Dopo il crollo dell’Unione Sovietica nel 1991, Russia e Ucraina sono state sempre costantemente in disaccordo su una serie di questioni di difesa, con le tensioni peggiorate dal 2014 con un governo apertamente filo-occidentale a Kiev e con la conquista con la forza della penisola di Crimea da parte della Russia.
Con le relazioni che continuano a deteriorarsi e le tensioni che aumentano in particolare dal novembre 2021, la possibilità di più ampie operazioni militari russe contro il suo vicino è stata ripetutamente evidenziata in Occidente. Sebbene Mosca avrebbe probabilmente poco da guadagnare dalla presa dell’Ucraina, peggiorando in modo significativo i forti sentimenti anti-Russia tra la popolazione, una valutazione delle opzioni militari fornisce tuttavia una visione preziosa dell’equilibrio di potere nella regione e delle vere ragioni per cui è improbabile che la Russia aumenti l’azione militare.
La natura delle forze armate dei due paesi significa che le fasi iniziali di qualsiasi potenziale conflitto su larga scala saranno probabilmente decisive, con attacchi a siti di difesa aerea, aeroporti, centri di comando e altri obiettivi di alto valore previsti entro poche ore. La capacità dell’aeronautica militare russa di dominare rapidamente i cieli ucraini sarà potenzialmente il principale fattore che influenzerà la facilità con cui le risorse di terra potranno attraversare il paese e ottenerne il controllo.
L’Ucraina opera attualmente con circa 130 velivoli da combattimento (dato di inizio 2021), ma gran parte della sua flotta sta invecchiando ed è equipaggiata con aerei da combattimento, di supporto ed elicotteri di fabbricazione sovietica che sono stati aggiornati con avionica moderna a partire dal 2014. I reparti aerei operativi con velivoli da combattimento ad altre prestazioni dell’aeronautica militare ucraina sono i seguenti: 831st Tactical Aviation Brigade (Su-27), 114th Tactical Aviation Brigade (Mig-29), 7th Tactical Aviation Brigade (Su-24), 40th Tactical Aviation Brigade (Mig-29), 299th Tactical Aviation Brigade (Su-25), 203rd Training Aviation Brigade (L-39).
I velivoli da combattimento dell’Ucraina includono circa:
- (16+8) sedici MiG-29 Fulcrum più otto dedicati all’addestramento
- (13) tredici Su-25M1/UB/UBM1 Frogfoot
- (26+6) ventisei Su-27P/UB Flanker più sei dedicati all’addestramento
- (12) dodici Su-24M/MR Fencer
- (47) quarantasette L-39C/M da addestramento ed attacco leggero

Naturalmente questi numeri non sono assolutamente paragonabili con quelli che potenzialmente può mettere in campo la Federazione Russa che solo come velivoli da combattimento conta più di 1500 aerei posizionati su tutto il territorio russo. Ipotizziamo ora che in caso di conflitto per occupare l’Ucraina le truppe di terra russe fossero coperte e supportate dai velivoli presenti nei distretti militari dell’Ovest (WMD) e del Sud (SMD). Con solo questi due distretti la Russia sarebbe in grado di istituire task force aeree fino a 500 aerei da combattimento.
Solo il WDM dovrebbe avere sotto di esso circa 470 velivoli su tre gruppi di volo sui Su-35S, tre gruppi di volo sui Su-30SM (di cui uno navale), due gruppi di volo sui Su-27 di varie versioni, due gruppi di volo sui Mig-31BM, due gruppi di volo sui Su-34 e due gruppi di volo sui Su-24M/MR (di cui uno navale). Anche l’enclave russa di Kaliningrad tra Polonia e Lituania, con accesso al mar Baltico, potrebbe prendere parte all’invasione dell’Ucraina attraverso lo spazio aereo della Bielorussia. A Kaliningrad sono presenti i Su-24M, Su-27/27P/SM3, Su-27UB/UP, Su-30SM (forse i Su-27SM3 sostituiti con i Su-35) del 4th Guards Naval Assault Air Regiment e del 689th Guards MshAPsulla base aerea di Chkalovsk e di Chernyakhovsk. Più o meno equivalente è il SMD che include anche i velivoli in Crimea. A tutto ciò poi dobbiamo aggiungere i velivoli della marina militare di Mosca.
Se e quando i russi attraverseranno il confine, potrebbe spettare solamente alle difese aeree dell’Ucraina fronteggiare gli aerei da guerra di Mosca. La rete di difesa aerea dell’Ucraina non dispone di sistemi a lungo raggio e il paese fa affidamento sui sistemi a medio raggio S-300P/PS/PT degli anni ’80 (fino a 75/90 km di portata), anche se una parte di questi è stata venduta agli Stati Uniti a scopo di test e non è stata sostituita, così come sul sistema BuK-M1 anch’esso dell’era sovietica. Il sistema BuK ha visto anche diverse unità vendute all’estero, in particolare in Georgia, dove si sono scontrate con le forze russe nel 2008. Questi vecchi sistemi hanno poca mobilità e quindi una capacità di sopravvivenza inferiore rispetto alle nuove versioni dell’S-300. A questi di aggiungono anche alcuni Tor-M e S-125 a corto raggio, Strela-10, Osa-AKM e Tunguska per la difesa di punto. Poi ci sono esemplari di SAM a spalla Igla e cannoni da difesa aerea ZU-23.
A differenza dell’S-300PM-2, dell’S-300V4 (195/400 km di portata) o di altre varianti moderne schierate dalle forze armate russe, gli S-300 ucraini non sono stati progettati per la difesa di vaste aree, non hanno una capacità di difesa multistrato ed hanno una limitata consapevolezza della situazione. Poiché anche i sistemi di guerra elettronica ucraini sono obsoleti, potrebbero essere obiettivi prioritari per le missioni di soppressione della difese aeree guidate dagli elicotteri d’attacco Ka-52 e Mi-28 o dai cacciabombardieri Su-34.
Mentre l’Ucraina non ha familiarità con gran parte delle armi post-sovietiche della Russia, la familiarità russa con quasi tutte le armi nell’inventario ucraino probabilmente fornirà vantaggi significativi nelle missioni di attacco convenzionale ed elettronico dei russi e renderà di gran lunga la soppressione della difesa aerea ucraina molto più semplice. Forse la più grande debolezza dei sistemi S-300 dell’Ucraina è che sono molto limitati nel numero di bersagli che possono ingaggiare contemporaneamente, con ogni unità in grado di ingaggiare meno di una mezza dozzina di bersagli.
Al contrario, l’S-300PM-2 russo dei primi anni ’90 può ingaggiare fino a 36 bersagli e guidare fino a 72 missili contemporaneamente, con i più recenti S-300V4 e S-400 ancora più capaci. Pertanto, anche se le batterie ucraine fossero in grado di intercettare i missili russi che le prendessero di mira, rimarrebbero altamente vulnerabili alle armi guidate come il KAB-500 o il KAB-1500 o da un piccolo numero di missili da crociera. La mancanza da parte dell’Ucraina di sufficienti risorse di supporto a corto raggio per fungere da strati aggiuntivi alla sua rete di difesa aerea, con l’S-125 ritirato e solo il BuK-M1 rimasto in servizio, aumenta considerevolmente la vulnerabilità delle sue batterie a lungo raggio.
Anche le capacità ucraine di lanciare un attacco di rappresaglia su obiettivi russi sono molto limitate. Le capacità di attacco dell’Ucraina erano le più formidabili in Europa nei primi anni ’90 dello scorso secolo con un grande arsenale di bombardieri strategici Tu-22M, bombardieri nucleari intercontinentali Tu-160 e vari missili balistici. Questi furono tutti abbandonati, tuttavia, sotto la notevole pressione occidentale, durante gli anni ’90.

I bombardieri ucraini, tra i più avanzati al mondo, sono stati demoliti in cambio dell’assistenza economica occidentale. Così, mentre la Russia sarà in grado di fare affidamento su risorse come il missile Kalibr lanciato dai sottomarini, i missili da crociera Kh-101 dei bombardieri o i missili Kh-65SE schierati dai suoi caccia bombardieri Su-34 per lanciare attacchi di precisione a distanza contro le difese aerea dell’Ucraina, le capacità di rappresaglia di quest’ultima rimangono molto più limitate.
Anche escludendo le questioni riguardanti il morale e la prontezza al combattimento, la capacità dell’Ucraina di mantenere una difesa contro una campagna aerea russa è altamente limitata a causa dell’enorme discrepanza tecnologica tra i due paesi, con le forze aeree russe che hanno in gran parte eliminato le attrezzature dell’era sovietica con l’Ucraina ha visto, invece, le sue forze contrarsi bruscamente senza modernizzarsi in modo significativo. Riuscirà Mosca, in questo contesto, ad eliminare le difese aeree di Kiev nelle prime 24 ore di battaglia?