“I Programmi di innovazione tecnologica, cooperazione internazionale e ad alta valenza strategica sono elementi essenziali per garantire l’efficacia dello Strumento militare nazionale e renderlo capace di adeguarsi alle continue sfide di uno scenario globale in continua evoluzione.”
Così il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini, dopo l’approvazione del Documento Programmatico Pluriennale (DPP) della Difesa per il triennio 2021-2023 (leggi qui), col quale si illustrano le previsioni di spesa per il triennio di riferimento e il piano di sviluppo complessivo dello Strumento militare italiano e che prevede di spendere 24,58 miliardi di Euro o 1,41% del PIL per la difesa nel 2021 , 25,16 miliardi di Euro o 1,37% del PIL nel 2022 e 23,49 miliardi di Euro o 1,23% del PIL nel 2023.
Il DPP descrive l’impegno nazionale nel contesto di riferimento, delineando l’evoluzione del quadro strategico, il ruolo della Difesa nelle principali Organizzazioni Internazionali (NATO, UE e ONU) e gli impegni operativi dello Strumento militare all’estero e sul territorio nazionale.
Il DPP, infatti, oltre a rappresentare lo strumento con cui il Ministro illustra al Parlamento le previsioni di spesa per l’anno in corso e per il triennio a venire, assolve anche alla fondamentale funzione di informare i cittadini sulle attività e le esigenze intrinseche dello Strumento militare, contribuendo ad aumentare, nella collettività nazionale, sia la consapevolezza del ruolo svolto dalle Forze armate sia il livello di partecipazione democratica alle scelte governative in materia di sicurezza e difesa, nazionale ed internazionale.
Venendo allo sviluppo dello Strumento militare, individuati gli indirizzi strategici, le principali esigenze operative e le discendenti linee di sviluppo capacitivo, il documento elenca 85 programmi di previsto avvio nel triennio 2021-2023 e presenta un aggiornamento del quadro relativo ai 115 programmi già operanti.
Tra quelli in avvio, 7 programmi definiti “Flagship” sono considerati strategici per la Difesa, in quanto caratterizzati da elevate possibilità di cooperazione internazionale, alta valenza tecnologica e forte impronta dal punto di vista capacitivo e industriale. Saranno finanziati grazie al Fondo relativo all’attuazione dei Programmi di Investimento Pluriennale per le esigenze di Difesa Nazionale, previsto dalla Legge di Bilancio 2021.
Tempest
Tra questi sette programmi “Flagship” della Difesa spicca il programma dell’aereo di sesta generazione FCAS/TEMPEST in corso di sviluppo con la Gran Bretagna e la Svezia, e per il quale è indicato uno stanziamento di 2 miliardi di euro fino al 2035. Di questi 2 miliardi, sessanta milioni di euro saranno stanziati nel triennio 2021-2023.
Il programma Tempest vedrà l’Italia investire 20 milioni di euro in Tempest in ciascuno dei prossimi tre anni, 90 milioni di euro nel periodo 2024-2026, e poi altri 1,85 miliardi di euro nei successivi nove anni fino al 2035 e consentirà all’Italia l’accesso esclusivo a un progetto di eccezionale ambizione che avrà implicazioni sia per la sua industria militare e della difesa.
Il programma “sarà il campione dell’innovazione” in più campi ad alta tecnologia tra cui intelligenza artificiale, meccanica, propulsione, gestione dell’energia, materiali e sensori e promuoverà la collaborazione tra i leader industriali europei. Oltre a mantenere il “dominio italiano nel combattimento aereo”, la partecipazione a Tempest aiuterà anche la “transizione digitale” del settore aerospaziale e della difesa del Paese.
Responsabile del progetto nel Regno Unito è il Team Tempest, che comprende BAE Systems, Rolls-Royce e le filiali britanniche di Leonardo e MBDA. Londra ha recentemente impegnato 250 milioni di sterline (350 milioni di dollari) per finanziare le attività di definizione e progettazione iniziale del progetto.
Altri programmi nel DPP 2021-2023
Oltre al Tempest troviamo altri programmi molto interessanti come: sviluppo di tre velivoli per operazioni speciali Leonardo MC-27J Praetorian e l’acquisizione di due nuovi Boeing KC-767 da trasporto strategico e rifornimento in volo ad integrazione della flotta di quattro velivoli attualmente in servizio. Il DPP finanzia 80 milioni di euro tra il 2021 e il 2026 per il programma di sviluppo del MC-27J Praetorian e menziona un requisito per tre velivoli nella configurazione per operazioni speciali. Tuttavia, il fabbisogno di bilancio complessivo ammonta a 99 milioni di euro, lasciando 19 milioni di euro non finanziati.
Il DPP inoltre conferma i piani per l’acquisizione di nuovi velivoli multi-missione basati sul Gulfstream G550 che saranno successivamente modificati per i ruoli CAEW ed EA. Il documento fornisce nuovi dettagli sui piani inizialmente annunciati nell’ottobre 2020 per il programma di acquisizione di velivoli C4ISTAR dell’Aeronautica Militare che ora è preventivato per un totale di 2,15 miliardi di euro in due fasi separate.
La prima fase, approvata con decreto ministeriale a febbraio 2021, vedrà lo sviluppo della soluzione C4ISTAR basata su G550 in una serie di tranche dal 2021 al 2032 per un valore del programma stimato di circa 1,223 miliardi di euro che includerà l’operatività supporto e relative infrastrutture. Inoltre, si continuerà a lavorare per sviluppare e consolidare la versione EW-Jedi del C-27J Spartan con il programma che ha un fabbisogno complessivo stimato in 29 milioni di Euro di cui è finanziata una tranche di 27 milioni distribuiti in 4 anni.
Il ministero della Difesa italiano avvierà il prossimo anno la seconda fase di uno studio sul potenziale degli elicotteri ad alta velocità, poiché sottolinea la necessità di una collaborazione internazionale nel settore. Con il DPP 2021-2023 Roma stanzia 129 milioni di euro per il progetto nei prossimi 12 anni a partire dal 2022.
Nell’ambito dell’iniziativa “Future Fast Rotorcraft”, il ministero della Difesa esaminerà le “tecnologie emergenti” nel settore e il possibile sviluppo di una piattaforma denominata “Next Generation Fast Helicopter”. Questo sarebbe basato su soluzioni tecnologiche avanzate e potenzialmente dirompenti, come la tecnologia coassiale [rotore] [e un] propulsore a spinta.
Le attività della seconda fase inizieranno il prossimo anno, a seguito della conclusione degli studi di fattibilità sullo sviluppo in corso di “tecnologie abilitanti”, afferma il documento. Ciò includerà “la ricerca di adeguate sinergie con i programmi internazionali” e l’esame di “requisiti operativi, costi, tempi e rischi associati all’iniziativa”. L’Italia è uno dei tanti paesi che sta cercando di partecipare al programma Future Vertical Lift (FVL) degli Stati Uniti.
Il produttore italiano Leonardo Helicopters ha fortemente sostenuto la tecnologia del convertiplano per applicazioni ad alta velocità, attraverso lo sviluppo della sua piattaforma AW609. Sebbene questo sia stato in gran parte pubblicizzato per applicazioni civili, il costruttore italiano lo commercializza anche per operazioni speciali, recupero del personale e missioni di sicurezza interna.
Il ministero della Difesa italiano afferma che, essendo il Paese “leader” nel settore elicotteristico, la sua industria dovrà saper sfruttare la tecnologia per il massimo beneficio “possibilmente anche sfruttando le sinergie derivanti da mirate collaborazioni internazionali”. Mentre le applicazioni per la tecnologia ad alta velocità si sono finora concentrate su elicotteri d’assalto o da ricognizione, l’Italia ha precedentemente espresso interesse a utilizzarla per l’elicottero d’attacco AW249 in fase di sviluppo per l’Esercito. “L’esercito sta anche studiando la possibilità di implementare sulla macchina le future tecnologie di elicotteri veloci sviluppate nell’ambito di altri programmi internazionali”, afferma il servizio.
F-35A/B Aeronautica Militare e Marina Militare
Il Programma procede in linea con gli indirizzi operativi e gli impegni di Governo riguardo alla Fase 1 ed alla Fase 2A indicati nel DPP 2020- 2022. Gli oneri della Fase 1 (fabbisogno complessivo di 7.056 M€) soddisfano le esigenze di: acquisizione dei primi 28 velivoli, dei relativi motori, equipaggiamenti, spese iniziali per retrofit, supporto logistico fino al 2022, realizzazione dello stabilimento di Cameri e relativa assistenza tecnica, predisposizione dei siti nazionali (Amendola, Ghedi, Nave Cavour).
Dal punto di vista programmatico, le variazioni rispetto alla precedente edizione del Documento Programmatico Pluriennale – che si concretizzano in una anticipazione al 2021 e 2022 di quote precedentemente attestate al 2023, a saldo totale invariato – sottendono sia ad esigenze di finanza pubblica concordate con il Ministero dell’Economia e Finanze, sia ad un riallineamento dei finanziamenti all’aggiornato cronoprogramma dei pagamenti relativi alla richiamata Fase 2A, che prevede l’acquisizione di un lotto da 27 velivoli e dei relativi motori ed equipaggiamenti, nonché il potenziamento del supporto logistico, per oneri complessivi previsti fino al 2026 nell’ordine dei 4,2 Mld €.
Nell’ambito dell’opportuna strategia di compressione temporale del programma – che garantirà un significativo risparmio sugli oneri complessivi (quantificabile in circa 1,0 Mld€) nonché la piena disponibilità operativa della capacità dal 2030 – al fine di garantire primariamente l’acquisizione dei materiali di lunga lavorazione e delle commesse dei subfornitori, nel 2022 si perfezioneranno gli atti negoziali preliminari all’avvio della Fase 2B (sottesa, in linea con la pianificazione, all’acquisizione di 35 velivoli e dei relativi motori, equipaggiamenti e supporto logistico, per un onere complessivo fino al 2031 dell’ordine di 7,0 Mld €).
Sul piano delle ricadute tecnologiche ed economiche, si evidenzia che i costi rappresentati sono inclusivi del potenziamento dello stabilimento di Cameri – in termini di efficienza, performance produttiva ed ampliamento della capacità manutentiva a favore delle flotte JSF operate nella regione europea e di quelle di futura acquisizione da parte di Paesi alleati – precipuamente nell’ottica del pieno conseguimento dei ritorni industriali ed occupazionali associati al programma e di massima estensione dei relativi benefici al complesso delle PMI del Paese. Ritorni industriali nazionali: 4.510 M$ al 31/12/2020 (precedente rilevazione 4.030 M$ al 31/12/2019).