Airbus ha effettuato il primo volo dell’A380 alimentato al 100% da carburante sostenibile per l’aviazione (SAF). L’aeromobile di prova MSN 1 dell’A380 di Airbus è decollato dall’aeroporto di Blagnac, Tolosa, alle 08:43 di venerdì 25 marzo. Il volo è durato circa tre ore, con un motore Rolls-Royce Trent 900 alimentato al 100% con SAF.
Per questo volo, 27 tonnellate di SAF non miscelato sono state fornite da Total Energies. Il SAF, prodotto in Normandia, vicino a Le Havre, è stato prodotto da esteri idro-lavorati e acidi grassi (HEFA), privi di aromatici e zolfo, ed è costituito principalmente da olio alimentare usato, così come altri grassi di scarto. Un secondo volo, con lo stesso aeromobile, è previsto per il 29 marzo da Tolosa all’aeroporto di Nizza, al fine di testare l’uso di SAF durante il decollo e l’atterraggio.
Questo è il terzo modello di aeromobile Airbus che vola al 100% con SAF nell’arco di 12 mesi; il primo è stato un Airbus A350 nel marzo 2021, seguito da un A319neo a corridoio singolo nell’ottobre 2021. Tutti gli aeromobili Airbus sono attualmente certificati per volare con una miscela al 50% di SAF mescolata con cherosene. L’obiettivo è quello di raggiungere la certificazione 100% SAF entro la fine di questo decennio.
Aumentare l’uso di SAF rimane un percorso chiave per raggiungere l’ambizioso obiettivo del settore di azzerare le emissioni di carbonio entro il 2050. Le statistiche chiave delineate nel rapporto Waypoint 2050 indicano che i SAF potrebbero contribuire tra il 53% e il 71% delle riduzioni di carbonio richieste.
L’A380 utilizzato durante il test è lo stesso aeromobile recentemente rivelato come ZEROe Demonstrator di Airbus – un banco di prova volante per le tecnologie future, e strumentale al fine portare sul mercato entro il 2035 il primo aereo a zero emissioni del mondo.
Ma che cosa è esattamente il SAF? Proviamo a rispondere. Abbiamo visto alcuni articoli paragonare il SAF all’olio per la frittura! Non è proprio così ma non è nemmeno troppo lontano. Simile ai biocarburanti utilizzati nel settore automobilistico, il SAF non è a base di petrolio. Mentre i biocarburanti sono tipicamente derivati da mais o canna da zucchero, il SAF è prodotto da oli da cucina usati, grasso animale e materiale di scarto organico.
Questi materiali consentono al SAF di non competere con l’agricoltura per la produzione alimentare. Inoltre, poiché il SAF è derivato dalla materia organica, gran parte dell’anidride carbonica rilasciata dalla combustione è compensata dall’anidride carbonica assorbita dal materiale organico in vita. Diverse aziende stanno lavorando per produrre in serie il SAF per l’industria aeronautica, con BP e Shell che affermano ciascuna che il loro SAF può raggiungere un’impronta di carbonio inferiore dell’80% rispetto al carburante per jet tradizionale, ed altre aziende stanno lavorando per la produzione di motori in grado di utilizzare il SAF al 100% senza miscelazione.
Un problema chiave del SAF è il costo. Attualmente, il SAF ha un costo circa cinque volte superiore di quello del carburante per aerei tradizionale. Date le questioni finanziarie nel settore dell’aviazione commerciale di questo difficile periodo, tra pandemia e ora la guerra in Ucraina, questo aumento dei costi è oggi difficile da assorbire. Sebbene si stiano sperimentando nuove tecniche per ridurre i costi del SAF queste potrebbero essere disponibili tra una decina di anni.
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