La Polonia ricevette i suoi primi 12 MiG 29 B/UB tra il 1989 e il 1990, che vennero assegnati alla 1. Eskadra Lotnictwa Taktycznego, basata a Minsk Mazowiecki, a circa 45 Km a est di Varsavia. Tra il 1995 ed il 1996 vennero acquisiti altri 10 MiG 29 ceduti dalla Repubblica Ceca, e infine nel 2004 la Luftwaffe consegnò 22 MiG 29G, che vennero distribuiti tra la 1.ELT basata a Minsk Mazowiecki e la 41. ELT basata a Malbork.
Il ruolo principale attribuito ai due Squadrons è la difesa aerea della regione di Varsavia e del settore Nord della Polonia, con competenze anche nello spazio aereo Lituano. Dal punto di vista strategico, la base di Malbork è situata in un punto fondamentale e “caldo” dell’Alleanza Atlantica, in quanto dista circa 90km dal confine russo, della regione di Kaliningrad, enclave russa tra Polonia e Lituania, con accesso al Mar Baltico, strutturata con lo scopo di proteggere l’eventuale lancio dei missili nucleari contro le strutture di comando in Europa.
Il sistema difensivo predisposto a Kaliningrad è progettato in risposta all’espansione della NATO ed all’entrata in servizio dello scudo di difesa missilistica degli Stati Uniti in Europa. La Russia ha schierato a Kaliningrad probabilmente il meglio della sua attuale tecnologia militare: dagli S 400 ai missili balistici Iskander M. Questi, se entrassero in servizio attivo, imporrebbero una No-Fly zone che coprirebbe un terzo dello spazio aereo polacco. Inoltre nelle basi aeree della regione di Kaliningrad sono presenti diverse Squadriglie di caccia Sukhoi Su 27.
Il MiG-29M e UBM, in servizio con la 1 ELT e con la 41 ELT, è equipaggiato con un radar Phazotron – (sistema di radio-localizzazione e mira / Radio-Lokacionnyj Pricelnyj Kompleks). Il sistema include il Pulse-Doppler N-019 “look-down/shoot-down” (ricerca e tiro verso il basso) e il calcolatore digitale C100.02-02. La prima versione N-019A aveva buone prestazioni con raggio di scoperta dei bersagli di ridotte dimensioni a circa 70 km, che solo per bersagli come bombardieri poteva arrivare a 140 km. Il sistema fu peraltro a suo tempo compromesso in seguito alle informazioni passate alla CIA da A. Tolkachev, uno dei progettisti del Phazotron. Fu sviluppata una versione avanzata detta N-019M per equipaggiare i MiG-29 9-13 (noti nella traslitterazione occidentale come “C”), ma le VVS, ancora insoddisfatte, domandarono un ulteriore miglioramento. Le ultime versioni del velivolo impiegano un N-010 Žuk-M con maggiori capacità di calcolo e portata, con capacità di ingaggio di bersagli multipli e compatibilità con il missile aria-aria R-77.
Un strumento utile e molto ammirato è l’S-31E2 KOLS, un sistema che integra un telemetro laser (fino a 8 km) e un sensore infrarosso-termico per la ricerca e l’aggancio dei bersagli (Infra-red search and track, IRST) (fino a 50 km) detto OLS , alloggiato in una “bolla” trasparente posizionata davanti al cockpit. Funziona indipendentemente o in accordo col radar e consente una precisione fuori dalla norma nel tiro col cannoncino, tanto che gli sviluppatori presero in considerazione l’idea di dimezzare la quantità di colpi. Ciò consente di agganciare e abbattere un bersaglio in modo “silenzioso”, in quanto né il laser né il sensore infrarosso sono “avvertibili” e sfuggono ai sistemi di allerta dei velivoli tracciati.
Integrata con l’OLS, la modalità di aggancio ŠLEM permette di selezionare un bersaglio semplicemente guardandolo. Il casco è infatti collegato tramite due sensori posti ai lati dell’ILS (o HUD) e dirige il laser e il sensore termico. Il bersaglio è selezionabile in uno spazio di 15° verso il basso e 60° in alto, a destra e a sinistra.
Nel 2011 è iniziato il programma di modernizzazione dell’avionica dei MiG 29 polacchi, poi denominati MiG 29M e MiG 29UBM, eseguito della Wojskowe Zaklady Lotnicze 2 di Bydgoszcz, in collaborazione con la Israeli Aerospace Industies, conclusosi nel 2014, che prevedeva il posizionamento di un display multifunzionale, il cambio da sistemi analogici a sistemi digitali, mappe digitali, e la sostituzione del giroscopio meccanico con un sistema laser, la sostituzione del sistema metrico con l’anglosassone “feet”, oltre alla sostituzione delle lettere in Cirillico del cockpit con quelle dell’ alfabeto occidentale.
Come ci spiega il Col. Piotr Iwaszko, comandante della 23 BLT, le modifiche principali consistono nel posizionamento di un secondo apparato radio, RT-8200, in grado di lavorare in UHF e VHF in aggiunta alla precedente radio, in quanto le regole del traffico aereo europeo impongono la presenza di due apparati radio, questa seconda con coding system HQ I/II e SATURN. Venne posizionato un nuovo pannello di controllo PS-COM-01 che aiuta ad usare la originale radio R-862, un nuovo computer di missione, un display multifunzionale MFCD di 4”x5”, ADC (Aerodynamic Data Computer) con il suo sensore esterno TOT, MIL BUS 1553B che permette di connettere le varie interfacce come i tre nuovi displays INSB-29, AVB-29 e HDB-29, Digital audio+video recorder (DVR) e videocamera CTVS, pannello display UFCP, piattaforma EGI che combina l’INS e il GPS, antenna 10-150-11 per il GPS e per la radio, posizionata proprio dietro al cockpit, e utilizzata solo dai MiG 29 della 23 BLT, che esteriormente contribuisce a differenziarli da quelli della 22 BLT che ne sono sprovvisti.
Questo programma di modernizzazione permette di prolungare la vita operativa dei MiG 29 di 40 anni o 4.000 ore di volo, ed è stato applicato a 16 velivoli della 23BLT che potranno restare in servizio fino al 2028, come ci riferisce il Col. Artur Golawski, del Quartiere Generale della Sily Powietrzne di Varsavia.
L’armamento include un cannone da 30mm GŠ-30-1 (ГШ-30-1) posizionato alla radice dell’ala sinistra, con una scorta di 150 colpi; ha una cadenza di 1500 colpi/min. Si tratta di un’arma eccezionalmente precisa e letale, specie quando abbinata al preciso telemetro laser; inoltre pesa appena 43 chili, meno di un terzo di un cannone occidentale equivalente.
Tre piloni per ala per un totale di sei punti di attacco per missili, razzi, bombe, serbatoi, ECM ed un serbatoio da 1500 litri montato inferiormente tra i motori completano la dotazione bellica del MiG 29.
Le armi aria-aria in dotazione sono i missili R-27 (nome in codice NATO: AA-10 “Alamo”), gli R-73 (AA-11 “Archer”) e anche i meno recenti R-60 (AA-8 “Aphid”), tutte ottime armi, agili e moderne per distanze utili tra 1 e 50 km. La configurazione QRA prevede 2 missili R-73 oppure due R-60 e il serbatoio ventrale.
Il ruolo principale della 1 ELT è la difesa aerea della regione di Varsavia, e il grosso delle missioni di training, come ci racconta l’ Lt.Col. Artur Piskorz, consiste nell’imparare le manovre di combattimento aereo e di intercettazione. Una percentuale secondaria di missioni, circa una settimana al mese, consiste nell’addestrarsi all’attacco al suolo presso il poligono di Jagodne, dove si utilizzano le bombe FAB 100 e i cannone di bordo. Per lo sgancio delle bombe FAB 500 o laser-guidate si utilizza il poligono di Nadarzyce.
L’angolo di attacco per l’utilizzo del cannone è di 40 gradi, mentre per le bombe vine fatto un primo passaggio per verificare posizione del bersaglio e armare le bombe, poi un secondo passaggio orizzontale a circa 0.7 mach per lo sgancio delle bombe riattaccando subito i postbruciatori per allontanarsi e non rischiare di ricevere frammenti dell’esplosione. I bersagli di solito sono vecchi carri armati o mezzi corazzati in disuso dell’ Esercito Polacco.
Dopo la conclusione dell’alleanza militare tra Polonia e Russia, il problema principale nel mantenere operativi i MiG 29, era quello del reperimento delle parti di ricambio. Il problema venne ovviato grazie al fatto che in Ucraina è presente una fabbrica che produce componenti per i MiG, e per i Sukhoj, che dunque può continuare a fornire il materiale necessario a mantenere operativi i caccia polacchi, oltre alla possibilità di ricevere parti di ricambio anche dalla vicina Bielorussia, mentre la manutenzione dei motori RD 33 è garantita nello stabilimento di Bydgoszcz, in Polonia, dove sono stati recentemente revisionati anche i motori dei MiG 29 Bulgari.
Grazie a tutto ciò, la Polonia è in grado di adempire alla funzione di QRA nazionale e Lituana. Nel 2006, 2008, 2010, 2012 e 2014 i MiG 29 della 1 ELT e della 41 ELT hanno partecipato alla missione di Air Policng Baltikum, operando dalla base aerea di Siauliai, in Lituania. Durante il loro periodo operativo, il MiG polacchi hanno svolto quotidianamente 24/24 ore per 4 mesi, il compito di pattugliamento aereo mantenendo sempre pronti per decolli su allarme 2 arerei. Le missioni reali di Scramble nel 2014 sono state 30, con intercettazione di aerei della V-VS, di cui nella maggior parte dei casi si trattava di aerei da trasporto, ma non sono mancate le occasioni di trovarsi faccia a faccia con i Sukhoi Su 27 Flanker, e con i Tupolev Tu 22 Backfire.
In tutti gli episodi, non si è mai arrivati a combattimenti aerei, nemmeno simulati, ma semplicemente intercettazione e scorta al di fuori dello spazio aereo. In termini di costi, l’impiego fuori area nazionale non ha inciso più di tanto sul Budget stanziato da Varsavia per la Sily Powietrzne (aeronautica militare Polacca), in quanto il numero totale delle missioni, svolte in Lituania, ha coinciso abbastanza con quello delle missioni che altrimenti sarebbero state svolte nei cieli nazionali.
Uno dei vantaggi della forza aerea polacca, è quello di mantenere in servizio, con grossi costi e sforzi, tre aerei da combattimento, due di produzione sovietica, il MiG 29 appunto, e il Sukhoi Su 22, e uno di concezione NATO, l’ F 16, nella avanzata versione Block 52+.
Questo conferisce importanti capacità di interdizione grazie al Su 22, paragonabile al Tornado, dal punto di vista delle capacità strike, anche se con avionica meno sofisticata, ma con un potente motore e una pesante capacità di carico bellico, al quale si affiancano le capacità multiruolo dell’F 16, che permette di svolgere missioni notturne, SEAD, di interdizione e di intercettazione. Il Fighting Falcon può dunque interagire con i MiG 29 nel ruolo della difesa aerea, andando a supplire le capacità a lungo raggio, un limite per il caccia russo, il quale però dispone di maggior potenza e non ha nulla da invidiare in termini di manovrabilità, essendo quindi più adatto al combattimento ravvicinato manovrato. Questo fa si che l’aviazione polacca disponga di una vasta gamma di missili aria aria, includendo gli AIM 9 Sidwinder e AIM 120 Amraam degli F 16, e gli R 27, R 73 e R 60 dei MiG 29.
Il pilotaggio del MiG 29, ci racconta il pilota collaudatore Lt. Col. Grzegorz Czubski, grazie anche i nuovi sistemi avionici e strumentazione digitale, risulta meno complicato rispetto ai predecessori MiG 21 e MiG 23. “io mi occupo prevalentemente del collaudo dei caccia dopo la revisione svolta presso la WZL 2. durante il collaudo il MiG viene portato al suo estremo limite, effettuando tutte le manovre di combattimento, volo supersonico, e testando i motori, spegnendone uno alla volta e testandone la capacità di riaccensione immediata in volo. Mi occupo anche dell’istruzione dei nuovi piloti assegnati allo squadron.”
Gli allievi piloti, dopo aver conseguito il diploma , iniziano la scuola di volo presso la base di Dèblin con i velivoli PZL 130 e TS 11 Iskra, e la durata del percorso è variabile in base a quanti giovani piloti fanno parte del corso. Vengono insegnate le nozioni e le tecniche base del volo militare e di formazione. Una volta che i piloti vengono assegnati ai reparti di MiG 29, la formazione avviene direttamente presso la squadriglia di volo, iniziando a volare sul MiG 29 UB, con l’istruttore di volo. Una volta abilitati a volare sul MiG 29, il pilota inizia ad accumulare ore di volo fino a diventare progressivamente leader di una formazione di due aerei, poi di quattro aerei, successivamente può diventare comandante di Squadriglia ed infine istruttore di volo.
Il MiG 29 è un caccia estremamente maneggevole e performante, prosegue il Col. P. Iwaszko, e questo richiede una preparazione fisica eccellente e costanti esercizi per essere sempre in grado di resistere alle forti accelerazioni “G”, che nel MiG 29 possono variare da -3 a +9. Questo richiede allenamenti costanti, di corsa, nuoto e palestra, con una valutazione medica annuale presso l’ospedale militare di Varsavia.
Grazie alle sue caratteristiche di manovrabilità, potenza, e bassi costi di manutenzione, tutto migliorato dall’upgrade dell’avionica, il ritiro dal servizio del caccia di produzione sovietica è ancora relativamente lontano, in quanto è previsto non prima del 2025.
Nell’ottobre 2016, il portavoce della Sily Powietrzne ha dichiarato in una nota ufficiale che la Polonia sta valutando la possibilità di ordinare una nuova fornitura di F 16 per sostituire i Su 22 ma anche i MiG 29 entro il 2022, in modo da avere un unico caccia multiruolo in grado di operare in ogni condizione meteo in co-operazione con le altre forze NATO ed in piena coesione con i sistemi alleati. Ma, le recenti limitazioni di budget e il progresso nelle tecnologie e materiali militari, fa si che la data del 2022, possa essere riconsiderata. la Polonia sta inoltre guardando con interesse al Locheed Martin F 35, ma il velivolo che sostituirà il brillante MiG 29, non è ancora stato scelto.
Aviation Report e l’autore desiderano ringraziare per la cortese collaborazione: Col. Piotr “Kuman” Iwaszko, Col. Artur Golawski, Lt. Col. Artur Piskorz , Lt. Col. Grzegorzzubski, Mrs Ilona Morchal.
Testo e immagini: Andrea Avian
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buongiorno, bellissimo articolo ! Una domanda, la presa d'aria sul tettuccio è presente solo sulla versione biposto? Che funzione ha? grazie
buongiorno..grazie:) è uno specchio, presente si, solo sul biposto, che permette al pilota seduto nel seggiolino posteriore, di atterrare in sicurezza avendo la stessa visuale del posto anteriore, nel caso in cui il pilota sia un giovane allievo che necessita di assistenza o di un suo malore.
Buongiorno. Ottimo articolo. Si riesce ad ottenere un immagine della strumentazione aggiornata?