F-35 per la Svizzera
@ Aviation Report / Gianluca Vannicelli

Pronti i contratti per gli F-35A per la Svizzera con un aumento del costo di circa 19% per le previsioni di inflazione fino al 2031

Come sappiamo la Svizzera aveva lanciato il programma Air2030 per sostituire gli attuali F-18 Hornet delle Forze Aeree che giungeranno al termine della loro durata di utilizzazione nel 2030. Per poter continuare a proteggere la popolazione Svizzera dalle minacce aeree, il Consiglio Federale intende sostituire gli attuali aerei da combattimento e acquistare un nuovo sistema di difesa terra-aria a lunga gittata (DTA LG).

In occasione della votazione popolare del 27 settembre 2020 era stata approvata, con un risultato di solo il 50,1 per cento, una decisione programmatica che prevede l’acquisto di nuovi aerei da combattimento con un volume finanziario massimo di 6 miliardi di franchi. La decisione del Consiglio federale poggia su un’ampia valutazione tecnica durante la quale sono stati esaminati, per il nuovo aereo da combattimento, quattro candidati (Eurofighter di Airbus, Germania; F/A-18 Super Hornet della Boeing, Stati Uniti; F-35A di Lockheed Martin, Stati Uniti; Rafale di Dassault, Francia) nonché due candidati per il sistema DTA LG (SAMP/T di Eurosam, Francia; Patriot di Raytheon, Stati Uniti).

La questione del jet americano di quinta generazione continua a polarizzare l’attività politica di Berna. Nel mese di settembre scorso il Ministro della Difesa Viola Amherd aveva già parlato della questione/polemica riguardante la scelta del velivolo da combattimento stealth di quinta generazione della Lockheed Martin.

In quella occasione Amherd aveva confermato che F-35A non è solo il jet più moderno al momento, ma anche quello con le vendite più alte al mondo e quindi, come per altri prodotti costano meno quanto più vengono venduti. Inoltre sempre su questo tema aveva confermato che la Svizzera ha tutte offerte vincolanti sia per il prezzo di acquisto che per i primi dieci anni di attività, cosa che era stata chiesta a tutti i candidati e aveva aggiunto che non avendo il contratto con il produttore del velivolo, ma con lo stato americano, sarebbe stato quest’ultimo a garantire il contratto con la sua firma.

Aveva inoltre anche precisato che dieci anni sono tanti per un’offerta vincolante. Un’offerta vincolante oltre il 2040 sarebbe dubbia e il numero di jet venduti continuerà ad aumentare, quindi i costi tenderanno a diminuire. Ecco perché a Berna erano dell’opinione che non ci sarà un’esplosione dei costi come ipotizzato, anzi il contrario. Tuttavia la resistenza al programma rimane grande e a fine agosto gli oppositori alla decisione dell’acquisto dei 36 velivoli F-35, GSoA, SP e Verdi, avevano lanciato la loro iniziativa “Stop F-35”.

Secondo quanto dichiarato dal Consiglio Federale, oltre che a livello di benefici, l’F-35A ha conseguito di gran lunga il miglior risultato anche nell’ambito dei costi. È il più economico sia al momento dell’acquisto sia nel corso dell’esercizio. Al momento della presentazione delle offerte nel febbraio 2021, i costi d’acquisto ammontavano a 5,068 miliardi di franchi, rientrando chiaramente nel volume finanziario prescritto di 6 miliardi di franchi, approvato dall’elettorato svizzero. I costi d’acquisto rientrano nel credito quadro anche dopo il computo del rincaro sino al termine di pagamento.

L’F-35A è il modello più economico anche per quanto concerne i costi d’esercizio. I costi globali, comprendenti i costi d’acquisto e i costi d’esercizio, ammontano a circa 15,5 miliardi di franchi sull’arco di 30 anni. La differenza di costo rispetto al modello giunto secondo in classifica relativamente ai costi è di circa 2 miliardi di franchi.

Tuttavia gli importi annunciati il 26 novembre scorso riportano un aumento pari a circa 19% legato alle “attuali previsioni di inflazione fino al 2031”. Ora i 36 F-35A sono offerti a Berna per la somma di 6,035 miliardi di euro, franchi svizzeri. Queste previsioni sull’inflazione futura non riguardano le cinque batterie Patriot, con il loro prezzo di acquisto rimasto pressoché invariato dallo scorso giugno, passando solo da 1,970 a 1,987 miliardi di franchi svizzeri.

Sulla base delle attuali previsioni di inflazione fino al 2031 e dei pagamenti probabili, il volume finanziario massimo è di 6,3 miliardi di franchi, secondo quanto riportato dal Consiglio Federale. Il possibile volume finanziario è sempre inferiore alle previsioni ed attualmente è previsto un credito di impegno di 6,035 miliardi di franchi per i 36 aerei da combattimento di tipo F-35A, così ripartiti:

  • 3,828 miliardi di franchi per i 36 aerei F-35A
  • 1,927 miliardi di franchi per il pacchetto logistico comprensivo di attrezzatura di terra, attrezzatura di ricambio, documentazione, formazione e supporto tecnico forniti dal produttore durante il periodo di introduzione
  • 107 milioni di franchi per le munizioni
  • 86 milioni franchi per i sistemi di formazione nonché per la pianificazione e valutazione delle missioni
  • 82 milioni di franchi per eventuali rischi tecnici: gli F-35A vengono acquistati nella stessa configurazione degli altri paesi che li utilizzano e il produttore fabbrica gli aerei secondo gli stessi standard e procedure applicati agli oltre 3000 aerei come ha già costruito. Pertanto, il supplemento di rischio è basso rispetto ad altri progetti di acquisizione.
  • 5 milioni di franchi per l’aumento di prezzo ammesso. Anche questa è una cifra bassa, poiché riguarda solo la quota di attività di compensazione diretta svolta in Svizzera, ovvero con RUAG.

Attività di compensazione: 4,2 miliardi di franchi reinvestiti in Svizzera

Per quanto riguarda l’offerta di Offset ci sono già dei progetti presentati e approvati da Armasuisse, tra i quali ad esempio ci sono la produzione di tettucci per cockpit sia per la Svizzera che per terzi, la manutenzione dei propulsori svizzeri o la creazione di un F-35A Cyber Center per la valutazione dinamica delle minacce cibernetiche.

La Svizzera ha inserito nel contratto l’obbligo di compensazione con affari offset pari al 60 per cento del valore contrattuale che deve essere completamente realizzato al più tardi entro 4 anni dalla fornitura dell’ultimo aereo. Al riguardo va considerata la seguente chiave di ripartizione: 65 per cento nella Svizzera tedesca, 30 per cento nella Svizzera romanda e 5 per cento nella Svizzera italiana.

Le due acquisizioni, F-35 e Patriot, generano affari compensativi per un importo di 4,2 miliardi di franchi. Il produttore di aerei compenserà 2,9 miliardi di franchi, di cui quasi un miliardo in attività di compensazione diretta, vale a dire in connessione diretta con l’aeromobile, tra produttori o produttori stranieri e società svizzere.

Il produttore del sistema di difesa terra-aria compenserà 1,3 miliardi di franchi, di cui 260 milioni in attività di compensazione diretta. L’attività di compensazione deve essere completata entro e non oltre quattro anni dalla consegna. Non sono previste materie compensative per azioni relative ad imposta sul valore aggiunto, integrazione di rischio e mandati affidati direttamente dalla Confederazione a società svizzere.