Il segretario del Consiglio di Sicurezza russo ed ex capo del FSB, il servizio di sicurezza federale, Nikolai Patrushev ha dichiarato che la Russia cercherà di recuperare il drone MQ-9 americano caduto nel Mar Nero per studiarlo. “Non so se saremo in grado di recuperarlo o meno, ma dobbiamo farlo … e lo esamineremo sicuramente“, ha detto Patrushev alla TV di stato russa Rossiya 1.
“Per quanto riguarda il drone, gli americani continuano a dire che non stanno partecipando alle ostilità. Questa è l’ennesima conferma che sono direttamente coinvolti in questi eventi, nella guerra e dobbiamo difendere la nostra indipendenza e sovranità“, ha aggiunto.
Gli Stati Uniti stanno lavorando alle operazioni per recuperare il drone MQ-9 che è stato abbattuto martedì da un caccia russo Su-27 Flanker sul Mar Nero, secondo il coordinatore delle comunicazioni del Consiglio di Sicurezza nazionale John Kirby che ha avvertito che non è sicuro che gli Stati Uniti saranno in grado di recuperarlo. “Abbiamo fatto del nostro meglio per ridurre al minimo qualsiasi valore di intelligence che potrebbe derivare dalla possibilità che qualcun altro metta le mani sul drone“, ha detto Kirby.
Il comandante del Joint Chiefs of Staff, il generale Mark Milley, ha dichiarato che il drone non ha più valore di intelligence e che gli Stati Uniti hanno già adottato misure per proteggersi da una perdita di informazioni sensibili se il drone dovesse essere recuperato dalla Russia. “Probabilmente non c’è molto da recuperare, francamente“, ha detto Milley. “Per quanto riguarda la perdita di materiale sensibile abbiamo preso misure di mitigazione. Quindi siamo abbastanza fiduciosi che tutto ciò che era di valore non lo è più.”
Milley ha affermato che gli Stati Uniti sanno dove è caduto il drone nel Mar Nero e che probabilmente si trova tra i quattro e i cinquemila piedi (da 1.219 a 1.524 metri) sotto la superficie, il che renderebbe le operazioni di recupero molto difficili per chiunque. Ha detto che al momento gli Stati Uniti non hanno unità navali nel Mar Nero. “Non abbiamo navi lì, ma abbiamo molti alleati e amici nell’area“, ha detto.
Per quanto riguarda il contatto fisico tra il jet e il drone, Milley ha affermato che gli Stati Uniti hanno prove assolute del contatto e dell’intercettazione anche se non sanno se l’aereo da combattimento russo abbia colpito intenzionalmente il drone. “Sappiamo che l’intercettazione era intenzionale, sappiamo che il comportamento aggressivo era intenzionale, sappiamo anche che era molto poco professionale e molto pericoloso“, ha aggiunto Milley.
Alcuni media internazionali hanno ipotizzato che l’incidente sia stato provocato intenzionalmente dai russi per poter abbattere e poi recuperare il drone per analizzarlo. La CBS ha detto che i caccia di Mosca avrebbero avvicinato il drone per 19 volte cercando in tutti i modi di farlo cadere, da qui possono nascere i dubbi che l’azione non sia stata accidentale e dovuta alla poca professionalità dei piloti militari russi, ma ben programmata.
Il Cremlino ha affermato che le relazioni tra Russia e Stati Uniti sono al loro “punto più basso” e in uno “stato deplorevole”, dopo l’abbattimento del drone e ha respinto le accuse, negando che i suoi aerei da combattimento siano entrati in contatto con il drone statunitense. Ma i due governi stanno buttando acqua sul fuoco per poter gestire la situazione ed evitare escalation pericolose.
Il drone MQ-9 “Reaper” può volare fino a 50.000 piedi di altitudine per più di 27 ore, raccogliendo informazioni con sofisticate telecamere, sensori e radar. Ha un’apertura alare di 20 metri, un motore Honeywell, può trasportare 3.900 libbre di carburante e viaggiare ad una velocità di 240 nodi e può anche essere equipaggiato con armi come missili aria-terra. In diverse versioni questo tipo di drone è in servizio con gli Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Belgio, Olanda, Spagna, Italia e a breve anche in Polonia.
Ma quanti droni hanno perso gli Stati Uniti in aree contese? Ufficialmente sono 5. Nel 2015 un MQ-1 Predator è stato abbattuto in Siria dalla difesa aerea di Damasco. Due Predator/Reaper sono andati persi in Libia nel 2019 e nel 2022. Un RQ-4 Global Hawk è stato abbattuto da un missile iraniano nello stretto di Hormuz nel 2019. Un altro MQ-9 Reaper è stato abbattuto dai ribelli Houthi con un missile SA-6 sullo Yemen nel giugno 2019.