Tra le crescenti preoccupazioni dovute ai successi che Russia e Cina hanno avuto nello sviluppo delle proprie armi ipersoniche, gli Stati Uniti hanno recentemente testato con successo due missili ipersonici della Lockheed Martin, ha affermato mercoledì scorso il Pentagono. Le armi ipersoniche viaggiano nell’alta atmosfera a più di cinque volte la velocità del suono o circa 6.200 km/h.
L’aeronautica militare americana ha confermato di aver testato con successo il suo missile AGM-183A ARRW (Air-Launched Rapid Response Weapon) lo scorso 12 luglio al largo della costa della California meridionale tramite un bombardiere strategico B-52H. “Questo secondo test di successo dimostra la capacità del sistema ARRW di raggiungere e resistere a velocità ipersoniche operative, raccogliere dati cruciali da utilizzare in ulteriori test di volo e convalidare la separazione sicura dall’aereo“, ha affermato Lockheed in una nota.
Il generale di brigata dell’US Air Force Heath Collins, ufficiale esecutivo del programma ha dichiarato che “… ora abbiamo completato la nostra serie di test preliminari sul booster e siamo pronti per passare ai test a tutto tondo entro la fine dell’anno“, test che comprenderanno sia il booster che la testata di guerra. L’Air-Launched Rapid Response Weapon Booster Test Flight-3 ha rappresentato il 12° volo per il programma e la terza dimostrazione di rilascio da un velivolo. Il sistema d’arma AGM-183A ha raggiunto velocità ipersoniche e sono stati raggiunti obiettivi primari e secondari.
Il missile ipersonico AGM-183A ARRW – Air-launched Rapid Response Weapon è progettato per consentire agli Stati Uniti di attaccare obiettivi di alto valore in ambienti contesi da lunghe distanze. Amplierà anche le capacità di colpire con precisione consentendo attacchi a risposta rapida contro obiettivi di terra fortemente difesi.
Il programma Lockheed Martin Hypersonic ARRW – Air-launched Rapid Response Weapon mira a fornire una capacità di armi ipersoniche convenzionali, all’US Air Force, progettate per percorrere 500 miglia in soli 10 minuti una volta lanciate da un bombardiere B-52. Sono 3000 mph, contro circa 500 mph di un’arma convenzionale.
Le armi ipersoniche forniscono una risposta rapida, e una capacità critica per superare il problema della distanza in ambienti contestati utilizzando alta velocità, altitudine e manovrabilità. Un’arma ipersonica operativa lanciata da un aereo consentirà agli Stati Uniti di attaccare bersagli terrestri fortemente difesi e di alto valore in ambienti contestati e da grandi distanze.
Il missile aveva superato la revisione del progetto critico a febbraio 2020 e lo US Air Force Global Strike Command avrebbe in programma di utilizzarlo anche sul B-1B Lancer.
Non è chiaro quale sarà la portata del missile ARRW o la sua velocità massima, ma visto che il sistema trarrà vantaggio dall’essere lanciato a decine di migliaia di piedi in volo, con il suo booster simile a un missile balistico che lo porterà a velocità molto elevate prima di rilasciarlo con raggio d’azione superiore alle 1.000 miglia e velocità che dovrebbero andare ben oltre la soglia ipersonica di Mach 5. Il sistema d’arma è progettato per fornire la capacità di distruggere obiettivi di alto valore. Espanderà anche le capacità dei sistemi d’arma di precisione consentendo attacchi rapidi contro bersagli terrestri fortemente difesi.
L’US Air Force dovrebbe acquistare inizialmente otto AGM-183, quattro per i test e quattro per i ricambi, alcuni dei quali probabilmente si trasformeranno nelle primissime armi ipersoniche operative della forza armata se non sono tutte fossero necessarie per i test.
Questi test mostrano progressi tra la miriade di attività di sviluppo di armi ipersoniche degli Stati Uniti, che in alcuni casi sono stati dei fallimenti, e le crescenti preoccupazioni sui costi e sul ritardo che gli Stati Uniti hanno accumulato in quella che è diventata una corsa agli armamenti delle tre superpotenze.
L’arma ipersonica Operational Fires
In un altro test sulle armi ipersoniche, condotto a White Sands Missile Range nel New Mexico, la Defense Advanced Research Projects Agency (DARPA) ha confermato di aver eseguito con successo il primo collaudo della sua arma ipersonica Operational Fires. Quest’ultimo è un sistema terrestre che “impegnerà rapidamente e con precisione obiettivi critici e sensibili al tempo mentre penetrerà nelle moderne difese aeree nemiche” secondo quanto detto dalla DARPA che ha richiesto e ricevuto 45 milioni di dollari per l’Operational Fires nell’anno fiscale 2022.
Uno dei concetti della Lockheed Martin per l’arma DARPA è quello di utilizzare un lanciatore HIMARS (High Mobility Artillery Rocket System) come quelli inviati in Ucraina, per utilizzare l’arma.
Questi due test completati con successo arrivano dopo un lancio di prova fallito il 29 giugno di un diverso tipo di arma ipersonica, il Common Hypersonic Glide Body, presso il Pacific Missile Range Facility alle Hawaii.
I produttori di armi come Lockheed, Northrop Grumman e Raytheon Technologies hanno tutti pubblicizzato i loro programmi di armi ipersoniche agli investitori mentre l’attenzione del mondo si è spostata sulla nuova corsa agli armamenti per una classe emergente di armi. Queste aziende sperano di trarre vantaggio dal passaggio alle armi ipersoniche non solo costruendole, ma anche sviluppando nuovi meccanismi di rilevamento delle armi nemiche e di sistemi per contrastarle.
Naturalmente le armi ipersoniche saranno necessarie ma non potranno sempre essere la soluzione più efficace in un conflitto. Le difese aeree integrate avanzate saranno efficaci contro i vecchi missili subsonici da crociera e contro gli aerei non stealth, rendendo quindi attraenti le armi ipersoniche (Mach 5 o superiore). Grazie alle loro elevate velocità, manovrabilità e altre caratteristiche, saranno in grado di sopravvivere meglio in ambienti ad alto rischio.
Queste armi più resistenti potrebbero ridurre il numero totale di armi tradizionali necessarie per attaccare obiettivi ben difesi. Tuttavia, le armi ipersoniche lanciate da grandi distanze saranno meno efficaci contro i bersagli mobili rispetto al munizionamento guidato di precisione PGM ad attacco diretto che possono raggiungere i bersagli in pochi minuti. Le armi ipersoniche saranno costose e gli investimenti dovranno essere molto calibrati basandosi su compromessi tra sopravvivenza, potenza, armi per sortita e target paganti.
Le armi ipersoniche in combattimento
Ad oggi l’unico paese che ha utilizzato in combattimento un arma ipersonica è stata la Russia che ha fine marzo 2022, a sostegno dello sforzo bellico di Mosca in Ucraina, ha lanciato due missili Kinzhal da altrettanti MiG-31K contro una infrastruttura militare ucraina. L’obiettivo situato nel villaggio di Delyatyn, nella regione ucraina di Ivano-Frankivsk, vicino al confine con la Polonia, sarebbe stato attaccato da due MiG-31K, del 764th Fighter Aviation Regiment, con due missili ipersonici. Nel deposito ci sarebbe stata una buona parte dei rifornimenti militari per Kiev, e secondo quanto riferito da Mosca, l’attacco avrebbe distrutto notevoli quantità di munizioni e di armi.
Come avevamo spiegato a suo tempo, l’impiego del missile ipersonico in Ucraina su un obiettivo vicino al confine polacco, si poteva ipotizzare come una dimostrazione di forza per la NATO, ed è arrivato dopo che i jet MiG-31K erano stati rischierati nelle basi aeree in Siria e Kaliningrad poco prima dell’inizio dell’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca.
Photo credits: US Air Force photo by Matt Williams, US Air Force photo by Giancarlo Casem
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