Secondo quanto riportato dalla TASS, il contratto per la consegna del secondo lotto dei sistemi missilistici antiaerei S-400 alla Turchia è stato firmato e le parti stanno discutendo i termini finanziari del contratto, ha specificato, ieri 23 agosto 2020, Alexander Mikheyev il capo dell’industria degli armamenti russa Rosoboronexport. “Il contratto è stato firmato“, ha detto l’amministratore delegato, rispondendo alle domande dei giornalisti.
Le parti stanno ora discutendo “la disposizione finanziaria per l’attuazione del contratto”, ha specificato Alexander Mikheyev che ha aggiunto anche che i tempi di attuazione del contratto dipenderanno “dalla disponibilità dei nostri partner a risolvere finalmente le questioni procedurali con il finanziamento di questo progetto“.
Sistemi missilistici antiaerei russi S-400 in Turchia
La Russia ha annunciato nel settembre 2017 di aver firmato un accordo da 2,5 miliardi di dollari con la Turchia per la consegna di sistemi missilistici antiaerei S-400 ad Ankara. In base al contratto, Ankara ha già ricevuto un quantitativo per equipaggiare un reggimento (due battaglioni) di sistemi missilistici di difesa aerea S-400. L’accordo prevede anche il trasferimento parziale della tecnologia di produzione alla contro parte turca.
La Turchia è il primo stato membro della NATO ad acquistare tali sistemi missilistici di difesa aerea dalla Russia. Le consegne dei lanciatori S-400 in Turchia sono iniziate il 12 luglio 2019. Poiché la Turchia non ha ceduto alle pressioni e ha affermato che non rinuncerà ai sistemi S-400, Washington ha escluso Ankara dal programma statunitense di sviluppo del cacciabombardiere stealth di quinta generazione F-35 Joint Strike Fighter.
Come abbiamo già riportato su queste pagine, la decisione della Turchia di acquisire i sistemi missilistici terra-aria S-400 di fabbricazione russa ha causato una reazione nettamente negativa da parte degli Stati Uniti e della NATO nel suo insieme. Nonostante la consegna dei primi sistemi, gli Stati Uniti non stanno ancora abbandonando i loro tentativi di costringere la Turchia a rinunciare ai sistemi di difesa aerea russi. Washington è preoccupata che l’impiego del S-400 con l’F-35 consentirebbe alla Russia di ottenere troppe informazioni interne sul sistema stealth, sul radar e sull’avionica dell’aeromobile di Lockheed Martin.
Ad oggi, senza cambio di rotta, la Turchia non sarà più in grado di mettere in linea i 100 F-35A versione convenzionale che aveva deciso di acquistare, e dei quali otto erano già stati costruiti. Ricordiamo anche che la Turchia aveva dimostrato un interesse per 20 esemplari di F-35B versione STOVL a decollo corto e atterraggio verticale per equipaggiare la LHD Anadolu, la futura nave d’assalto anfibio della Marina militare turca.
Il 22 luglio 2020 l’aviazione militare americana ha avuto il via libera per acquistare ufficialmente gli otto jet F-35A convenzionali originariamente costruiti da Lockheed Martin per la Turchia nell’ambito di una modifica del contratto da 862 milioni di dollari. L’accordo contiene anche le modifiche che porteranno i jet turchi in linea con la configurazione americana.
S-400 Air Defense Missile System “Triumph”
L’S-400 Air Defense Missile System “Triumph” (SA-21 Growler per la NATO) è il sistema missilistico di difesa aerea a lungo raggio più avanzato entrato in servizio nel 2007 in Russia. È progettato per distruggere aerei, missili da crociera e balistici, comprese le armi a medio raggio, e può anche essere utilizzato contro installazioni terrestri. Il sistema può ingaggiare contemporaneamente 36 bersagli ed è due volte più efficace dei precedenti sistemi di difesa aerea russi e può essere schierato in cinque minuti.
L’S-400 può essere costituito da 4 oppure 8 sistemi TEL – Transporter Erector Launchers della serie MAZ-79100 ognuno composto da 4 tubi di lancio, da un un radar di acquisizione 91N6E Big Bird capace di rilevare e tracciare aerei, elicotteri, missili da crociera, missili guidati, droni e razzi balistici entro una distanza di 600 km tracciando simultaneamente fino a 300 bersagli, da un radar di controllo del fuoco e di localizzazione del bersaglio 92N6E Grave Stone e dal sistema di controllo del tiro 30K6E.
Può colpire bersagli a una distanza di 400 km e ad un’altitudine fino a 30 km. E’ equipaggiato con i missili anti aerei a lungo raggio 48N6E3 (48N6E2) e 40N6E, con missili anti aerei a corto raggio 9M96E2 e 9M96E. Il sistema è anche in grado di scambiare dati con altri sistemi di difesa come SA-12, SA-23 e S-300.
L’evoluzione del S-400 è nella fase di test proprio in questi giorni. L’ultimo sistema missilistico antiaereo russo S-500 è entrato nella fase di test, ha confermato il vice primo ministro russo Yuri Borisov al forum Army-2020. Il viceministro della Difesa aveva dichiarato a dicembre 2019 che i test preliminari del sistema missilistico antiaereo S-500 sarebbero iniziati nel 2020 e l’inizio delle consegne in serie alle truppe era previsto per il 2025. La Russia sta sviluppando l’S-500 in vista del suo utilizzo per i prossimi 25 anni. Come riportato dai media occidentali, il nuovo sistema missilistico russo avrebbe colpito un obiettivo a una distanza di 481,2 km circa 80 km in più rispetto a qualsiasi sistema missilistico esistente.
Photo credits: Ministero della Difesa russo