La Norvegia è una delle porte della NATO per l’importantissimo Mare del Nord e l’Oceano Artico. Il tratto di oceano a cavallo tra Groenlandia, Islanda e Regno Unito, il cosiddetto “GIUK Gap”, è una potenziale barriera per i sottomarini russi e le unità navali di superficie che tentano di accedere all’oceano. Per questo motivo i cieli e il mare che circondano la Norvegia sono da sempre zone di importanti giochi di guerra della NATO.
In particolare Russia e Stati Uniti, nell’Artico, riconoscono che la regione è oggi più centrale per i loro interessi strategici. L’attenzione prestata dagli stati artici e non agli affari artici è cresciuta soprattutto perché l’estremo nord accoglie sempre più una maggiore attività economica. Poiché le rotte marittime un tempo dormienti nell’Oceano Artico diventano libere dai ghiacci per periodi di tempo più lunghi, i problemi per la sicurezza marittima e per il transito marittimo regionale, sono oggetto di dibattiti ai quali si aggiungono le preoccupazioni relative al sovra-sfruttamento della regione e ad alcuni disaccordi sui confini marittimi.
Sia gli Stati Uniti che la Russia hanno così iniziato a mostrare segni di rafforzamento delle loro strategie artiche con attività militari sempre più frequenti e con la riattivazione, da parte delle forze armate russe di diverse basi ed installazioni nella regione. In questo contesto gli Stati Uniti e la NATO hanno aumentato da mesi il pattugliamento sul mare e nei cieli di tutta la regione dell’Artico e come già riportato su Aviation Report, il comando strategico americano ha rischierato per la prima volta 4 bombardieri strategici B-1B Lancer sulla base aerea di Ørland in Norvegia.
Il vice comandante dell’USAF, il Ten. Generale Steven L. Basham, ha detto ai giornalisti in una conferenza virtuale lo scorso 5 marzo che il dispiegamento della task force dei bombardieri è un’importante opportunità per gli equipaggi per operare da una nuova e “gelida location“. I bombardieri USAF negli anni si sono regolarmente schierati in altre località in Europa, in gran parte sulla RAF Fairford nel Regno Unito, ma volare a partire da una località diversa, come la Norvegia, e più vicina alla Russia porterà nuove sfide.
Il 3 marzo 2021, due B-1B hanno condotto una missione di addestramento sui mari del Nord e sul Baltico, integrandosi con aerei da combattimento della NATO provenienti da Danimarca, Polonia, Germania e Italia. Durante il dispiegamento in Norvegia, i bombardieri strategici dell’US Air Force voleranno spesso nell’Artico e condurranno l’addestramento ai bombardamenti anche con le forze di terra norvegesi.
Per la Norvegia il dispiegamento statunitense è importante perché la Russia è tornata in auge negli ultimi anni e sta esercitando pressioni sul confine orientale della NATO. L’addestramento insieme agli aerei statunitensi, in particolare con i bombardieri, è importante per l’aeronautica militare norvegese e in particolare per i suoi nuovi F-35A, per essere pronti al combattimento ed essere in grado di operare e difendere il territorio del paese nord europeo.
Per le forze di difesa norvegesi è importante esercitarsi e addestrarsi più regolarmente insieme agli alleati e la task force dei bombardieri è una risorsa importante per essere in grado di condurre operazioni congiunte ad alta intensità e in condizioni artiche. “Poiché più paesi sono attratti dalla regione artica, alcuni con interessi in competizione, è imperativo mantenere un accesso libero ed equo per tutte le nazioni“, ha detto il Gen. Basham. “Continueremo a lavorare diligentemente con i nostri alleati e partner della NATO per garantire tale stabilità“.
Quindi sullo sfondo del crescente confronto tra la Russia e la NATO nell’Artico la Russia naturalmente non sta rimanendo con le mani in mano, e la tensione potrebbe aumentare il tutta l’area geografica dell’Artico. Le Forze Aeree Russe hanno lanciato nelle settimane passate tutta una serie di voli dei propri bombardieri strategici Tu-160 sul Mare del Nord e sul Mare di Barents come dimostrazione di forza e hanno rischierato i caccia intercettori MiG-31BM Foxhound nell’arcipelago di Novaya Zemlya.
I piloti militari russi della Flotta del Nord si stanno esercitando da settimane nell’intercettazione e nell’attacco di bersagli aerei e terrestri nella regione dell’Artico. E anche ieri, 6 marzo 2021, 14 aerei tra MiG-31 Foxhound e Su-24 Fencer con 20 equipaggi sono stati coinvolti negli addestramenti. Secondo quanto riportato dal Ministero della Difesa della Federazione Russa, l’esercitazione odierna è stata svolta ad altitudini da estremamente basse fino alla stratosfera. Gli equipaggi hanno praticato tecniche e tattiche per la difesa aerea, per superare le difese aeree nemiche, per la ricognizione aerea e per gli attacchi missilistici e con armamento di caduta.
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