludere ci auguriamo che la passione dei The Flying Bulls per i velivoli storici e non continui ancora per molto tempo e che sempre nuovi aerei vengano aggiunti alla collezione. Grazie a loro e a Mr. Dietrich Mateschitz , fondatore ed amministratore della Red Bull, alcuni pezzi unici e molto rari sono stati preservati e riportati in volo anche per la gioia di tutti gli appassionati di aeronautica d’Europa. Il genio e la passione di Mr. Mateschitz e ci permettono oggi di ammirare aerei che hanno fatto la storia dell’aviazione mondiale e fanno sognare generazioni di appassionati.
Aviation Report e l’autore desiderano ringraziare Marisa Rubenbauer di Hangar-7 e Raimund Riedmann Red Bull Flight Operations Manager & Chief Fixed Wing Pilot per l’ospitalità, la cordialità e la professionalità con le quali ci hanno accolto.
Testo ed immagini: Stefano Monteleone