Primo F-35A 6° Stormo Ghedi
@ Aviation Report / Gianluca Conversi

Scortato da tre Tornado il primo F‐35A assegnato al 6° Stormo è atterrato all’aeroporto militare di Ghedi

Alle 10:36 del 16 giugno 2022 è atterrato sulla pista dell’aeroporto militare “Luigi Olivari” di Ghedi, il primo velivolo da combattimento stealth di quinta generazione Lockheed Martin F-35A Lightning II assegnato al 6° Stormo “A. Fusco” dell’Aeronautica Militare.

Identificato dal codice di reparto “6-01” (matricola MM7366 / numero di costruzione AL-16) e con l’ormai famoso simbolo dei “Diavoli Rossi” sulle derive verticali, il primo “Diavolo” è giunto dalla base di Amendola dove si trova temporaneamente rischierato e accompagnato da 1 Tornado IDS e 2 Tornado IT-ECR ha compiuto alcuni passaggi in formazione per poi atterrare a quasi 40 anni dall’analogo evento, era infatti 27 agosto 1982, che vide protagonista il primo velivolo PA-200 Tornado destinato a coabitare prima, e poi essere completamente sostituito dai nuovi velivoli di fabbricazione americana.

Il Generale di Squadra Aerea Alberto Biavati, Comandante della Squadra Aerea di Roma, che ha tenuto un breve ma toccante discorso di benvenuto, il Generale di Divisione Aerea Francesco Vestito, Comandante della 1^ Regione Aerea e Comando Forze da Combattimento di Milano e il Comandante dei “Diavoli Rossi”, Colonnello Giacomo Lacaita hanno accolto pilota e la macchina e presentato il più moderno ed avanzato velivolo da combattimento in dotazione all’Aeronautica Militare al personale di volo e di terra in servizio e ad una folta rappresentanza di autorità militari e civili della provincia di Brescia.

Una volta atterrato, il 6-01 ha raggiunto l’area della cerimonia  posizionandosi “on display” tra due Tornado, un ECR e un IDS, i cui numeri di coda 6-02 e 6-03 sono stati simbolicamente significativi ed hanno rappresentato nel miglior modo possibile l’organico dello Stormo del presente e dei prossimi anni prima del definitivo “phase out” dell’eccellente velivolo tri-nazionale costruito dal consorzio Panavia (Italia, Germania, Regno Unito).

La cerimonia, sobria ma di alto valore simbolico, ha suggellato un passaggio importante della storia moderna del glorioso 6° Stormo, che inizierà ad operare con il proprio personale sul nuovo sistema d’arma e lo qualificherà sempre più quale Reparto di spicco in seno alla Forza Armata. Infatti, i “Diavoli Rossi” potranno concorrere ad aumentare le potenzialità operative di quinta generazione dell’Aeronautica militare oltre a continuare ad esprimere le capacità operative assicurate con il velivolo da combattimento PA-200 Tornado.

Tra circa un mese il secondo F-35A (matricola MM7367 / numero di costruzione 6-02) che ha compiuto il suo primo volo il 9 maggio scorso dallo stabilimento F.A.C.O. (Final Assembly & Check-Out di Cameri) dovrebbe essere formalmente commissionato dall’Aeronautica Militare e assegnato al 6° Stormo.

Come ha confermato ai giornalisti il Colonnello Lacaita, entro la fine dell’anno entrambi i velivoli opereranno in pianta stabile dall’aerobase di Ghedi in attesa di essere raggiunti dalle altre macchine in corso di produzione presso lo stabilimento novarese cogestito da Leonardo e Lockheed Martin per conto del Ministero della Difesa.

Sino a quella data, gli F-35A del 6° Stormo opereranno dalla base di Amendola, sede del 32° Stormo che già opera il moderno velivolo nelle sue versione “Alpha” e “Bravo”,  per completare le necessarie fasi addestrative degli equipaggi. Il rientro a Ghedi segnerà anche un’importante e operativamente interessante coabitazione con gli attuali velivolo in organico che, nella variante IDS dovrebbero essere ritirati dal servizio attivo entro il 2025 e nella versione ECR in periodi successivi.

Il velivolo F-35A Lightining II è un sistema d’arma di quinta generazione, monoposto, mono motore, caratterizzato dalla bassa osservabilità radar E in grado di esprimere capacità operative decisive prima non esprimibili dalla Forza Armata permettendo così all’Aeronautica Militare di entrare nel novero delle poche nazioni al mondo che operano sul nuovo sistema d’arma.

Le nazioni che hanno già in servizio o ordinato il Joint Strike Fighter, oltre agli Stati Uniti, sono Australia, Belgio, Canada, Danimarca Finlandia, Israele, Giappone, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Corea del Sud, Svizzera, Regno Unito.

Lo stato dell’arte della tecnologia applicata alla sensoristica di bordo, la notevole flessibilità d’impiego e la bassa osservabilità radar, sono elementi distintivi che consentono di aumentarne esponenzialmente l’efficacia operativa del velivolo, garantendo non solo maggiori livelli di sopravvivenza in territori ostili, ma anche una elevata consapevolezza e conoscenza dello scenario tattico.

Le elevate capacità di identificazione e precisione d’ingaggio, conferiscono al velivolo un potenziale di assoluto rilievo che, unito ad innovative capacità di comunicazione e condivisione istantanea “near real-time” delle informazioni essenziali (capacità Network-Centric) e permette al pilota una gestione del teatro d’operazione senza eguali. Queste peculiari caratteristiche rendono l’F-35A Lightning II un assetto pregiato che s’inserisce perfettamente nei più moderni contesti operativi di crisi.

La macchina è in grado di svolgere contemporaneamente e in autonomia tutte le possibili declinazioni del potere aereo come: il concorso alla difesa aerea nazionale e NATO, l’attacco al suolo di precisione, il supporto alle forze di superficie, la ricognizione aerea e la guerra elettronica; per queste sue caratteristiche, il velivolo F-35A Lightning II è stato scelto come il sistema d’arma più idoneo per le prime linee operative di molte nazioni alleate.

F-35A 6° Stormo

L’F-35 è attualmente in servizio con l’Aeronautica Militare nella variante A Conventional Take-Off and Landing (CTOL) e nella variante B  Short Take-Off and Landing (STOVL). Entrambe le versioni sono operate dal 32° Stormo di Foggia-Amendola e sono già parte fondamentale della difesa nazionale e della NATO, dopo aver raggiunto la IOC – Capacità operativa Iniziale nel 2018 ed essere stati già più volte impiegati in esercitazioni nazionali ed internazionali e a missioni operative all’estero nell’ambito delle missioni NATO Air Policing.

Il prossimo settembre, lo Stormo celebrerà i 40 Anni di esercizio del velivolo Tornado e la ricorrenza dall’alto valore simbolico quanto operativo per il futuro a breve termine, sarà nuovamente occasione per vedere volare congiuntamente i due velivoli.

Fonte: Aeronautica Militare
Testo e immagini: Gianluca Conversi