Nella splendida cornice immersa nel verde dell’“Università Europea di Roma”, nei giorni di lunedì 23 e martedì 24 maggio, si è tenuta la prima edizione del “Fly Future” 2022. Un evento sinergico che si pone l’obbiettivo di avvicinare il mondo dell’aviazione, in particolar modo commerciale, con il mondo della formazione di nuovi addetti del comparto aeronautico e quale periodo migliore per una tale iniziativa in concomitanza alla ripresa di un settore assetato di professionisti e professionalità, che dopo il brusco arresto di due anni causati dalla pandemia, si sta rimettendo in moto.
Da subito, entrando si è percepito nell’aria elettrizzata e piena di entusiasmo in che dimensione siamo stati catapultati. Nella hall principale siamo stati avvolti da stand ed iniziative di ogni tipo per la formazione ed il reclutamento dei professionisti aeronautici di domani. Dai droni che sempre più, stanno occupando un’importante fetta del settore aeronautico, alle scuole di volo dove istruttori qualificati danno la possibilità di approcciare al volo ai tanti ragazzi presenti, grazie a simulatori di alta qualità e realismo; sorprendente anche un dettagliato simulatore di una Soyuz, si perché il volo qui va oltre i confini del cielo.
Il convegno di apertura e presentazione del “Fly Future”, si è tenuto nell’Auditorium “Giovanni Paolo II”, con la partecipazione di:
- Luciano Castro, giornalista, presidente Fly Future
- Loredana Giani, coordinatrice del CdS in Turismo e Valorizzazione del Territorio, Università Europea di Roma
- Roberto Filieri, direttore generale, Università Europea di Roma
- Lorenzo Mezzadri, accountable manager Urbe Aero
Per l’occasione Fly Future ha voluto inoltre rendere omaggio alla prima compagnia aerea Italiana, SISA (Società Italiana Servizi Aerei – 1922-2022) per il suo centenario dalla fondazione. Inoltre è stato celebrato l’anniversario del trentesimo anno dal primo volo nello spazio di un’astronauta Italiano, Francesco Malerba presente al Fly Future, che nel 1992 partecipò alla missione STS-46 a bordo dello Space Shuttle Atlantis.
Nelle tre aule situate tutte al primo piano: “Aula Master”, ribattezzata “Aula Mario Calderara”, il primo pilota italiano nel 1909,“Aula Tesi”, ribattezzata “Aula Rosina Ferrario”, la prima pilota italiana nel 1913,“Aula 101”, ribattezzata “Aula Aristide Faccioli”, costruttore del primo aereo italiano nel 1909 c’è stato un susseguirsi di conferenze, alle quali hanno partecipato personalità del settore aeronautico.
Noi di Aviation Report abbiamo avuto l’opportunità di partecipare all’intervento di Francesca Longhi, prima pilota comandante donna della neonata compagnia aerea ITA Airways, che con professionalità e umanità ha saputo infondere ai tanti giovani presenti il significato di diventare piloti di una compagnia aerea, ancor più se si è donna, ancor di più se si è comandante.
Ha esordito con alcuni cenni storici per ricordare le donne che hanno fatto la storia dell’aviazione da Amelia Earhart alle W.A.S.P (Women Airforce Service Pilot). Poi la nascita della sua passione per il volo ed alla sua crescita negli anni, fino a farla diventare una professione. Infine ha voluto congedare la platea con un appropriata e meravigliosa affermazione di Confucio, “trova un lavoro che ami e non dovrai lavorare un solo giorno della tua vita”.
Siamo certi che le parole di Francesca Longhi avranno un futuro nei sogni delle e degli aspiranti piloti e ci auguriamo di poterla rincontrare in un futuro prossimo, per raccontare da vicino la sua esperienza di vita tra cielo e terra.
Poi è stato il momento del Ten. Col. Fabio Consoli, pilota in congedo dell’Aeronautica Militare, test pilot del programma Eurofighter EF2000 ed infine pilota di linea. Dopo una breve introduzione storica del significato di “Test Pilot”, mostrando ai presenti una foto del “Test Pilot” di tutti i tempi, ovvero Chuck Yeager per intenderci, colui che infranse la barriera del suono il 14 ottobre 1947, Consoli ha descritto la sua evoluzione in Aeronautica Militare, fino a divenire un test pilot.
Dall’ingresso in Accademia Aeronautica, alla vita operativa, alla selezione ed il corso di un anno presso la base aerea di Edwards negli Stati Uniti. Diventato pilota collaudatore, Consoli viene assegnato al 311° Gruppo del RSV (Reparto Sperimentale Volo) di Pratica di mare per 8/9 anni. All’arrivo presso il RSV come “Ascaro”, questo è il temine che si usa per chi entra alla sperimentale ma ancora in formazione sui diversi velivoli, fino a divenire pilota collaudatore del 3° prototipo di Eurofighter assegnato all’Italia (DA3 di 7) il primo prototipo con motori EJ200, portando l’EFA fino alla sua vita operava presso i reparti caccia, per poi ritornare ad un reparto operativo su velivoli AMX, presso la base aerea di Rivolto (UD).
Testare un velivolo mai volato prima e scriverne il suo manuale, vuol dire testare la macchina in tutte le condizioni possibili, sapersi interfacciare con gli altri del gruppo (Team Work), tenendo sempre presenti i margini di sicurezza che sono alla base di ogni volo. Ci sarebbe ancora molto altro da raccontare, per questo Aviation Report vuole riservare a breve ai suoi lettori, un focus sulla carriera di un Test Pilot.
Infine Paolo D’Angelo, fellow BIS-Italia, esperto di missioni spaziali ed eccellente comunicatore, ci ha introdotti alla storia per la conquista dello spazio, quando all’inizio della seconda metà del secolo scorso, America e Unione Sovietica si rincorrevano nell’ascesa dello spazio con lanci di razzi Apollo-Soyuz, accompagnando le sue spiegazioni con pubblicazioni e filmati originali dell’epoca che lasciavano traspirare l’eccitazione del momento e “Life on Mars” di David Bowie a fare da colonna sonora mentre il mondo sognava l’infinito da scoprire e navigare di questa meravigliosa avventura chiamata “Spazio”.
Ora, da poco stiamo assistendo ad un’evoluzione dell’esplorazione spaziale, non più solo per scopi puramente scientifici come è avvenuto fin ora, ma anche solo per il piacere di osservare il nostro meraviglioso pianeta fluttuando in microgravità. Mai come ora, il mondo dei viaggi spaziali è in costante evoluzione, anche se per pochi ancora, come avvenne per i viaggi aerei, è comunque un inizio che presto darà la possibilità al resto del mondo, di poter osservare il nostro pianeta in tutta la sua bellezza.
Aspettando la seconda edizione del Fly Future, siamo certi che questo esordio è e sarà un vero booster per il mondo aeronautico del futuro.
Testo: Simone Vicari
Immagini: Gianluca Vannicelli e Simone Vicari