Ieri il governo di Madrid ha ufficialmente autorizzato l’acquisto di 20 nuovi Eurofighter Typhoon per la sostituzione degli F-18 Hornet, basati presso la base aerea di Gando, Ala 46, nell’arcipelago delle Canarie. Gli Eurofighter saranno della versione Tranche 3+/Tranche 4. Dalla firma definitiva del contratto con Airbus le consegne dovrebbero iniziare dal 2025 per terminare nel 2030.
Così si legge nella nota del consiglio dei ministri spagnolo: “Il Consiglio dei ministri ha approvato un Accordo con il quale è autorizzato ad acquisire impegni di spesa a carico degli esercizi futuri secondo quanto previsto dall’articolo 47 della legge finanziaria generale n. 47/2003, del 26 novembre, per consentire al Ministero della difesa di svolgere la modernizzazione, l’evoluzione e il supporto logistico dell’aereo da caccia EF-2000 (III), la riprogrammazione del sottomarino S-80, nonché il progetto HALCÓN.”
In questo modo il Ministero della Difesa è stato autorizzato ad acquisire impegni di spesa per gli anni dal 2022 al 2035 nella domanda di bilancio ‘Investimenti reali’, con uno stanziamento iniziale, a livello di connessione, nel bilancio per l’anno 2021 di 2.341. 587.286,90 euro. Nei mesi scorsi Airbus aveva insistito affinché la Spagna approvasse questo progetto entro la fine dell’anno per lanciare il programma “Halcón” contemporaneamente al programma tedesco “Quadriga”, che prevede l’acquisto di 38 Eurofighter per l’aeronautica militare tedesca, e quindi ridurre i costi di produzione, tra gli altri vantaggi.
Inoltre, il Capo di Stato Maggiore dell’Ejercito del Aire, Generale Javier Salto, aveva stressato a più riprese il tema dell’urgenza di sostituire gli F-18 dell’Ala 46 delle Isole Canarie, acquistati di seconda mano dagli Stati Uniti. Il processo di disattivazione di questi aeromobili è già iniziato a causa del limite di vita della piattaforma e dovrebbe concludersi nel 2024. Negli anni ’80, l’F-18 ha permesso all’Ejercito del Aire di fare un gigantesco balzo in avanti in termini di capacità tecnologica. Tuttavia, la flotta spagnola ha già 30 anni di vita operativa e la maggior parte degli aerei ha accumulato più di 5.000 ore di volo, con un massimo di oltre 7.000 ore per cellula.
L’aeronautica militare spagnola gestisce, ad oggi, 73 Eurofighter Typhoon, di cui 59 monoposto e 14 biposto distribuiti rispettivamente tra le Ali 11 e 14 di Morón de la Frontera e Albacete. Di questa flotta di 73 velivoli, 19 velivoli sono della tranche 1, 34 sono della tranche 2 e 20 della tranche 3. Tuttavia 17 dei 19 velivoli della tranche 1 sono in corso di aggiornamento con Airbus che sta attualmente lavorando presso le sue strutture di Getafe al processo di retrofit di questi 17 Eurofighter dalla Tranche 1 ad una versione simile alle Tranche 2 e Tranche 3 fornendo loro funzionalità multiruolo complete, lavori che dureranno fino al 2023.
Nonostante la sua mancanza di capacità furtive, l’Eurofighter Typhoon è considerato l’aereo da combattimento più moderno al mondo, in grado di dispiegare contemporaneamente capacità aria-aria e aria-superficie. I Typhoon hanno dimostrato capacità operative elevatissime, anche in operazioni di combattimento come l’Operazione Shader inglese su Siria e Iraq, come il dispiegamento italiano in Kuwait della Task Force Typhoon o come le missioni di polizia aerea sul Baltico, in Bulgaria, o in Islanda di Italia, Spagna, Regno Unito e Germania.
Il progetto Halcon è inquadrato all’interno di un più ampio programma strategico che mira ad aggiornare e gestire le capacità di combattimento dell’Ejercito del Aire fino al 2035 e oltre. Al suo interno, come la Germania con i suoi Tornado, è stabilito che i 65 F/A-18 Hornet ancora operativi in Spagna, saranno sostituiti da nuovi velivoli da combattimento Eurofighter. Tuttavia, secondo Iván González Expósito, capo di Airbus Defense per la Spagna, i restanti EF-18 che oggi operano nelle Ali 12 e 15 non saranno sostituiti in un rapporto 1 a 1, poiché gli EF-2000 hanno maggiori capacità di combattimento. Pertanto, nel prossimo futuro dovrebbe essere concluso un altro contratto per ulteriori 20 o 30 nuovi Eurofighter.
Al momento tutte e quattro le nazioni partners dell’Eurofighter, Italia, Spagna, Germania e Regno Unito, stanno prendendo strade separate verso due caccia di prossima generazione, sembra probabile che lo sviluppo di Eurofighter possa diventare frammentato e guidato da questi diversi programmi di sviluppo di caccia di prossima generazione per gli anni 2030 e oltre.
Così, in questo scenario, a settembre scorso, i quattro partner del programma Eurofighter si erano riuniti a Madrid proprio per discutere del futuro del velivolo. In questo incontro è stato concordato un percorso comune per il cosiddetto pacchetto di capacità P4E, come parte del processo di armonizzazione della flotta, che consentirà l’equipaggiamento con radar a scansione elettronica avanzati, nonché lo sviluppo del concetto di Long Term Evolution (LTE), visto come un aggiornamento di mezza età per il velivolo, che sarà la base per l’evoluzione della piattaforma ad una nuova generazione di velivoli, mantenendo l’Eurofighter come sistema d’arma rilevante e punto di riferimento tecnologico, in grado di essere integrato nel futuro concetto di FCAS.
Airbus ha descritto l’Eurofighter come un “ponte naturale” per il suo FCAS, e la BAE System ha una visione simile sui legami del caccia con il futuro Tempest. Le quattro nazioni partner di Eurofighter, Germania, Italia, Spagna e Regno Unito, vedono lo sviluppo futuro dell’Eurofighter come un trampolino di lancio verso l’introduzione del Future Combat Air System (FCAS) sviluppato da Germania e Spagna, insieme a Francia, e Tempest FCAS iniziativa del Regno Unito e dell’Italia.
F-35 ed Eurofighter in Spagna
Qualche settimana fa avevamo scritto che, secondo il Colonnello Jesus Ferrer, capo del coordinamento per i sistemi ad ala fissa per l’ufficio di approvvigionamento militare della Spagna, tutto il programma di sostituzione degli Hornet poteva dipendere anche da un altro fattore molto importante: la scelta o meno della Marina spagnola di acquistare almeno una dozzina di F-35B versione STOVL a decollo corto e atterraggio verticale per la sostituzione degli AV-8B Harrier II. Per l’Armada spagnola l’unica opzione praticabile sul mercato, sarebbe il caccia stealth americano da imbarcare sull’unità navale Juan Carlos I (L-61).
Secondo quanto pubblicato da media esteri il governo spagnolo aveva già ufficialmente presentato una richiesta di informazioni (RFI) per cinquanta Lockheed Martin Lightning II. La richiesta sarebbe di di 25 F-35A a decollo e atterraggio convenzionale (CTOL) per l’Ejército del Aire e 25 F-35B a decollo e atterraggio verticale (STOVL) per l’Armada con le prime consegne previste nel 2027.
Questa notizia non è stata confermata dal governo spagnolo che ha ribadito, alla Reuters tramite un portavoce della difesa, di non avere alcun interesse per il caccia americano F-35 ed è impegnata esclusivamente nel Future Combat Air System che sta perseguendo con Francia e Germania. “Il governo spagnolo non ha budget per entrare in nessun altro progetto di jet oltre a quello che è già in atto. Escludiamo di entrare nel progetto F-35. Il nostro impegno di investimento è nel FCAS“, ha detto alla Reuters un portavoce del ministero della Difesa in un rapporto del 9 novembre scorso.
Il caso della potenziale vendita dell’F-35 a Madrid sarebbe particolarmente delicato, poiché la Spagna sta lavorando per affermarsi come partner alla pari con Germania e Francia nel programma FCAS. Dare l’impressione di flirtare con il prodotto americano allo stesso tempo vanificherebbe le aspirazioni di Madrid in tal senso. Infatti gli eventuali fondi stanziati per gli F-35A/B non andrebbero a supportare l’industria europea, l’occupazione o la ricerca e sviluppo, in un momento in cui la Spagna si è impegnata con la sua industria nazionale ad investire nello sviluppo del Future Combat Air System (FCAS) programma di caccia di sesta generazione, insieme a Francia e Germania.
Per i leader del settore, FCAS è un’opportunità per le industrie spagnole di mostrare al resto d’Europa cosa è in grado di produrre con una straordinaria opportunità per la forza lavoro spagnola di aiutare a creare le tecnologie all’avanguardia del futuro. Tuttavia resterebbe insoluto il nodo della sostituzione della flotta degli 11/13 EAV-8B Matador basati a Rota e in servizio con la Novena Escuadrilla de Aeronaves della Flotilla de Aeronaves de la Armada Española.
Immagini: Aviation Report / Antonio Rodriguez Santana