Dal 19 novembre 2018 al 14 dicembre 2018 l’Aeronautica Militare Italiana ha ospitato il 4° Flying Course, l’ultimo previsto per il 2018, del TLP il Tactical Leadership Programme. Per quattro settimane gli assetti di cinque nazioni, Italia, Belgio, Germania, Olanda e U.S.A., si sono rischierati sulla base aerea di Amendola (FG) sede del 32° Stormo.
La peculiarità di questo Flying Course del TLP è stata la contestuale partecipazione di velivoli di 4ª e 5ª generazione, un’occasione importantissima per favorire la standardizzazione delle tattiche, delle tecniche e delle procedure, e per esercitare l’interoperabilità tra sistemi diversi, anche non omogenei, per sviluppare ed incrementare la capacità di cooperare, scambiare o riutilizzare informazioni o servizi prodotti da altri in un ambito ad elevata connotazione internazionale ed interforze. In totale sono state effettuate 479 sortite, per 780 ore di volo.
Cosa è il TLP – Tactical Leadership Programme
Il Tactical Leadership Programme (TLP) nasce dall’esigenza delle Forze Aeree europee e della NATO di cooperare efficacemente in operazioni aeree congiunte. Obiettivo principale del programma, istituito nel 1979 e a cui aderiscono attualmente 10 nazioni (BEL, DEN, FRA, GER, GRE, ITA, NDL, SPA, UK e USA), è quello di incrementare l’efficienza delle aeronautiche alleate nel settore della leadership, formando i futuri Comandanti di Missione tramite lo specifico addestramento in operazioni aeree congiunte e internazionali.
Il TLP come programma multinazionale di addestramento nasce a Furstenfeldbruck nella Germania Ovest nel 1978 e si sposta l’anno successivo a Jever sempre in Germania.
Nel 1989 il TLP si trasferisce da Jever a Florennes in Belgio. Qui si afferma in quel momento come l’unica opportunità di addestramento complesso multinazionale su larga scala a svolgersi in Europa su una unica base aerea. Ma l’aumento del traffico aereo sull’Europa continentale e le condizioni meteo non sempre favorevoli hanno portato nel 2009 ad un nuovo trasferimento, questa volta molto più a sud, in Spagna presso la base aerea di Albacete-Los Llanos dove grazie alle condizioni meteo ottimali e ad un grande spazio aereo utilizzabile è stata introdotta anche la possibilità di svolgere missioni notturne in maniera più programmatica.
Il TLP è oggi è il focalpoint della NATO nel settore dell’addestramento tattico congiunto delle Forze aeree alleate e nello sviluppo delle competenze di leadership, essenziali per affrontare le sfide poste dai moderni scenari operativi. Il TLP è ente di riferimento anche nel settore dottrinale in tema di leadership aerea tattica, curando la redazione e l’aggiornamento delle direttive di riferimento, in supporto alle varie agenzie NATO e alle componenti aeree delle diverse nazioni. L’obiettivo dei Flying Course è di qualificare gli equipaggi delle linee aerotattiche quali Mission Commander nell’ambito di complesse Combined Air Operations (COMAO) che prevedono l’interazione di forze aeree, navali e terrestri in realistici scenari riconducibili ai moderni contesti operativi internazionali in cui operano le forze armate.
Il TLP si è sempre adattato ai cambiamenti, politici e tecnologici nel mondo dell’aviazione militare, che si sono susseguiti negli anni aggiornando la propria dottrina di addestramento adeguandosi sempre ai nuovi scenari mondiali e rispondendo alle mutate esigenze delle forze aeree aderenti al programma. E’ un’organizzazione che incrementa l’efficacia delle forze aeree tattiche alleate attraverso lo sviluppo e l’acquisizione delle capacità di leadership, di pianificazione delle missioni, del volo in combattimento, di briefing e de-briefing in un contesto multinazionale dove tutti i piloti devono confrontarsi con altre mentalità, sistemi d’arma e culture e che li porta alla fine a parlare una unica “lingua operativa”.
Gli assetti partecipanti al 4° Flying Course
Per l’Aeronautica Militare presenti tutti i velivoli più moderni in servizio tra i quali gli APR Predator MQ-1C e MQ-9A, il G-550 CAEW (Conformal Airborne Early Warning), gli Eurofighter, i T-345A e gli F-35A, tutte eccellenze a livello europeo.
Italia – Aeronautica Militare | F-35A | 32° Stormo |
Italia – Aeronautica Militare | Eurofighter F-2000 | 4°, 36°, 37° Stormo |
Italia – Aeronautica Militare | T-346A | 61° Stormo |
Italia – Aeronautica Militare | G-550 CAEW | 14° Stormo |
Italia – Aeronautica Militare | KC-767A | 14° Stormo |
Italia – Aeronautica Militare | P-72A | 41° Stormo |
Italia – Aeronautica Militare | HH-101A | 15° Stormo |
Italia – Aeronautica Militare | HH-212ICO | 9° Stormo |
Italia – Aeronautica Militare | MQ-1C, MQ-9A | 32° Stormo |
Italia – Marina Militare | AV-8B Harrier II+ | Gruppo Aerei Imbarcati |
NATO – E-3A Component | E-3A AWACS | |
USA – USAFE | F-15C/D Eagle | 493d FS The Grim Reapers – 48° FW |
USA – USAFE | KC-135R | |
Germania – Luftwaffe | Eurofighter F-2000 | Taktisches Luftwaffengeschwader 31 TLG31-74 |
Germania – Luftwaffe | Tornado ECR | Taktisches Luftwaffengeschwader 51 TLG51 |
Germania – GFD GmbH | Learjet 35A Jamkite | Airbus Defence |
Belgio – Air Component | F-16AM/MLU | 2nd Wing / 10th Wing |
Olanda – Koninklijke Luchtmacht | F-16AM/MLU | 322nd Squadron, 313th Squadron |
I velivoli sono stati divisi in Blue Forces e Red Forces. Nel corso dell’esercitazione uno di piloti del 212° Gruppo Volo ha avuto l’opportunità di seguire il “TLP OPFOR training program” risultando così il primo pilota italiano a conseguire la qualifica di “TLP Aggressor”, inoltre sono stati qualificati “Mission Commanders” 26 Ufficiali Naviganti, 6 Ufficiali Intel, 2 Ufficiali Controllori G.C.I. (Ground Control Intercept).
Gli F-35A italiani al Tactical Leadership Programme
L’F-35, con le sue elevata capacità, che ne fanno un incredibile moltiplicatore di forze, è un esempio di come le tecnologie di 5ª generazione riescono a conferire una rinnovata attualità agli altri sistemi, anche di generazione inferiore, attualmente disponibili nelle forze armate.
Il Lockheed Martin F-35 è un aereo completamente nuovo che prevede un cambio radicale nell’impiego operativo e nelle potenzialità del sistema. E’ un velivolo che grazie alla sua tecnologia e ai suoi sensori è capace, oltre che di combattere e sopravvivere in scenari non permissivi e ad alta intensità, di gestire e analizzare una mole infinita di dati, di trasmetterli e condividerli con altri aerei, altri sistemi di comando e controllo. E’ il centro di un sistema che offre alla difesa italiana uno strumento efficacissimo.
Tutte queste nuove capacità devono essere, quindi, gradualmente integrate per permettere a velivoli legacy, tradizionali, e quelli di 5ª generazione di lavorare insieme nei prossimi anni garantendo alla NATO, all’Europa e ai singoli paesi elevate capacità operative.
E in questo l’Italia, oggi, è leader a livello europeo perchè prima ad aver raggiunto una capacità operativa IOC con gli F-35A. La I.O.C. – Initial Operational Capability che, come dice il termine, seppur ancora con dei limiti permette all’Aeronautica Militare di disporre di un sistema d’arma che sviluppa concrete capacità operative. A breve seguirà il Regno Unito con il quale esiste una stretta collaborazione perché vengono condivisi diversi assetti aerei (F-35, Eurofighter e Tornado) e filosofie d’impiego in ambito NATO ed Europa. L’Aeronautica Militare Italiana è la quarta forza aerea al mondo ad aver raggiunto la capacità operativa iniziale dopo la US Air Force, lo US Marine Corps e la Israeli Air Force.
L’Italia ha selezionato l’F-35 per sostituire le linee volo Tornado, AMX e Harrier che stanno raggiungendo la fine della loro vita operativa, prevedendo di acquisire un aereo di nuova generazione stealth con un maggiore raggio di combattimento con carico pagante interno, con spiccate caratteristiche di low observability (bassissima segnatura radar) e capace di sopravvivere in ambienti ad elevato livello di minaccia, con capacità net-centriche e con avionica avanzata ed integrata e con elevate capacità di targeting ad elevata distanza e precisione.
Il Lockheed Martin F-35 è un sistema d’arma che garantisce la superiorità aerea, il combattimento e la sopravvivenza e che raccoglie, analizza e distribuisce informazioni ai decisori grazie alla sua progettazione e realizzazione che sfruttano le migliori tecniche oggi disponibili in ambito della bassissima osservabilità radar, grazie a più di 150 processori che gestiscono 8,6 milioni di righe di codice software ( 2,2 milioni sono le righe di codice di un F-22 e un milione quelle di un velivolo di 4 generazione), grazie al suo potentissimo radar APG-81 che lavora sotto ogni condizione meteo, alla sensoristica radar, infrarosso ed elettro-ottica e alla fusione dei dati.
Gli F-35A sono in servizio presso il 32° Stormo di Amendola ed operati attraverso il 13° Gruppo Volo il primo reparto aereo europeo ad averli messi in servizio ed aver raggiunto la IOC. Il 32° Stormo ha alle sue dipendenze anche il 28° Gruppo Volo e il 61° Gruppo Volo (basato a Sigonella) con gli aeromobili a pilotaggio remoto APR Predator MQ-1 e MQ-9 utilizzati per acquisire e mantenere la capacità di effettuare operazioni ISTAR nazionali e di coalizione.
L’autore e Aviation Report, desiderano ringraziare per l’opportunità il CSM dell’Aeronautica Militare Gen. Alberto Rosso, il comandante del 32° Stormo Col. Marzinotto, il comandante del TLP Col. Andrés Maldonado e tutto il team dell’Ufficio Pubblica Informazione dello Stato Maggiore Aeronautica.
Testo e immagini: Stefano Monteleone