Il Ministero della Difesa della Federazione russa ha pubblicato un nuovo video riguardante le missioni di bombardamento dei velivoli da combattimento russi Su-34 Fullback ai danni di infrastrutture fortificate dei nazionalisti ucraini in Donbass. Ad oggi secondo le fonti OSInt sui social media, Mosca avrebbe perso sei velivoli d’attacco Su-34 dei quali esistono delle evidenze fotografiche ben precise.
Come abbiamo spiegato, sebbene il Su-34 mantenga molto in comune con il Su-27 Flanker da cui è originariamente derivato, il design del cockpit e del muso è radicalmente diverso e il potente jet russo incorpora una varietà di modifiche che lo ottimizzano per svolgere il suo ruolo primario, quello dell’attacco.
Spinto da due motori Lyulka AL-31FM1 da 13.500 kg, il cacciabombardiere bireattore supersonico Su-34 ha prestazioni di volo elevate, efficacia in combattimento e manovrabilità. Il design e l’ergonomia della sua cabina di pilotaggio biposto e corazzata in titanio consentono di effettuare voli a lungo raggio. L’aereo Su-34 è progettato per attaccare bersagli terrestri, aerei e di superficie in qualsiasi condizione meteorologica di giorno come di notte con armamenti missilistici aria-superficie e aria-aria a lungo raggio.
Il Su-34 ha un’autonomia massima di 4.000 km e un raggio di combattimento di circa 1100 Km, può sviluppare una velocità massima di 1.900 km/h in quota e di 1400 Km/h a livello del mare, ed è in grado di trasportare un carico utile di armi fino a 8 tonnellate. Tutte queste caratteristiche unite al sistema di rifornimento in volo e un sistema di controllo delle armi migliorato assicurano al velivolo una maggiore sopravvivenza al combattimento.
Con la produzione a pieno regime del Su-24 Fencer a geometria variabile, quale caccia d’attacco e ricognitore, il Flanker versione bombardiere rimase una priorità bassa fino al 1986. Nel giugno di quell’anno fu formalmente presa la decisione di sviluppare un Flanker da attacco al suolo inizialmente noto come Su-27IB. Il primo prototipo del Su-27IB è stato costruito dalla Sukhoi utilizzando una cellula adattata da un addestratore Su-27UB nel quale l’originale cabina di pilotaggio a due posti in tandem fu sostituita da una nuova cabina con i sedili affiancati, segno distintivo del velivolo.
Il prototipo fece il suo primo volo il 13 aprile 1990 con il programma che andò avanti, nonostante il crollo dell’Unione Sovietica, tramite l’impianto aeronautico di Novosibirsk incaricato della produzione su vasta scala. Un primo jet di produzione di serie volò nel dicembre 1993 e nel 1004 fu annunciata la designazione Su-34, ma solo nel 2001 il sesto velivolo fu consegnato per le prove presso l’impianto di prova di Akhtubinsk, come il primo Su-34 con una suite avionica completa.
Nel 2008 il settimo e l’ottavo velivolo furono utilizzati per bloccare i radar della difesa aerea georgiana. Infine nel marzo del 2014 il Su-34 è stato ufficialmente messo in servizio con le forze aeree russe che oggi hanno circa 140 Fullback in servizio che hanno visto anche l’impiego operativo in Siria. Importante sottolineare che, come gli altri aerei della famiglia Flanker, anche il Su-34 conserva la capacità di operare da aeroporti austeri e semi-preparati, una parte importante della dottrina di combattimento dell’era sovietica e ora russa.
Il Su-34 Fullback è equipaggiato con il sistema radar Sh141 ottimizzato per le missioni aria-terra ma che offre anche alcune funzionalità aria-aria che gli consentirebbero di volare alcune missioni anche senza scorta di intercettori. In questa missione, secondo quanto riferito dal produttore, il sistema radar sarebbe in grado di tracciare 10 bersagli aerei e di ingaggiarne quattro contemporaneamente con un aereo delle dimensioni di un caccia che può essere rilevato a circa 140 km. Questo aereo armato con i missili Kh-31P può svolgere anche missioni di soppressione delle difese aeree SEAD/DEAD ed ha anche una buona capacità di guerra elettronica grazie al al suo sistema di autoprotezione Khibiny e ai sistemi SAP-18 e SAP-518.
Invece nel suo ruolo primario di attacco al suolo, il sistema radar può rilevare una nave da guerra a una distanza di oltre 150 km, un ponte ferroviario a oltre 110 km o un camion in movimento a 35 km. Queste cifre sono quelle fornite dal produttore per la versione da esportazione del radar, quindi è probabile che l’equipaggiamento russo possieda caratteristiche anche superiori, sebbene le prestazioni di questo radar siano meno impressionanti rispetto al suo rivale F-15E Strike Eagle equipaggiato con l’AN/APG-70 o con il nuovo AN/APG-82 AESA.
Al radar il Su-34 aggiunge anche il sistema di puntamento laser/TV Platan parte fondamentale della capacità del Su-34 di attaccare bersagli al suolo con elevata precisione di giorno come di notte. Il sistema Platan fornisce una guida per le munizioni laser, sia missili aria-superficie che bombe a guida laser a caduta libera, la più grande delle quali, il KAB-1500L da oltre 1.500 kg.
Come abbiamo detto il segno distintivo di questo aereo è il suo cockpit con i sedili affiancati, con il pilota a sinistra e il navigatore/armiere a destra. Entrambi i membri dell’equipaggio sono seduti su sedili eiettabili zero-zero. Rispetto al suo predecessore Su-24 Fencer, ancora in servizio, il cockpit del Su-34 risulta moderno e dotato di cinque grandi display multifunzionali e di HUD per l’equipaggio. Naturalmente l’aereo è stato sottoposto anche ad un programma di aggiornamento che lo porta alla versione Su-34M che mira a migliorare ulteriormente le capacità del jet, con modifiche al sistema radar, al complesso di mira e navigazione, oltre a nuove armi. I jet aggiornati hanno iniziato a essere riconsegnati nel 2021.
Un altro aspetto particolarmente impressionante del jet è la sua capacità di trasportare una quantità sbalorditiva di carburante per un caccia tattico, portandolo a poter svolgere alcune missioni potenzialmente a lungo raggio, anche senza rifornimento aereo. Come già detto, l’aereo che il Su-34 avrebbe dovuto sostituire, il Su-24 Fencer era descritto in Occidente quale controparte sovietica dell’F-111 americano, anche se in realtà, in termini di autonomi, era molto più vicino al Tornado IDS.
Volando a bassa quota e a 1200 km/h, armato, i sovietici sapevano che il Su-24 avrebbe avuto un raggio di combattimento di soli circa 600 km. Questa carenza fu tenuta molto in considerazione quando fu progettato e sviluppato il Su-34. Il Su-27 aveva già grandi capacità di carburante, con cinque serbatoi interni per circa 9.400 kg di carburante, potendo vantare un’autonomia impressionante, senza rifornimento in volo di 3.700 kg in configurazione pulita e ad alta quota.
Nel Su-34 il carico interno di carburante è stato aumentato a 11/12.000 kg ed è stata aggiunta la sonda per il rifornimento in volo. Questa nuova capacità era secondaria perché l’autonomia senza rifornimento in volo rimase di fondamentale importanza, poiché in epoca sovietica, ma ancora oggi, i tanker per il rifornimento in volo erano e sono f0ndamentalmente assegnate ai bombardieri strategici a lungo raggio e non all’aviazione tattica. Questa capacità di trasporto carburante consente al Su-34 Fullback di effettuare rischieramenti a lunghissimo raggio su tutto il territorio della Russia.