L’accordo per gli F-16 cercato dalla Polonia sembra ormai morto, ma Varsavia continua a ricevere offerte per altri jet in modo da poter inviare eventualmente i MiG-29 in Ucraina. La grande domanda è se saranno disposti a pagarli o meno in cambio della cessione dei Fulcrum.
Quando è iniziata la saga dell’Ucraina e dei MiG-29 il piano sembrava abbastanza semplice: la Polonia avrebbe spedito i suoi jet di fabbricazione russa in Ucraina e gli Stati Uniti avrebbero fornito alla Polonia i caccia Lockheed Martin F-16 Fightning Falcon come sostituzione. Ma mentre la politica sembra aver fallito, la Polonia non ha rinunciato a trovare opzioni se avesse l’opportunità di trasferire i suoi MiG nel prossimo futuro.
L’Ucraina, nel frattempo, continua a lanciare l’allarme sulla necessità di nuovi aerei non solo per continuare a combattere contro la Russia, ma perché la sua flotta di MiG-29 avrà presto bisogno di parti e munizioni a seguito della perdita della capacità di produzione nazionale. L’usura dei MiG-29 causata dall’attività operativa quotidiana da parte dell’aeronautica militare ucraina non può essere affrontata, poiché le strutture di riparazione e manutenzione in Ucraina che normalmente supportavano il funzionamento dei MiG sono state distrutte dagli attacchi dei missili da crociera russi.
I funzionari polacchi sono stati chiari sul fatto che non daranno via i MiG senza una sostituzione adeguata. Sebbene l’F-16 sia l’opzione principale ricercata, la Polonia sta ora valutando un trio di altre opzioni nel caso in cui volesse andare avanti con il trasferimento dei MiG oltre confine. L’effetto immediato sono state le presentazioni, svolte in totale riservatezza, al Ministero della Difesa Nazionale polacco di diversi fornitori di aerei da combattimento.
La prima opzione è un’offerta italiana di una versione armata e in grado di combattere del Leonardo M-346 Master. Da tempo gli italiani tentano di vendere una versione adatta al combattimento di questo noto addestratore. In Polonia, l’M-346FA, come viene designato il Master in questa configurazione, sarebbe proposto non solo come sostituto del MiG-29 ma anche come sostituto dei Sukhoi Su-22 ancora in servizio in Polonia.
La proposta di Leonardo riguarda, quindi, un velivolo a doppio ruolo e a basso costo che potrebbe integrare la versione dell’addestratore, già in servizio in Polonia, con un caccia leggero ma moderno e ben equipaggiato. L’M-346FA è la versione da combattimento della variante d’addestramento di questo ormai ben collaudato velivolo. L’M-346FA è un velivolo multiruolo leggero dotato di radar, soluzione tattica molto redditizia per il moderno campo di battaglia.
La macchina italiana è sviluppata per missioni aria-superficie, missioni aria-aria e missioni di ricognizione tattica e può sostituire perfettamente i cacciabombardieri da 20-30 tonnellate che sono costosi da acquistare, e può operare in compiti di supporto aereo diretto meno impegnativi o operazioni anti-insurrezione. Se i polacchi dovessero decidere di acquisire il velivolo italiano, questo fornirebbe una ottima integrazione e compatibilità, soprattutto a livello manutentivo e logistico, con la versione M-346 d’addestramento già in servizio. Inoltre in questo caso anche l’addestramento dei piloti sarebbe notevolmente semplificato e rapido.

Nel frattempo una delegazione della Repubblica della Corea del Sud, con il viceministro della Difesa sudcoreano, sta proponendo il velivolo da attacco leggero FA-50 della Korean Aerospace Industries (KAI). Come l’opzione dell’M-346 armata, l’FA-50 è un adattamento di un aereo da addestramento in una piattaforma da combattimento. I primi due vantaggi qui sarebbero le prestazioni supersoniche dell’FA-50 e la sua compatibilità con i velivoli F-16 già in servizio con l’aeronautica militare polacca. Un altro vantaggio dell’FA-50 è che la KAI ha completato l’integrazione del pod di puntamento LM Sniper utilizzato da 27 diverse forze aeree in tutto il mondo, inclusa la Polonia, che ha già lo Sniper nell’inventario per l’utilizzo da parte della sua attuale flotta di F-16.
L’FA-50 può anche essere dotato di un radar AESA (Electronically Scanning Array). Una delle opzioni discusse è un radar derivato del Northrop Grumman (NG) AN/APG-83 progettato per il programma F-16V. Questo sarebbe una versione dello stesso radar AESA di costruzione coreana ma sviluppato per il progetto del caccia KF-X. Se i polacchi dovessero pronunciarsi per l’opzione coreana, questa fornirebbe una certa sinergia, integrazione e compatibilità con i loro modelli F-16C/D Block 52+ già in servizio.
Secondo Breaking Defense Varsavia potrebbe richiedere la fornitura di 32 Leonardo M-346FA o KAI FA-50, ma esiste anche una terza proposta per la Polonia che riguarderebbe dai 12 ai 16 dei più vecchi Eurofighter Tranche 1 dell’Italia. (Idealmente questi potrebbero essere successivamente integrati dagli ultimi modelli Tranche 4 in futuro). Il vantaggio degli Eurofighter italiani dismessi è che sarebbero disponibili immediatamente e potrebbero essere consegnati prima di qualsiasi altra soluzione proposta.
Un’altra possibilità in discussione internamente in Polonia è il noleggio di 32 modelli del Saab JAS-39C/D Gripen. Il Gripen-E è una variante più avanzata e potrebbe essere consegnato più tardi, ma inizialmente i modelli C/D sarebbero disponibili in un minor tempo. L’attrattiva del Gripen dal punto di vista operativo è che è l’unico velivolo occidentale in grado di essere utilizzato da basi semi-preparate ed austere come i MiG-29 che sostituirebbero. Fonti polacche affermano che la loro forza aerea sarebbe interessata a mantenere questa capacità che migliorerebbe la sopravvivenza dei velivoli, soprattutto dopo aver visto le prestazioni degli ucraini, quando hanno utilizzato questo concetto operativo, contro la potenza aerea di Mosca.
Ci sono però due problemi principali che la Polonia dovrebbe affrontare in questo tentativo di aggiornare la sua flotta. In primo luogo, l’acquisizione di uno qualsiasi di questi modelli significherebbe che una volta che i Lockheed Martin F-35 verranno consegnati entro il 2026, l’aeronautica militare polacca opererà e supporterà tre diversi modelli di aeromobili, creando un complicato sistema logistico. In secondo luogo, la Polonia vorrebbe ricevere gratuitamente aerei usati o qualche altra opzione economica in cambio della consegna dei MiG-29 all’Ucraina. Ciò renderebbe le opzioni europee meno attraenti per il semplice fatto che i polacchi dovrebbero pagare questi aerei, a meno che l’Unione Europea non accetti di finanziare l’acquisizione in cambio del trasferimento dei MiG-29 a Kiev.
Naturalmente a Varsavia c’è molta apprensione per le potenziali implicazioni del trasferimento di una piattaforma importante come il MiG-29 in Ucraina. Non si può escludere che un sostegno troppo vigoroso all’Ucraina possa portare a colpi di rappresaglia di Mosca sul territorio polacco. Per questo e altri motivi il primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki, aveva affermato che la fornitura dei MiG-29 all’Ucraina dovrebbe essere presa in carico dalla NATO e non solo dalla Polonia.
I piloti militari ucraini hanno dichiarato di aver bisogno dei MiG-29 polacchi e anche di altri aerei dell’era sovietica per mantenere la loro capacità operativa contro le forze russe. L’aggiunta dei MiG-29 polacchi all’inventario dell’Ucraina aumenterebbe le dimensioni della flotta di Kiev del 50%. Il tasso di utilizzo all’interno dell’aeronautica militare ucraina, a causa di problemi di manutenzione e delle perdite, è tale che questi velivoli aggiuntivi potrebbero essere l’unico mezzo con cui Kiev potrebbe continuare a svolgere la propria missione di contrasto a Mosca.
Per quanto robusto ed affidabile sia un aereo come il MiG-29 è pur sempre suscettibile alla normale usura e ai tempi di fermo macchina associati a qualsiasi aereo da combattimento. Sono necessari MiG-29 aggiuntivi per sostituire gli aerei ucraini che stanno riscontrando problemi di disponibilità dopo aver effettuato tante sortite, e per quelli fermi a causa di problemi alla catena di approvvigionamento logistica e di manutenzione. Come sappiamo il principale deposito di riparazione e supporto per i MiG-29 in tutta l’Ucraina, l’impianto di riparazione di aeromobili statali di L’viv, è stato distrutto in un recente attacco missilistico russo. Pertanto, Kiev richiede non solo i MiG-29, ma anche la fornitura di pezzi di ricambio e un aumento del numero di missili aria-aria, la maggior parte dei quali sono prodotti dallo stabilimento di Artem a Kiev.
L’Europa avrebbe la possibilità, almeno sulla carta, di aggiungere circa 70 aerei da combattimento dell’era sovietica alle forze aeree di Kiev solo se la Bulgaria e la Slovacchia accettassero di inviare le loro flotte di MiG-29 insieme alla Polonia. Tuttavia, entrambe queste nazioni hanno rifiutato di farlo, sulla base del fatto che ciò significherebbe lasciare le loro forze aeree senza aerei da combattimento fino a quando non riceveranno i modelli F-16V Block 70/72 di fabbricazione statunitense che hanno ordinato.
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