HMS QUEEN ELIZABETH WELCOMES UK AND US JETS FOR MAJOR EXERCISE
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La portaerei HMS Queen Elizabeth imbarca due squadroni di F-35B di USA e Regno Unito

La portarei inglese HMS Queen Elizabeth II ha imbarcato il maggior numero di aerei da guerra mai imbarcato sul suo ponte di volo mentre si prepara a prendere il suo posto nel cuore del NATO Carrier Strike Group guidato dal Regno Unito.

Due squadroni di jet stealth F-35B, il 617° Squadron della RAF (The Dambusters) e il VMFA-211 (The Wake Island Avengers) del Corpo dei Marines degli Stati Uniti, si sono imbarcati sulla portaerei da 65.000 tonnellate mentre era già in navigazione per prendere parte ad una serie di esercitazioni con gli alleati nel Mare del Nord.

Con un totale di 14 jet e otto elicotteri Merlin, è la più grande concentrazione di caccia da combattimento in mare su una portaerei della Royal Navy dal 1983 con la portaerei HMS Hermes, ed è anche il più grande gruppo aereo di caccia di quinta generazione in mare in tutto il mondo.

Nelle esercitazioni di questo mese, la HMS Queen Elizabeth sarà raggiunta da sette cacciatorpediniere, fregate, unità ausiliari e un sottomarino nucleare della Royal Navy, oltre ad altre unità di supporto, per formare un Carrier Strike Group completamente autonomi e pronto a combattere sul mare e nei cieli.

Il Carrier Strike Group britannico sarà messo alla prova al largo della costa nord-orientale della Scozia come parte dell’esercitazione Joint Warrior 20-2, la più grande esercitazione annuale della NATO. Il Commodoro Steve Moorhouse, Commander UK Carrier Strike Group, ha dichiarato: “La rinascita marittima del Regno Unito è andata avanti da molti anni, poiché abbiamo introdotto in servizio una nuova generazione di navi, sottomarini e aerei. Ma questo segna la prima volta che li abbiamo riuniti in una forza da combattimento coesa e potente. L’HMS Queen Elizabeth opererà con il più grande gruppo aereo di caccia di quinta generazione operante sul mare al mondo. Guidato dalla Royal Navy e sostenuto dai nostri più stretti alleati, questo nuovo Carrier Strike Group riporta una vera forza nella NATO e invia un chiaro segnale che il Regno Unito prende sul serio il suo ruolo globale“.

L’ufficiale comandante del 617 Squadron, il comandante della Royal Navy Mark Sparrow, ha aggiunto: “Questo è un momento incredibilmente emozionante per lo Squadron, dato che iniziamo una nuova era di partnership con il Corpo dei Marines degli Stati Uniti verso il dispiegamento operativo del prossimo anno con la HMS Queen Elizabeth. È necessario tornare indietro di più di tre decenni per trovare il Regno Unito che opera qualcosa su questa scala o complessità.”.

Solitamente basato presso la Marine Corps Air Station (MCAS) di Yuma, in Arizona, il VMFA-211 è arrivato nel Regno Unito poco meno di due settimane fa. Atterrando a casa della Lightning Force, RAF Marham dopo il volo transatlantico, ed hanno già collaborato con il 617 Squadron nell’esercitazione Point Blank della RAF prima di imbarcarsi sulla portaerei.

Il loro ufficiale in comando, il tenente colonnello USMC Joseph Freshour, ha dichiarato: “I Wake Island Avengers sono pronti sotto tutti gli aspetti a lavorare con i marinai e l’equipaggio britannico a bordo della HMS Queen Elizabeth. Non vediamo l’ora di schierarci al fianco delle nostre controparti britanniche nei prossimi mesi e lavoreremo instancabilmente come parte di questa forza navale transatlantica. Siamo orgogliosi di svolgere un ruolo così importante nella creazione della capacità di attacco di una portaerei alleata“.

Il capitano James Blackmore, comandante della Carrier Air Wing del Regno Unito, ha aggiunto: “Impareremo moltissimo dall’utilizzo degli F-35B in mare con l’USMC, li hanno avuti più a lungo e possiamo condividere idee e pratiche. Ma questo è molto di più; questa è l’alleanza transatlantica in azione, a dimostrazione che due stretti alleati non solo possono volare reciprocamente dalle portaerei dell’altro, ma possono combattere l’uno accanto all’altro se necessario. Questo livello di integrazione offre una flessibilità decisiva in tempi di crisi e di conflitto“.

HMS QUEEN ELIZABETH WELCOMES UK AND US JETS FOR MAJOR EXERCISE

La HMS Queen Elizabeth II, è la prima di una classe di 2 portaerei STOVL da 65.000 tonnellate, un bestione di 280 metri di lunghezza e 70 metri di larghezza; la seconda unità che ha recentemente preso il mare, è la HMS Prince of Wales. La sostenibilità di due navi di questa portata e di una flotta di aerei imbarcati di almeno due squadroni di circa 40 velivoli (oltre alla normale dotazione di elicotteri) rappresenta ancora un’incognita per gli analisti.

Possibili tagli alla futura flotta degli F-35 britannici? E anche a quella degli E-7 Wedgetail AEW?

F35-B fighter jets have arrived on HMS Queen Elizabeth

Ma mentre la portaerei si prepara ad operare con gli F-35B, proprio questi ultimi sono i protagonisti di voci che darebbero all’orizzonte dei tagli all’ordine inglese per i velivoli stealth di quinta generazione della Lockheed Martin. Filtrano notizie che la difesa britannica non avrebbe ancora messo a disposizione fondi per un numero sufficiente di jet Lightning II per sostenere anche le operazioni del Carrier Strike Group nei prossimi anni. Infatti dal 2015 l’intenzione era quella di acquistare 138 jet F-35 Lightning II per sostenere le operazioni delle due nuove portaerei almeno fino al 2060. Il Regno Unito è un partner di primo livello del programma Joint Strike Fighter e l’apporto, in termini monetari si può quantificare nel 15% di ciascun aereo prodotto dagli stabilimenti di Fort Worth, Cameri e Nagoya.

Il Dipartimento della Difesa ha inizialmente ordinato 48 jet nella variante B, ma non si è ancora impegnato ad acquistarne altri e non ha definito ancora se i restanti 90 aerei saranno tutti nella versione B o un mix di A e B. Il mix, se mantenuto l’ordine iniziale di 138 velivoli, porterebbe ad un risparmio di circa 1,3 miliardi di sterline e porterebbe alla difesa inglese anche maggiori benefici di tipo operativi dato che gli F-35A, rispetto ai B, hanno più autonomia e maggior carico bellico. Ricordiamo che ad oggi un F-35A costa 77,9 milioni di dollari, mentre un F-35B costa 101,3 milioni di dollari.

Gli F-35B furono prescelti, insieme alle due portaerei classe QEII senza propulsione nucleare e senza le catapulte ma dotate di sky jump, proprio per ricostruire la capacità di proiezione aeronavale del Regno Unito e per dare un forte impulso all’industria della difesa britannica  con BAE Systems e Rolls-Royce partners di prima linea del programma JSF.

E’ però logico anche ipotizzare ad una riduzione del numero di F-35 per liberare risorse finanziarie da destinare al programma del caccia stealth di sesta generazione Tempest che richiederà importanti investimenti per la ricerca, la progettazione e lo sviluppo di tutte le nuove tecnologie, intelligenza artificiale compresa, che lo caratterizzerà.

Ma la questione dei tagli non finisce qui!

E’ notizia di qualche giorno addietro, riportata dai media inglesi, del taglio anche della flotta dei velivoli E-7 Wedgetail AEW Mk1 della RAF riducendo da cinque a tre la flotta pianificata degli aerei Wedgetail Airborne Early Warning and Control (AEW&C) del Regno Unito. Questa decisione preoccupa molto gli analisti britannici perchè la decisione di ridurre il numero di E-7 Wedgetail solleva seri interrogativi sul fatto che il Regno Unito sarà in grado di mantenere i suoi impegni NATO. Il ministero della difesa britannico aveva firmato un accordo da 1,98 miliardi di dollari (1,51 miliardi di sterline).

RAF concept E7 Wedgetail

Il taglio proposto ignora anche il ruolo critico che tali velivoli hanno nel generare consapevolezza situazionale e nel fornire coordinamento delle risorse aeree in tempo di pace e durante conflitti meno intensi, quest’ultimo comprese le operazioni ancora in corso contro Daesh in Siria e Iraq.

Sempre da quanto riportato dai media inglesi le argomentazioni secondo cui queste piattaforme sarebbero vulnerabili ai moderni missili di difesa aerea a lungo raggio e ai caccia a bassa visibilità hanno un merito, ma la scelta in questo momento è tra una flotta adeguata di aerei tradizionali o l’accettare un significativo divario di capacità fino a quando non saranno disponibili sistemi senza equipaggio e più robusti, di un modello che però non è ancora in servizio in nessuna parte del mondo.

L’aereo E-7 Airborne Early Warning and Control è prodotto modificando e militarizzando un Boeing 737 Next Generation e il primo esemplare della RAF dovrebbe entrare in servizio nel 2023. Il Wedgetail è un velivolo già collaudato e in servizio con la Royal Australian Air Force ed è stato utilizzato nelle operazioni di guerra contro Daesh in Iraq e Siria.

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