In occasione del raggiungimento del traguardo di 100 anni di vita dell’Aeronautica Militare desidero contribuire al lustro della nostra Forza Armata raccontando un evento di cui sono stato partecipe durante la mia attività di volo da pilota militare: il giro del mondo con velivolo Dassault Falcon 50 del 31° Stormo, evento abbastanza raro per un velivolo militare da trasporto e forse unico nella storia della nostra Aeronautica.
Fin da piccolo ho sognato e vagheggiato di divenire pilota militare e sono entrato in Accademia Aeronautica nel 1970 con il corso Leone 3°, dopo le scuole di volo sono stato assegnato al 31° Stormo Trasporti Speciali e precisamente al 93° Gruppo su elicotteri. In questo straordinario Reparto sono rimasto per ben 11 anni facendo un’intensa e meravigliosa attività di volo sia con gli elicotteri che con gli aeroplani.
Nel 1985 con la riorganizzazione dello Stormo al 93° Gruppo vengono assegnati, oltre agli elicotteri SH3D/TS già in dotazione, anche i velivoli Piaggio PD808 e 2 Dassault Falcon 50 trimotori di lungo raggio; al 306° Gruppo, oltre ai PD808 e ai MacDonnell Douglas DC9 già in dotazione, 2 Gulfstream GIII anch’essi di lungo raggio. Così lo Stormo consolidava e tutt’ora consolida la sua tradizione di trasvolatori di oceani degli anni trenta.
A settembre del 1987, a pochi giorni dalla mia nomina a Comandante del 93° Gruppo, viene assegnata una straordinaria missione: il trasferimento in Canada del velivolo Falcon 50 per poi procedere per Seul con il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale C.A. Riccardo Bisogniero, e la sua delegazione per partecipare ad un evento con la presenza di numerosi Capi di Stato Maggiore generale provenienti da diverse Nazioni del mondo. Successivamente partenza da Seul per Mouscat per permettere al Capo S.M.D. di dare lo starter alle navi della nostra Marina Militare per la prima missione di pattugliamento nel Golfo Persico.
Al gruppo volo c’è stata molta fibrillazione: con le nostre conoscenze storiche dell’aeronautica italiana questa missione, letteralmente il giro del mondo, è stata la prima di un velivolo militare; per la composizione dell’equipaggio, dovendo soddisfare i requisiti di sicurezza per le operazioni di volo, si è stabilito per i piloti la presenza di due capi equipaggio internazionali e di un copilota, un sottufficiale tecnico polivalente e un sottufficiale assistente di bordo.
Il 27 settembre 1987 alle ore 08.10Z il Falcon 50 del 31° Stormo è decollato da Ciampino con a bordo:
- Ten. Col. Sergio Passaretti C.E.I. e capomissione
- Magg. Maurizio Moschi copilota
- Cap.Giuseppe Pucci C.E.I.
- M.llo Maurizio Silvestri tecnico specialista
- M.llo Guido Baldinelli assistente di volo
Le tratte del trasferimento per scalo tecnico e rifornimento sono state: Ciampino-Shannon, Shannon-Halifax, Halifax-Vancouver.
Sfortunatamente abbiamo avuto un’avaria tecnica ad Halifax e abbiamo dovuto sostare per un giorno in attesa del pezzo di ricambio. Purtroppo il ricambio sostituito non era adatto e quindi siamo atterrati a Vancouver ancora in avaria con il rischio di compromettere la missione.
Il ritardo accumulato per ripristinare l’efficienza del velivolo ha comportato che il Capo S.M.D. è partito per Seul con un volo di linea per impegni improrogabili nella capitale coreana senza la sua delegazione, la quale con il Capo Ufficio Generale del Capo S.M.D. Gen. di Divisione Antonio Milani ha atteso il ripristino dell’efficienza del velivolo per proseguire la missione.
Nel pomeriggio del 30 settembre siamo partiti alla volta delle Isole Aleutine per scalo tecnico di rifornimento carburante.
Prima di continuare la cronaca del viaggio verso Seul è importante fare una precisazione: un velivolo militare che vola al di fuori dei confini nazionali ha necessità di avere in anticipo l’autorizzazione di sorvolo e/o di scalo di tutti gli Stati nazionali che attraversa, la diplomatic clearance.
La nostra autorizzazione di scalo nel territorio statunitense era solo per l’aeroporto di Adak, nell’isola omonima, presso una base aerea della marina statunitense. In realtà la nostra richiesta nei giorni precedenti alla partenza della missione era stata per un’altra base aerea dell’U.S.A.F. Shemya posizionata più a ovest per poter effettuare il volo diretto a Seul senza altri scali. Purtroppo l’ufficio dell’Addetto aeronautico italiano a Washington era riuscito ad ottenere solo lo scalo di Adak in quanto la base da noi richiesta ci era stato comunicato che era un sito sensibile per la sicurezza nazionale.
Quando siamo atterrati alla Air Naval Station di Adak abbiamo illustrato la nostra esigenza al Tenente di Servizio, il quale ha contattato l’ufficiale di servizio della base U.S.A.F. di Shemya che ha dato subito la disponibilità allo scalo tecnico per rifornimento carburante.
Questa soluzione ci ha permesso di proseguire diretti atterrando a Seul dopo 6 ore e 50 minuti di volo.
Dopo il primo giorno di riposo e rilassamento, per noi piloti il 2 ottobre è stata una giornata intensa per la pianificazione del rientro che, come ho precedentemente detto, doveva prevedere la sosta a Mouscat. Il problema più grave è stata la mancanza della diplomatic clearance da parte dell’India in quanto non autorizzava il sorvolo di un velivolo militare straniero del suo territorio di notte, in più chiedeva anche l’atterraggio diurno presso qualunque aeroporto indiano per rifornimento e pagamento delle tasse di scalo e sorvolo.
Abbiamo dovuto modificare tutta la pianificazione iniziale; grazie anche al supporto logistico dell’Addetto militare a Seul, il quale ha messo a nostra disposizione gli uffici, le telescriventi e i telefoni per contattare i nostri Addetti militari dei Paesi sorvolati e interessati agli scali previsti, siamo riusciti a ridefinire l’itinerario e gli orari.
Abbiamo modificato la partenza da Seul per Singapore, prevedendo anche una sosta di circa 3 ore in aeroporto in modo da essere sul confine dello spazio aereo indiano all’alba. Purtroppo per ottenere la necessaria diplomatic clearance siamo stati costretti a chiedere l’intervento del Generale Milani per sollecitare l’Addetto militare in India ad intervenire con celerità presso le autorità indiane per la suddetta autorizzazione in quanto tramite i nostri canali era impossibile ottenere.
Il 3 ottobre alle 22.05 locali siamo decollati da Seul per Singapore dove siamo atterrati in piena notte, ad attenderci l’Addetto aeronautico che ha assistito il Capo S.M.D. e la delegazione presso la sala V.I.P. in attesa della partenza. Dopo circa 3 ore di sosta siamo ripartiti per Bombay, l’attuale Mumbai, atterrando alle 09.45 locali, breve sosta, ma non tanto, per il rifornimento e il pagamento delle tasse, il tutto in valuta locale, le rupie, quindi ulteriore perdita di tempo per convertire i dollari in rupie e procedere al pagamento del carburante e delle tasse.
Finalmente siamo decollati per Mouscat arrivando alle 11.45 locali; il Capo S.M.D. e la sua delegazione sono andati sulla nave della Marina Militare per presenziare alla partenza della prima missione di pattugliamento di navi militari italiane nel Golfo Persico mentre l’equipaggio si è riposato sui grandi puffi della sala V.I.P. dell’aerostazione in attesa dell’ultima tratta di questa straordinaria missione.
Dopo ben 7 ore e 35 minuti di volo il Falcon 50 ha completato il suo fantastico giro del mondo posando le ruote sulla pista dell’aeroporto militare di Ciampino alle 22.40 locali del 4 ottobre 1987. Non abbiamo mai dato risalto a questa missione considerandola solo qualcosa di particolare e rientrante nei normali compiti d’istituto assegnati allo Stormo, ma con il passare degli anni mi è rimasto sempre vivo il ricordo di questo evento: nonostante gli imprevisti avuti all’inizio del viaggio, siamo riusciti ad effettuare il giro del mondo in ……..8 giorni volando per un totale di 50 ore e 40 minuti.
Desidero concludere con le parole dell’ultimo Comandante di Stormo prima del mio congedo, Colonnello Antonio Lippi: <nel nostro Stormo accanto all’impegno di ogni giorno conta lo spirito del team, il grande affiatamento fra piloti, tecnici e assistenti di volo, specialisti ed avieri di terra. Tutti contribuiscono all’alta operatività che riusciamo ad assicurare>
Dassault Falcon 50
Il 28 aprile 2023 presso l’aeroporto militare di Ciampino, sede del 31° Stormo dell’Aeronautica Militare, si è svolta la cerimonia per la flotta Falcon dell’Aeronautica Militare che ha raggiunto il traguardo delle 150.ooo ore di volo. Durante l’evento, il comandante del 31° Stormo, il Colonnello Gianmattia Somma, ha presentato ufficialmente il velivolo Falcon 50 special color appositamente preparato per celebrare le 150.000 ore di volo della flotta Falcon dell’Aeronautica Militare.
All’inizio dell’anno, la flotta Falcon dell’Aeronautica Militare ha raggiunto l’importante traguardo delle 150.000 ore di volo dal velivolo Falcon 50 (MM62020) consegnato al 31° Stormo nel 1985. Ricordiamo anche che la soglia delle 50.000 ore di volo era stata raggiunta nel novembre 2000, mentre quella delle 100.000 ore di volo nel 2009 durante una missione di trasporto sanitario condotta da un Falcon 900.
Attualmente, la flotta del 31° Stormo è composta da due Falcon 50 (MM62026 e MM62029) e tre Falcon 900 (VC-900), tra cui un 900EX (MM62210) e due Falcon 900EX-Easy (MM62244 e MM62245), impiegati per voli di trasporto sanitario e voli umanitari. La tipologia di missione non è determinata dall’autonomia del volo, ma dalla possibilità di pianificare la sortita.
Testo: Comandante Sergio Passaretti – Ten.Col. Pilota in congedo