Dal 23 al 30 agosto 2019, sei Mirage 2000-5F dell’Armée de l’Air del Escadron de Chasse 1/2 “Cigognes” con sede a Luxeuil (BA 116) nel dipartimento dell’Alta Saona (Nord Est della Francia), hanno partecipato all’esercitazione Epervier 2019 (Sparviero), dalla base aerea di Payerne in Svizzera. L’obiettivo è stato quello di addestrare gli equipaggi di volo in scenari di combattimento e confronto con i jet svizzeri F/A-18C/D del Fliegerstaffel 17 della Schweizer Luftwaffe (Forces Aériennes Suisses)
Questa non è la prima partecipazione ed esercitazioni congiunte con i reparti svizzeri, in particolare per quanto riguarda lo scambio di esperienze e di condivisione di procedure comuni nel settore della polizia aerea. Queste esercitazioni si svolgono quasi ogni anno e in alternanza tra i due paesi, tuttavia lo svolgimento dipende principalmente anche dalla disponibilità e dall’impegno nei teatri operativi esteri da parte dell’Aeronautica militare francese poiché l’ultima esercitazione “Epervier” si è tenuta a giugno del 2016 in Francia sulla base aerea di Mont- de-Marsan.
L’esperienza di polizia aerea dei “Cigognes”
I “Cigognes” (Cicogne) hanno una vasta esperienza nel campo della polizia aerea. Oltre agli interventi 24/7 su tutto il territorio francese, lo scorso anno tra maggio e agosto i Mirage 2000-5 francesi hanno effettuato anche la sorveglianza aerea e protezione nei paesi baltici per la settima volta nell’ambito delle missioni BAP (Baltic Air Policing) della NATO. In poche parole, la polizia aerea consiste nell’identificare e segnalare al proprio comando aereo eventuali velivoli che volano anche nello spazio aereo internazionale e che non rispettato uno dei tre criteri seguenti:
- 1) Avere un piano di volo.
- 2) Avere un transponder che li identifica come “Amico o nemico” (IFF)
- 3) Comunicare via radio
Di solito l’intercettazione viene effettuata su scramble da aerei da combattimento nello stato di QRA – Quick Reaction Allert.









Esercitazione Epervier/Sparrowhawk 2019
Secondo quanto dichiarato dal governo francese, l’obiettivo dell’esercitazione è stato quello di garantire la missione di difesa aerea “first-in”. I jet da combattimento si sono addestrati quattro volte al giorno per una settimana per affrontare le minacce aria-aria durante missioni di livello complesso. Queste missioni sono chiamate Mixed Fighter Forces Operation (MFFO), note anche più semplicemente come pattugliamento misto, composte sia dai Mirage 2000-5 francesi che dagli F-18 Hornet svizzeri.
Combattendo sulle montagne svizzere innevate, i piloti, che siano giovani o più esperti, impersonano a turno le forze amiche (blu air) e quelle nemiche (red air). “Il valore aggiunto di questo tipo di esercitazioni risiede nel fatto che per la stessa missione, tutti sono in grado di addestrarsi nel proprio livello di qualifica ed esperienza.“, spiega il Tenente Colonnello Aurélien, direttore dell’esercitazione. Un incontro che consente ai due paesi limitrofi di mantenere uln elevato livello di competenza dei propri equipaggi e di rafforzare ulteriormente l’interoperabilità franco-svizzera.




Testo e immagini: Deyan Raleff