“Le autorità della Repubblica di Polonia, dopo aver consultato il Presidente e il Governo della Repubblica di Polonia, sono pronte a trasferire immediatamente tutti i loro aerei MiG-29 gratuitamente alla base di Ramstein e a metterli a disposizione del Governo degli Stati Uniti d’America.
Allo stesso tempo, la Polonia chiede agli Stati Uniti d’America di fornirgli velivoli usati con capacità operative simili. La Polonia è pronta a concordare immediatamente le condizioni di acquisto di queste macchine. Il governo polacco chiede anche ad altri paesi della Nato – proprietari di aerei MiG-29 di agire in modo simile.”
Questa è la dichiarazione appena rilasciata da Varsavia che dovrebbe chiudere definitivamente il rincorrersi di notizie dei giorni scorsi sul trasferimento della flotta dei velivoli da combattimento Mig-29M Fulcrum polacchi alle forze aeree ucraine. Un paio di giorni fa avevamo scritto che il Segretario di Stato americano Antony Blinken era tornato a parlare nuovamente della possibilità di fornire velivoli militari all’Ucraina. In questa occasione Blinken aveva esplicitamente parlato dell’eventualità di fornire alle forze aeree di Kyiv [Kiev] gli aerei da combattimento Mig-29M Fulcrum della Polonia.
Naturalmente la Polonia cedendo i suoi 23 Mig-29 o parte di essi chiedere a Washington di ripianare il vuoto con un altro velivolo che potrebbe essere l’F-16C/D, di seconda mano, che già milita in 48 esemplari, nella versione Block 52+ F-16C/D Vipers, nelle forze aeree polacche. Una soluzione comoda che andrebbe incontro anche alle altre due forze aeree della NATO dotate di MiG-29, la Bulgaria e la Slovacchia, che sono già in ballo con l’acquisizione degli F-16 Fightning Falcon.
Nel frattempo il Pentagono ha appena risposto alla decisione polacca con una dichiarazione: “Siamo ora in contatto con il governo polacco a seguito della dichiarazione rilasciata oggi. Come abbiamo detto, la decisione se trasferire gli aerei di proprietà polacca in Ucraina spetta in definitiva al governo polacco. Continueremo a consultarci con i nostri alleati e partner in merito alla nostra assistenza alla sicurezza in corso all’Ucraina, perché, in effetti, la proposta della Polonia mostra solo alcune delle complessità che questo problema presenta. La prospettiva di caccia “a disposizione del governo degli Stati Uniti d’America” in partenza da una base USA/NATO in Germania per volare nello spazio aereo conteso con la Russia sull’Ucraina solleva serie preoccupazioni per l’intera alleanza NATO. Semplicemente non ci è chiaro che ci sia una motivazione sostanziale per questo. Continueremo a consultarci con la Polonia e gli altri nostri alleati della NATO su questo problema e sulle difficili sfide logistiche che presenta, ma non crediamo che la proposta della Polonia sia sostenibile.”
Già a fine febbraio 2022 l’Unione Europea aveva annunciato che tra gli aiuti militari all’Ucraina ci sarebbero potuti essere anche un certo numero di velivoli da combattimento che alcuni paesi dell’Est avrebbero potuto trasferire alle forze aeree ucraine. Gli unici paesi ad avere dei velivoli militari in comune con Kiev sono la Polonia, la Slovacchia e la Bulgaria che hanno nelle loro flotte i MiG-29 Fulcrum e i Su-25 Frogfoot. Nel pieno dell’invasione russa ulteriori aerei da combattimento potrebbero essere particolarmente preziosi per gli ucraini, che finora si sono battuti con coraggio e tenacia ma hanno subito perdite nel corso dei combattimenti.
Polonia, Slovacchia e Bulgaria hanno l’ulteriore vantaggio di essere tutti membri della NATO che stanno sostituendo le loro flotte di MiG-29. La Polonia, in particolare, dovrebbe ottenere il primo dei suoi nuovi F-35A Joint Strike Fighters entro il 2024, mentre Slovacchia e Bulgaria inizieranno a ricevere i loro nuovi F-16 in diverse versioni rispettivamente nel 2023 e nel 2025. Questi paesi potrebbero mitigare qualsiasi rischio per la sicurezza nazionale derivante dalla perdita delle capacità di difesa aerea offerte da questi aerei chiedendo ad altri membri della NATO di aiutarli nel frattempo a proteggere il loro spazio aereo, come già accade con le missioni di Air Policing in Bulgaria, Romania, nel Baltico, in Islanda o in Slovenia.
Il 1 marzo al contrario il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg aveva dichiarato martedì che i membri dell’Unione Europea non avrebbero trasferito nessun jet da combattimento per la guerra in Ucraina, nonostante giorni di messaggi contrastanti da parte di funzionari di tutta Europa. “Gli alleati della NATO forniscono diversi tipi di supporto militare: materiale, armi anticarro, sistemi di difesa aerea e altri tipi di equipaggiamento militare per l’Ucraina, aiuti umanitari e anche supporto finanziario. Ma la NATO non deve far parte del conflitto“, aveva affermato Stoltenberg in un’apparizione congiunta con il presidente polacco Andrzej Duda alla base aerea di Łask. L’alleanza “non invierà truppe in Ucraina o sposterà aerei nello spazio aereo ucraino“, aveva aggiunto Stoltenberg.
Naturalmente il governo polacco aveva negato ogni tipo di accordo e di cessione dei caccia fino a rispondere sui social network che alcuni media stavano diffondendo fake news. E invece ecco la notizia che forse nessuno si aspettava. Non ci sarà che attendere le reazioni di Mosca che aveva tragicamente minacciato che ogni azione di interferenza dall’esterno sarebbe stata pagata con una reazione mai vista prima. Lo spettro della Terza Guerra Mondiale …. nucleare si va sempre più incombente?
I Mig-29M Fulcrum della Polonia *
Il MiG-29M e UBM, in servizio con la 1 ELT (Eskadra Lotnictwa Taktycznego) di Miñsk Mazowiecki e con la 41 ELT di Malbork, è equipaggiato con un radar Phazotron – (sistema di radio-localizzazione e mira / Radio-Lokacionnyj Pricelnyj Kompleks). Il sistema include il Pulse-Doppler N-019 “look-down/shoot-down” (ricerca e tiro verso il basso) e il calcolatore digitale C100.02-02. La prima versione N-019A aveva buone prestazioni con raggio di scoperta dei bersagli di ridotte dimensioni a circa 70 km, che solo per bersagli come bombardieri poteva arrivare a 140 km.
Il sistema fu peraltro a suo tempo compromesso in seguito alle informazioni passate alla CIA da A. Tolkachev, uno dei progettisti del Phazotron. Fu sviluppata una versione avanzata detta N-019M per equipaggiare i MiG-29 9-13 (noti nella traslitterazione occidentale come “C”), ma le VVS, ancora insoddisfatte, domandarono un ulteriore miglioramento. Le ultime versioni del velivolo impiegano un N-010 Žuk-M con maggiori capacità di calcolo e portata, con capacità di ingaggio di bersagli multipli e compatibilità con il missile aria-aria R-77.
Nel 2011 è iniziato il programma di modernizzazione dell’avionica dei MiG 29 polacchi, poi denominati MiG 29M e MiG 29UBM, eseguito della Wojskowe Zaklady Lotnicze 2 di Bydgoszcz, in collaborazione con la Israeli Aerospace Industies, conclusosi nel 2014, che prevedeva il posizionamento di un display multifunzionale, il cambio da sistemi analogici a sistemi digitali, mappe digitali, e la sostituzione del giroscopio meccanico con un sistema laser, la sostituzione del sistema metrico con l’anglosassone “feet”, oltre alla sostituzione delle lettere in Cirillico del cockpit con quelle dell’ alfabeto occidentale.
L’armamento include un cannone da 30mm GŠ-30-1 (ГШ-30-1) posizionato alla radice dell’ala sinistra, con una scorta di 150 colpi; ha una cadenza di 1500 colpi/min. Si tratta di un’arma eccezionalmente precisa e letale, specie quando abbinata al preciso telemetro laser; inoltre pesa appena 43 chili, meno di un terzo di un cannone occidentale equivalente. Tre piloni per ala per un totale di sei punti di attacco per missili, razzi, bombe, serbatoi, ECM ed un serbatoio da 1500 litri montato inferiormente tra i motori completano la dotazione bellica del MiG 29.
Le armi aria-aria in dotazione sono i missili R-27 (nome in codice NATO: AA-10 “Alamo”), gli R-73 (AA-11 “Archer”) e anche i meno recenti R-60 (AA-8 “Aphid”), tutte ottime armi, agili e moderne per distanze utili tra 1 e 50 km. La configurazione QRA prevede 2 missili R-73 oppure due R-60 e il serbatoio ventrale.
* estratto da un nostro reportage in Polonia del 2018 che potete leggere qui con tutti i dettagli sui Mig-29 polacchi
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Immagini: Archivio Aviation Report / Andrea Avian