Secondo quanto affermato dal Ministro della Difesa e Vice Primo Ministro Mariusz Blaszczak la Polonia acquisterà 48 velivoli d’attacco leggero FA-50 dalla Corea del Sud, nell’ambito del rafforzamento dell’esercito a causa della guerra in Ucraina. La KAI sta discutendo la vendita dei 48 caccia FA-50 per un valore di circa 2,6 miliardi di dollari.
L’invasione del 24 febbraio, che Mosca chiama “operazione militare speciale”, ha sollevato timori per la sicurezza in molti ex paesi del blocco orientale e la Polonia, membro della NATO, ha promesso di aumentare la spesa per la difesa fino al 3% del prodotto interno lordo e di aumentare a più del doppio le dimensioni del suo esercito per scoraggiare qualsiasi attacco.
“Siamo interessati all’acquisto di tre squadroni, ovvero 48 aerei”, ha detto Blaszczak. “Il primo aereo sarà consegnato in Polonia l’anno prossimo. Stiamo concludendo i negoziati su questo argomento, siamo vicini alla fine. Tutto sommato, sarà un salto nelle capacità di combattimento del nostro esercito”. I velivoli sud coreani dovrebbero andare a sostituire i MiG-29 Fulcrum e gli ultimi Su-22 Fitter.
Come sappiamo il caccia FA-50 è prodotto da Korea Aerospace Industries (KAI) ed è la versione da combattimento leggera della piattaforma addestrativa T-50. La Polonia, se confermato, diventerà il settimo operatore del tipo, unendosi a Indonesia, Filippine, Iraq, Thailandia, Colombia e Corea del Sud che ha 60 aerei operativi.
Il design del T-50 Golden Eagle monoposto e biposto trae il suo design dall’F-16 Fighting Falcon e può trasportare un cannone montato internamente da 20mm, nonché una gamma di armi che includono razzi non guidati Hydra 70, missili aria-aria a corto raggio AIM-9 Sidewinder, missili aria-terra AGM-65 Maverick, le classiche bombe Mk-82, Mk-83, inclusi le JDAM e le bombe a grappolo CBU-97/105.
Allo standard Block 10 dovrebbe aver ricevuto la capacità di utilizzare il pod AN/AAQ-33 Sniper consentendogli di utilizzare anche le bombe guidate GBU-12 Paveway II. il velivolo ha un peso massimo al decollo di 12.300 kg e una velocità massimo di 1,5 Mach. Il Block 20 dovrebbe prevedere l’integrazione con i missili AIM-120 AMRAAM e i missili anti-nave Naval Strike Missile che trasformerà l’FA-50 da un caccia leggero a un caccia multiruolo leggero.
La decisione presa da Varsavia di procurarsi i 48 F/A-50 dalla Corea è a dir poco strana e poco chiara, forse dettata dall’urgenza di mettere in servizio nuovi velivoli da affiancare agli F-16 in attesa delle consegne degli F-35A. Ma una tale macchina al momento e allo standard originario o Block 10 non sarebbe altro che un aereo da combattimento leggero paragonabile per molti aspetti al Su-25 attualmente in combattimento in Ucraina e, tenendo conto della capacità di trasportare solo missili aria-aria a corto raggio, questa proposta non potrà essere definita come aereo multiruolo e creerà anche un complicato sistema logistico.
Forse una scelta simile ma più ponderata sarebbe stata quella di acquistare il velivolo italiano Leonardo M-346 FA (Fighter Attack), la versione da attacco dell’addestratore M-346 che è già in servizio con le forze aeree polacche. Questa scelta avrebbe fatto risparmiare molti soldi sulla catena logistica e di manutenzione ed avrebbe ottimizzato e facilitato l’addestramento e la capacità operativa dei piloti destinati alla linea da attacco leggero. La macchina italiana è sviluppata per missioni aria-superficie, missioni aria-aria e missioni di ricognizione tattica e può sostituire perfettamente i cacciabombardieri da 20-30 tonnellate che sono costosi da acquistare, e può operare in compiti di supporto aereo diretto meno impegnativi o operazioni anti-insurrezione.

Ricordiamo che l’M-346 Fighter Attack, versione “light combat” dell’addestratore avanzato M-346, conserva tutte le caratteristiche addestrative del trainer, integrando equipaggiamenti e sensori di ultima generazione che gli permettono di svolgere missioni di supporto aereo ravvicinato e di difesa del territorio nazionale. Inoltre dopo l’acquisto degli elicotteri italiani AW101 e AW149 Varsavia avrebbe potuto stringere ancora di più i legami di difesa ed industriali con Roma.
Le esportazioni di Seoul in Polonia sarebbero le prime vendite in Europa delle società di difesa sudcoreane, aumentando la prospettiva di ulteriori accordi altrove. In particolare, le società sudcoreane stanno partecipando a gare in Norvegia, Australia, Malesia e Colombia.
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