Sabato 7 marzo 2020, i caccia da combattimento stealth F-35A della Norvegia hanno intercettato due aerei da ricognizione marittima e guerra antisommergibile (ASW) Tu-142 e un aereo da combattimento MiG-31 russi che volavano nello spazio aereo internazionale a sud del cosiddetto gap GIUK – Greenland-Iceland-UK (Groenlandia-Islanda-Regno Unito ), hanno riportato dal Ministero della Difesa norvegese.
Secondo una dichiarazione rilasciata dalla Luftforsvaret (Royal Norwegian Air Force), un velivolo Tu-142MK e un Tu-142MR scortati da un caccia MiG-31 provenienti da nord sono stati tracciati dalla stazione di controllo aereo CRC Sørreisa, Norvegia settentrionale. Successivamente, due F-16 in attività QRA – Quick Reaction Alert sono decollati dalla base aerea di Bodø per la prima identificazione. Quindi i due F-35A sono subentrati decollando da Ørland. Quando gli aerei russi sono tornati indietro, sono stati nuovamente tracciati ed identificati dai caccia norvegesi ma in ordine inverso prima con gli F-35A e poi con gli F-16.
Naturalmente non è insolito che aerei militari russi non identificati appaiano vicini allo spazio aereo norvegese, senza entrarci e restando in volo nello spazio aereo internazionale. Questa è stata la prima volta che i nuovi F-35 Lightning II norvegesi identificano velivoli da combattimento russi. Ancora più a sud, due aerei da caccia Typhoon della RAF britannica hanno assunto la responsabilità di monitorare gli aerei russi lungo la loro rotta.
Gli aerei da caccia F-35A norvegesi, del 332° Squadron, stanno ora salvaguardando lo spazio aereo sia in Norvegia che in Islanda dalle basi aeree di Bodø, Ørland e Keflavik dove caccia e 130 tra uomini e donne per tutto il mese di marzo 2020 controlleranno lo spazio aereo islandese nell’ambito della missione NATO Air Policing.
La Norvegia ha attualmente 15 F-35A basati sul territorio nazionale e 7 F-35A negli Stati Uniti, su un totale di 52 caccia di quinta generazione ordinati per sostituire gradualmente la sua, ormai anziana, flotta di F-16 che sono in servizio dall’inizio degli anni ’80. Nel 2022, l’F-35 assumerà la missione QRA dall’F-16 e l’aereo opererà anche da Evenes. Secondo quanto previsto dalla Royal Norwegina Air Force entro il 2025 l’F-35 sarà pienamente operativo.
L’F-35A sarà in grado di operare da tre basi di combattimento in Norvegia: Ørland come base principale a Trøndelag, Evenes come base avanzata a nord e la base aerea di Rygge come possibile base operativa a sud. Con la posizione geografica strategica di questi tre aeroporti militari e il raggio di azione dell’F-35, l’aeromobile potrà operare ovunque nell’area operativa norvegese in pochissimo tempo.

F-35A norvegesi in Islanda
La Norvegia ha inviato quattro caccia F-35 Lighting II per sorvegliare lo spazio aereo islandese, segnando il primo schieramento all’estero, per il caccia più avanzato della Royal Norwegian Air Force, dopo che l’F-35A ha raggiunto la capacità operativa iniziale (IOC) nel novembre del 2019. L’Islanda, paese della NATO, non ha una propria difesa aerea e nessuna capacità di soddisfare la necessità del paese di sovranità e sorveglianza dello spazio aereo, pertanto la NATO ha una periodica presenza di difesa aerea in Islanda nell’ambito della missione NATO Air Policing Icelandic – Airborne Surveillance and Interception Capabilities to meet Iceland’s Peacetime Preparedness Needs. Prima degli F-35A della Norvegia ricordiamo che sono stati proprio gli F-35A italiani del 32° Stormo dell’Aeronautica Militare a difendere l’Islanda e lo spazio aereo della NATO.
“Il fatto che il nostro F-35 possa dimostrare le sue capacità in un’operazione come questa è una pietra miliare importante verso la piena capacità operativa nel 2025” ha afferma il Comandante dell’aeronautica militare norvegese, il Maggiore Generale Tonje Skinnarland. I compiti in Islanda sono simili a quelli svolti dagli F-16 di Bodø, la Quick Reaction Alert (QRA). In Islanda la Norvegia sarà responsabile di questo compito per un periodo di 3 settimane.
Tutti gli F-35 operativi
L’F-35 opera oggi da 23 basi in tutto il mondo. Più di 985 piloti e oltre 8.890 manutentori sono addestrati. Nove nazioni usano l’F-35 dal loro territorio di origine, otto servizi hanno dichiarato la capacità operativa iniziale e quattro servizi hanno già impiegato gli F-35 nelle operazioni di combattimento.
La Lockheed Martin ha consegnato nel 2019 il 134 velivoli F-35, superando l’obiettivo di consegna del governo e dell’industria prefissato nel 2019 di 131 velivoli. Queste consegne del 2019 rappresentano un aumento del 47% dal 2018 e quasi un aumento della produzione del 200% dal 2016. nel 2020, Lockheed Martin prevede di consegnare 141 F-35 ed è pronta ad aumentare il volume di produzione anno dopo anno per raggiungere il picco di produzione nel 2023. Il prezzo di un F-35A è ora di 77,9 milioni di dollari, raggiungendo l’obiettivo degli 80 milioni di dollari un anno prima del previsto.
Photo credits: Luftforsvaret