L’F-35 Joint Program Office avrebbe messo a terra un piccolo numero di F-35 Joint Strike Fighters a seguito dell’incidente del 15 dicembre scorso in cui un caccia stealth versione a decollo corto e atterraggio verticale è pesantemente atterrato sulla pista dell’aeroporto di Fort Worth in Texas con il successivo lancio del pilota con il seggiolino eiettabile. Anche Israele ha messo a terra alcuni F-35I “Adir”.
In una dichiarazione a Defence News l’F-35 Joint Program Office ha confermato di aver fermato le operazioni per alcuni F-35, almeno fino a gennaio, che i jet a terra includono tutte e tre le varianti ma non ha specificato quante macchine sarebbero ferme e il motivo esatto del fermo. Il JPO ha affermato che è stata effettuata una valutazione preliminare del rischio e che sta adottando tutte le misure possibili per revocare il blocco a gennaio. La dichiarazione conclude che “la sicurezza degli equipaggi di volo è la preoccupazione principale del JPO”.
“Il Joint Program Office dell’F-35 ha emesso una Time Compliance Technical Directive (TCTD) per limitare le operazioni di volo ad alcuni velivoli, che sono stati valutati ad alto rischio, mentre le indagini sull’incidente del 15 dicembre continuano e fino a quando le procedure non potranno essere sviluppate per il loro ritorno al volo”, ha affermato il JPO. “Gli aerei interessati sono stati identificati e il JPO collaborerà con i servizi militari statunitensi e i partner internazionali per garantire la conformità con il TCTD”.
Il video del drammatico incidente dell’F-35B alla base aerea Naval Air Station Joint Reserve Base di Fort Worths, e la riuscita espulsione del suo pilota sono diventati rapidamente virali sui social media. Come sappiamo, Lockheed Martin costruisce la stragrande maggioranza degli F-35 nella sua struttura a Fort Worth e la società non aveva ancora trasferito questo nuovo F-35B al governo degli Stati Uniti quando si è verificato l’incidente.
C’è da dire che il seggiolino eiettabile Martin-Baker US16E del velivolo F-35 ha dato prova della sua capacità “zero-zero” e del suo funzionamento con l’aereo a terra e sostanzialmente fermo. Le sue prestazioni sono sicuramente degne di nota, date non solo le circostanze ma anche il fatto che all’inizio di quest’anno era stato scoperto un problema con i dispositivi a cartuccia esplosiva che lanciano i sedili. L’US Air Force aveva successivamente messo a terra 300 F-35 alla fine di luglio. Dopo l’ispezione la maggior parte dei sedili Martin-Baker risultò funzionante e gli F-35 furono riportati in servizio all’inizio di agosto.

Stefano Perer 1st Lt dell’EASM Museum, Mcminville Oregon USA ci aveva contattato per darci un parete tecnico sull’incidente: “Non c’è dubbio che dal video si evince che c’è stato un problema al controllo della potenza, ma è da verificare. La rilevante velocità verticale OGE (Out Ground Effect) ha richiesto molta più potenza per essere arrestata e in condizione IGE (In Ground Effect) ha fatto rimbalzare momentaneamente il velivolo. Dopo di che l’ingestione dei gas caldi di rimbalzo da parte della ventola anteriore ne ha causato la perdita di sostentamento e forse lo stallo vero e proprio. I gas caldi comunemente chiamati ‘dirty air’ hanno una densità e dunque potenza dinamica diminuita. Ecco che il beccheggio, che ha rotto il carrello anteriore, ha creato la perdita di controllo del velivolo. Se notate attentamente il pilota prima di eiettarsi ha infatti chiuso il portellone superiore del Fan, manovra di transizione del velivolo in idle mode. Non è chiaro il motivo dell’eiezione non necessaria a mio avviso perché il motore poteva essere facilmente inertizzato in caso estremo attuando il sistema antincendio che lo avrebbe spento. Non c’è dubbio che ci sarà una revisione del protocollo per atterraggi del genere su questa macchina e forse una revisione del before landing check list sarà necessaria”.
Come accennato anche Israele ha messo a terra alcuni sui F-35I, che sono la versione basata sugli F-35A a decollo ed atterraggio convenzionale, precisamente sarebbero 11 le macchine ferme. Anche il fermo macchina degli aerei israeliani sarebbe avvenuto a seguito dell’incidente negli Stati Uniti e le forze aeree israeliane ha dichiarato che, prima di essere rimessi in servizio, i suoi jet F-35I sarebbero stati controllati per un problema simile a quello che apparentemente avrebbe causato l’incidente seguendo le raccomandazioni dell’F-35 Joint Program Office.
כחלק מלקחי התרסקות מטוס קרב אמריקאי מסוג F35 מדגם B, לפני כשבועיים בטקסס, החליט חיל האויר בהמשך להמלצת המינהלת האמריקאית לייצור מטוסים אלו (JPO) על קרקוע של 11 מטוסים ממערך ה׳אדיר׳.
— Israeli Air Force (@IAFsite) December 25, 2022
Tuttavia, la domanda sul perché siano interessati solo 11 velivoli è, per il momento, senza risposta. Israele non ha spiegato in dettaglio perché solo alcuni dei suoi jet potrebbero essere affetti dal problema che ha causato lo schianto dell’F-35B a Fort Worth. Ricordiamo anche che tra luglio ed agosto 2022, l’Israeli Air Force aveva messo a terra l’intera flotta di F-35I per un problema con i sedili eiettabili, scoperto dagli Stati Uniti. I jet tornarono in servizio dopo una settimana, dopo essere stati esaminati per il problema.
L’avanzato caccia di quinta generazione stealth F-35 è stato elogiato dai militari come “rivoluzionario”, non solo per le sue capacità offensive e di bassa osservabilità, ma anche per la sua capacità di connettere i suoi sistemi con altri velivoli e formare una rete di condivisione delle informazioni. Israele ha in ordine almeno 50 aerei da combattimento F-35 dalla Lockheed Martin. Finora sono stati consegnati 36 aerei mentre i aerei rimanenti dovrebbero arrivare in lotti di due o tre velivoli fino al 2024.