SH-90 Marina Militare 5° Gruppo Elicotteri
Copyright: Stefano Monteleone

Marina Militare: in volo con gli SH-90 del 5° Gruppo Elicotteri

La Stazione Elicotteri della Marina Militare di Luni-Sarzana (Maristaeli Luni), intitolata all’Ammiraglio Giovanni Fiorini, venne aperta alle attività operative nel 1968/69 grazie ai fondi stanziati dalla Nato e dal governo italiano. Nel 1969 sulla stessa Base aerea fu costituito il 5° Gruppo Elicotteri (5° GrupElicot) e nel 1971 arrivò, trasferito da Catania, il 1° Gruppo Elicotteri (1° GrupElicot).

La Maristaeli ha il compito di fornire supporto tecnico, logistico e amministrativo ai gruppi di volo e alle sezioni di piloti/operatori di volo/specialisti imbarcati con gli elicotteri (SezElicot), di coordinare e controllare le attività operative e tecnico-logistiche svolte dai gruppi, di amministrare il personale dipendente e controllare la qualità dell’addestramento e delle manutenzioni.

I Gruppi di Volo della Stazione Elicotteri di Luni, con il personale e gli elicotteri assegnati, forniscono le Sezelicot che imbarcano sulle Unità Navali della Marina Militare, supportano le attività dei Reparti delle Forze Speciali della Marina (il Gruppo Operativo Subacquei e Gruppo Operativo Incursori presso il COMSUBIN) e della Brigata Marina San Marco e contribuiscono alle attività di sperimentazioni/valutazioni/collaudi condotti dagli enti tecnici della FA, tra cui il Centro di Supporto e Sperimentazione Navale. Tra i compiti secondari svolti il “Search and Rescue” (SAR), il supporto alla popolazione (evacuazione medica, trasporto organi, ecc.) e alla Protezione Civile per l’intervento in caso di calamità naturali, nell’ottica duale cui è sempre attenta la FA.

Il 5° Gruppo Elicotteri –  al top della moderna tecnologia aeronavale

Il 5° Gruppo Elicotteri della Marina Militare fu costituito presso l’aeroporto di Luni Sarzana il 1° novembre 1969, con funzioni di supporto tecnico e logistico a favore degli elicotteri imbarcati sulle Unità Navali della base di La Spezia.

I primi elicotteri assegnati al Gruppo furono due AB-47J cui seguirono due AB-47G, sette AB-47J3 e sei SH-34J. Nel 1971 entrò in linea l’AB-204 AS mentre, a partire dal 1976, i primi AB-212 sostituirono completamente gli elicotteri precedenti.

Fin dalla sua costituzione il 5° Gruppo Elicotteri è stato impegnato in ruoli di primaria importanza quali la lotta anti sommergibile ed anti nave, le missioni in Golfo Persico, Somalia, Jugoslavia, Albania, Libano, Afghanistan e le richieste di intervento a favore della Protezione Civile ed in supporto alla popolazione.

Nel 2000 è stato costituito presso il Gruppo un nucleo di piloti ed operatori addestrati per le operazioni di supporto alle Forze Speciali, per le quali la Marina Militare ha sviluppato una configurazione particolare degli AB-212 in dotazione, compatibile con l’utilizzo di visori ad intensificazione di luce NVG (Night Vision Goggles).

Con la consegna a partire dal 2011 dei primi esemplari di elicottero SH-90 da parte del consorzio NHI (del quale fa parte Agusta-Westland, oggi Leonardo Helicopter Division), il 5° Gruppo Elicotteri ha iniziato, e ad oggi concluso, la fase di transizione dal glorioso AB-212 alla nuova macchina, stato dell’arte della moderna tecnologia aeronautica elicotteristica in ambiente aeronavale.

Nello specifico il 5° Gruppo Elicotteri svolge:

  • supporto all’attività operativa della Squadra Navale;
  • attività di difesa e controllo delle acque nazionali nelle varie dimensioni;
  • addestramento basico ed avanzato degli equipaggi di volo per tutte le tipologie di missioni;
  • attività manutentive sugli elicotteri SH-90 assegnati;
  • SAR e supporto al Personnel Recovery/Combat Sar;
  • supporto e concorsi addestrativi a favore del Gruppo Operativo Incursori e della Brigata Marina San Marco;
  • supporto alle operazioni antiterrorismo su piattaforme petrolifere/navi da crociera;
  • attività Dual Use come il supporto alla Protezione Civile ed al Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS).

In occasione della nostra ultima visita del 2016, ci è stata concessa l’opportunità di imbarcare su un elicottero SH-90 per seguire dal vivo una missione di volo inserita nel normale ciclo addestrativo del Gruppo. Durante le quasi due ore di volo abbiamo assistito alla simulazione di vari scenari di missione nei quali l’equipaggio potrebbe essere chiamato ad operare quali la caccia ad un sottomarino con l’impiego di boe sonore, l’avvicinamento ad un mercantile per il rilascio rapido di personale e il recupero di un naufrago con l’acquisizione di hover su mare ed ammaina del verricello. In tutte le fasi abbiamo potuto apprezzare la versatilità, la potenza e la notevole stabilità della macchina oltre che l’elevata professionalità degli equipaggi.

Le capacità e le caratteristiche tecniche operative dell’SH-90

L’elicottero, realizzato dal consorzio Nato Helicopter Industries (NHI), del quale fa parte l’italiana Leonardo Helicopter Division, è equipaggiato con due motori General Electric T700-GE-T6E1 che lo spingono ad una velocità di circa 300 Km/h con un’autonomia di circa 700 km a pieno carico.

Unitamente alla tradizionale funzione militare che l’SH-90 assolve nei ruoli primari antinave ed antisommergibile nella versione “ASW/ASuW – Anti Submarine Warfare/Anti Surface Warfare” e di supporto alle Forze Speciali e Anfibie nella versione Eliassalto Marittimo, l’elicottero viene impiegato anche in molteplici attività operative e addestrative che spaziano dal soccorso/supporto alla popolazione, all`umanitario, all`ambientale, allo scientifico, investendo tutti i settori di interesse per la collettività e assicurando una capacità cosiddetta Dual Use, sempre all’attenzione della Marina Militare. Questo grazie alla modularità della configurazione interna ed alle notevoli prestazioni per il trasporto di personale e carichi.

La dotazione avionica e di armamento varia a seconda della versione.

Versione HITN (SH-90):  Radar di scoperta di superficie con capacità ISAR e IFF, Flir, Sistema integrato di sensori di scoperta sotto la superficie composto da Sonar HELRAS e sistema Sonoboe, sistema di trasmissione Data Link 11, sistema EWS (Electronic Warfare System) composto da un sistema ESM (Electronic Support Measures) e di autodifesa con lanciatori Chaff e Flares, radio U/VHF con capacità SATCOM ed HF. L’armamento di bordo consente l’impiego di siluri tipo MU-90, missili Marte MK2/S e mitragliatrici Dillon M134D da 7,62 mm.

Versione MITT (MH-90):  Flir di navigazione, sistema integrato EWS (Electronic Warfare System) composto da un sistema di rilevazione minacce RDR/IR/Laser e di autodifesa con lanciatori Chaff e Flares, casco con visore HMSD (Helmet Mounted Sights Displays) con rappresentazione al pilota delle immagini Flir/NVG e parametri di volo, sistema avvisatore di ostacoli a bassa quota (Obstacle Warning System – OWS), Weather Radar, Wire Strike Protection System, radio U/VHF con capacità SATCOM ed HF, rampa posteriore per imbarco/sbarco. L’armamento di bordo consente l’impiego di mitragliatrici Dillon M134D da 7,62 mm.

Da giugno 2011 ad oggi, l’SH-90 ha prodotto più di 6600 ore di volo partecipando ad attività addestrative nazionali ed internazionali come il periplo dell’Africa, l’esercitazione Steadfast Jazz 2013 nel Mar Baltico e le operazioni di sorveglianza e controllo dei traffici marittimi in Mediterraneo dove, da giugno 2014, gli elicotteri del 5° Gruppo Elicotteri hanno totalizzato più di 1300 ore di volo con l’impiego di macchine configurate per il concorso alla compilazione della situazione di superfici e, laddove necessario, per il SAR.

Assolutamente da non dimenticare la missione di soccorso al traghetto Norman Atlantic, in fiamme in navigazione nel basso Adriatico a 50 miglia a sud est di Brindisi, durante la quale la Marina Militare ha tratto in salvo centinaia di persone. In questo evento SAR, un SH-90 del 5° Gruppo Elicotteri è stato tra i primi assetti ad intervenire in soccorso della motonave.

Di certo possiamo affermare che le capacità tecniche/operative dell’SH-90 unite all’innovazione tecnologica introdotta dall’aeromobile e al know how del personale della Marina Militare nel campo delle attività aeronavali porteranno nel breve-medio termine ad un incremento delle potenzialità della Forza Armata in tutti gli ambiti di lotta sul mare e dal mare, apportando l’incremento delle capacità operative in un settore come quello del controllo e della sorveglianza del mare e delle sue risorse ancora molto sensibile per gli interessi nazionali e laddove le minacce non sono mai del tutto svanite.

Abbiamo parlato di questi argomenti e di molto altro in una intervista con il Comandante del 5° Gruppo Elicotteri, il Capitano di Fregata Onofrio Marco FRUMUSA in carica dal 30 settembre 2015.

Comandante come è strutturato il gruppo di volo e quali sono le sue dipendenze operative? Il 5° Gruppo Elicotteri si compone di un Servizio Operazioni, per la gestione  dell’attività addestrativa ed operativa e di un Servizio Tecnico, per la gestione delle manutenzioni ed efficienza degli elicotteri assegnati. Come tutti i Gruppi di Volo della Marina, il 5° Gruppo fa parte dell’area operativa della FA alle dipendenze del Comando in Capo della Squadra Navale, per il tramite del Comando delle Forze Aeree ed infine della Stazione Elicotteri della Marina Militare di Luni-Sarzana, sul cui sedime insiste ed opera e da cui dipende anche per i servizi logistici ed amministrativi.

L’SH-90 non è un semplice sostituto dell’AB-212. Ci può descrivere il processo e l’approccio seguito per la transizione e quali sono le differenze sostanziali tra i due elicotteri? Tra le due macchine esiste un salto generazionale importante, non tanto per le missioni ma soprattutto per i sistemi di missione. L’SH-90 è un elicottero che pesa il doppio dell’AB-212, ha una maggiore autonomia e una maggiore potenza e velocità. Ma il vero punto di forza sta nel suo essere nativamente multiruolo e, grazie alla sua tecnologia unita ai sistemi integrati, un solo SH-90 può svolgere il lavoro prima assolto da più AB-212 insieme. Per la transizione abbiamo sfruttato l’esperienza del personale del Centro Sperimentale Aeromarittimo (CSA), che ha seguito lo sviluppo dell’elicottero, e i simulatori di volo a Sesto Calende. Dapprima sono stati impegnati i piloti con maggiore esperienza sull’AB-212 che, con i corsi presso la NHI, hanno acquisito la capacità di volo in sicurezza e l’utilizzo dei sistemi di missione. Al loro rientro, è iniziato l’addestramento presso l’Ufficio Corsi della Stazione Elicotteri di Catania anche per il resto dei piloti.

Comandante, compatibilmente con le comprensibili esigenze di riservatezza, ci può illustrare alcune caratteristiche tecniche/costruttive, sviluppate per SH-90, che ritiene particolarmente importanti per l’impiego operativo del mezzo? L’elicottero è nato come un aeromobile assolutamente multiruolo e come tale può essere configurato per differenti missioni. Il valore aggiunto di questo elicottero è la sua modularità ed il sistema di missione e gestione piattaforma integrato che viene sfruttata sia a terra che a bordo delle unità navali. Altre caratteristiche importanti sono l’autonomia che ci permette una permanenza maggiore in area di operazioni e la facilità con la quale l’equipaggio può condividere i dati e le informazioni attraverso gli schermi multifunzione del cockpit e delle consolle degli operatori. Quest’ultimi, insieme ai Piloti, possono controllare tutte le fasi della missione, anche i parametri di volo, incrementando la situational awareness e l’efficacia della missione grazie ad un maggiore affiatamento tra i componenti dell’equipaggio.

In quali ruoli tipici viene utilizzato l’aeromobile e quali di questi risulta il più impegnativo per uomini e mezzi? L’elicottero viene utilizzato in tutto il suo spettro di missione. Sicuramente l’attività su mare e quella notturna con i visori NVG sono tra le più impegnative poiché richiedono un addestramento dedicato e continuo nel tempo e, come dicevo prima, un affiatamento indispensabile tra i membri dell’equipaggio che viene anche formato attraverso corsi interni di CRM (Crew Resource Management).

Se esistono, quali vantaggi operativi reali apporta l’SH-90 nell’ambito delle operazioni aeronavali della Marina Militare, anche rispetto al suo predecessore? Le prestazioni superiori ed una suite completa di sensori integrati sono il vantaggio operativo reale che abbiamo. Sistemi tecnologicamente all’avanguardia, networking e comunicazione, prestazioni come autonomia, velocità e carico. Su una unica macchina abbiamo tutto quello che ci serve per affrontare le possibili missioni che possono essere assegnate, sistemi che possiamo utilizzare contemporaneamente e tra loro integrati come ad esempio il sistema di comunicazione che ci permette di comunicare e scambiare dati con le Unità Navali, con altri elicotteri in volo o con le stazioni a terra.

Quali erano e quali sono oggi i punti di forza di AB-212 ed SH-90 e, secondo la sua esperienza diretta, ce ne sono alcuni di AB-212 che vorrebbe trovare su SH-90? L’AB-212 ha risposto egregiamente a quello che gli veniva richiesto dalla Forza Armata per quelle che erano le esigenze di più di 20 anni fa. Oggi l’SH-90 è un mezzo più moderno e più idoneo agli impieghi della Marina Militare in uno scenario complesso, multiforme, rapidamente variabile e tecnologicamente avanzato. Praticamente racchiude in sé più AB-212, il tutto però con maggiori prestazioni e funzioni che hanno la loro vera espressione capacitiva quando utilizziamo l’elicottero nei classici ambienti operativi aeronavali.

Gli SH-90 sono già integrati nella Squadra Navale e con le sue unità navali, ed abilitati ad operare dai loro ponti di volo? Si certo. Gli elicotteri sono pienamente integrati con la Squadra Navale ed abilitati ad operare dalle sue Unità di superficie. Uno degli obiettivi primari nell’ambito della transizione è stato proprio quello dell’addestramento continuativo e dell’integrazione con le navi della Squadra. Ma questo è quello che facciamo di norma, la nostra professione: operiamo da e per le nostre navi.

Sempre compatibilmente con le esigenze di riservatezza, che tipo di armamenti possono essere montati su SH-90 e in quali profili di missione potenzialmente potrebbero essere utilizzati? Possiamo equipaggiare l’elicottero con missili Marte MK2/S che possono essere utilizzati contro bersagli di superficie, oppure con i siluri MU-90 che, abbinati alle Sonoboe ed al sonar HELRAS, possono essere utilizzati per la lotta sotto la superficie. Infine, l’SH-90 è dotato di mitragliatrici Dillon 134D da 7,62mm a 6 canne rotanti, per le attività a supporto delle Forze Speciali o della Brigata Marina San Marco.

L’AB-212, grazie alla sua versatilità, veniva utilizzato in operazioni a supporto della collettività. Queste attività continueranno ad essere condotte anche con SH-90? Certo. L’elicottero ha tutte le capacità per operare in quelle missioni definite Dual Use, proprio a supporto della popolazione civile anche in collaborazione con la Protezione Civile. Elisoccorso, evacuazione medica e SAR sono anche compiti secondari del nostro Gruppo di Volo e per cui in più occasioni siamo stati chiamati ad operare.

Parlando di scenari antinave o antisom, sono veramente missioni sempre attuali? Esiste ancora un reale pericolo navale o sottomarino da combattere? Certo, sono scenari ancora attuali. Ci addestriamo a tutte le forme di lotta sul mare perché le possibili minacce, pur essendo latenti e non manifeste, non possono essere considerate assenti soprattutto per quanto attiene a quella terroristica di matrice Jihadista. Del resto, la NATO non ha abbandonato la dottrina d’impiego ASW/ASuW e questo lo dimostrano le continue esercitazioni aeronavali che vengono condotte.

In questi anni la Marina è stata impegnata e lo è ancora nel Mediterraneo in varie missioni di sorveglianza dei traffici marittimi e controllo delle frontiere navali. Il 5° Gruppo ha partecipato con l’SH-90? Se si, con quali risultati? Se si, sfruttando la macchina in attività reali operative avete avuto modo di scoprire nuovi potenziali ambiti di lavoro o di aggiornamento dell’elicottero? L’elicottero è stato già sviluppato per rispondere pienamente a tutte le esigenze della Marina Militare. La macchina sta rispondendo bene a qualsiasi task richiesto dalla Forza Armata e le capacità dell’SH-90 sono pienamente utilizzate. Da tempo abbiamo SH-90 impiegati nel Mediterraneo per il concorso alla sorveglianza dei traffici marittimi, la compilazione della situazione di superficie ed il trasporto sanitario senza riscontrare alcun problema.

Comandante come si diventa piloti di SH-90? L’iter di formazione prevede dapprima la frequenza dell’Accademia Navale di Livorno per diventare Ufficiali di Marina, dopodiché il primo step è la scuola di volo presso l’AM o la US Navy dove si conseguono i brevetti di pilota d’aereo e d’elicottero. Al termine dell’iter addestrativo presso le scuole di volo, il giovane pilota è assegnato ad un Gruppo di Volo iniziando il “passaggio macchina” sull’SH-90 presso l’Ufficio Corsi e Tirocini della Stazione Elicotteri MM di Catania dove effettua la fase teorica (Ground School) sulle specifiche caratteristiche e funzioni della nuova macchina. Tornato al Gruppo, il Pilota inizia la fase pratica per acquisire la qualifica per la condotta basica (in sicurezza ed ognitempo) dell’SH90, definita Limited Combat Ready basica, e successivamente intraprende l’iter di corsi e attività di volo per specializzarsi nella lotta ASW/AsuW o nell’Eliassalto Marittimo, condotto a terra ed a bordo delle Unità Navali per acquisire le conoscenze necessarie ad operare in ambito aeronavale nei possibili scenari d’impiego. In tale fase acquisisce anche l’importante e peculiare abilitazione, definita “Caratteristica Bravo”,  ad operare dai ponti delle Unità Navali in ogni tempo e condizione, anche con l’ausilio dei visori notturni (NVG). Completato l’iter addestrativo nella specializzazione assegnata, il Pilota consegue la qualifica Limited Combat Ready ASW/ASuW o Eliassalto Marittimo, momento da cui inizia il percorso di impiego nell’ambito della Squadra Navale, effettuando attività addestrative ed operative che lo porteranno ad accrescere la propria esperienza per raggiungere la massima qualifica per un Pilota, la Combat Ready (CR), che attesta la sua capacità di impiegare l’elicottero efficacemente in tutte le missioni assegnabili assumendosi la responsabilità dell’equipaggio e dell’elicottero. Come per le altre qualifiche intermedie, l’ambita CR, verrà conseguita, su proposta del Gruppo di Volo, dopo la valutazione da parte del Comando delle Forze Aeree delle conoscenze, capacità ed esperienza acquisita dal Pilota.

Come per l’EH-101 esiste un simulatore di volo? Attualmente gli equipaggi che hanno bisogno di utilizzare il simulatore di volo si recano presso la ditta Rotorsim a Sesto Calende.

Vi addestrate anche con i paesi alleati che hanno in linea SH-90 per condividere esperienze, addestramento e modo di operare? Si, può accadere che in determinate occasioni, come durante le esercitazioni internazionali e della NATO (il programma NH-90 nasce formalmente sulla base di un contratto di progetto e sviluppo dell’elicottero tra l’agenzia NATO NAHEMA – NATO Helicopter Management Agency – ed il consorzio industriale NHIndustries), si possano incontrare reparti stranieri con il nostro stesso elicottero e quindi lavorare congiuntamente nello stesso ambito e scambiarci le reciproche esperienze operative sull’utilizzo del mezzo. Inoltre, siamo inseriti nello User Group NH-90 che riunisce tutte le nazioni utilizzatrici dell’elicottero e quelle che hanno contribuito al suo sviluppo. In questo modo siamo sempre aggiornati sulle novità e riceviamo i feedback tecnici e di impiego dell’elicottero.

Come è composto l’equipaggio di volo? Pensando al personale di cabina ci sono delle particolari figure professionali che sono nate per l’impiego della nuova tecnologia utilizzata a bordo di SH-90? L’equipaggio può variare numericamente a seconda della tipologia di missione che dobbiamo affrontare. Ad esempio, nel SAR imbarchiamo anche un rescue swimmer oppure come sta avvenendo nell’operazione Mare Sicuro imbarchiamo un Operatore di Volo abilitato all’uso delle mitragliatrici; le figure professionali sono comuni a quelle di altri aeromobili in forza ai Reparti Aerei della Marina, con la differenza che i Piloti ed Operatori si sono dovuti specializzare sui sistemi dell’SH-90.

Comandante secondo il suo punto di vista di utilizzatore del mezzo, oggi gli equipaggi devono avere degli skill in più rispetto ai piloti della generazione dell’AB-212? Gli skill sono sempre gli stessi perché sono alla base del nostro lavoro e le minacce che affrontiamo sono ben note. Possiamo dire che gli equipaggi stanno aumentando il livello delle proprie conoscenze proprio perché l’avionica ed i sensori del nuovo elicottero permettono più spinte capacità operative. Per fare un esempio, oggi possiamo pre-caricare nell’elicottero il piano di volo e le impostazioni dei vari sistemi di bordo tramite una stazione a terra e il controllo di molti parametri della macchina è gestito automaticamente. Il sistema di missione integra e presenta all’equipaggio i segnali dei diversi sensori, cosa che permette al Pilota, una volta in volo, di focalizzarsi principalmente sulla condotta della missione.

La conversione operativa dal vecchio al nuovo mezzo ha portato delle difficoltà, in quanto tempo è stata raggiunta? Ci sono equipaggi assegnati al reparto che sono ancora in addestramento o sono tutti già Combat Ready? La transizione non ha comportato alcuna difficoltà particolare; ormai siamo a pieno regime di utilizzo del mezzo che è già imbarcato su diverse Unità Navali nel Mediterraneo. Ad oggi, come tutti i Reparti di volo, abbiamo una normale rotazione tra personale CR, LCR e in addestramento. Proprio in questi giorni sono arrivati dalle scuole di volo due nuovi Piloti che ora andranno a Catania per iniziare l’iter che li porterà al conseguimento della LCR Basica.

Pensando alla manutenzione e alla formazione del personale, la ditta produttrice vi sta affiancando in questi primi anni di utilizzo dell’elicottero oppure la gestione del mezzo è completamente nelle mani del personale del gruppo di volo? Si, la ditta produttrice ci dà supporto per la gestione tecnica delle macchine, per la formazione del nostro personale tecnico e per apprendere da loro il “know how” necessario alla manutenzione degli elicotteri, anche se naturalmente abbiamo già conseguito la piena capacità di eseguire le necessarie ispezioni e manutenzioni sull’intera flotta SH-90. Nella pratica, abbiamo tre livelli di ispezione e manutenzione. Il 1° livello ci permette di smontare un apparato, sostituirlo e poi rimontarlo. Il 2° livello ci permette di fare una diagnosi del guasto e di eseguire la dovuta sostituzione dei componenti in avaria. Il 3° livello invece riguarda quegli interventi tecnici che la ditta svolge in prima persona per questioni legate alla complessità ed invasività dell’intervento, anche se qui a Luni un nostro tecnico è abilitato al 3° livello sulla parte “strutturale” in composito dell’elicottero, una delle sue peculiarità, ed è quindi in grado di lavorare autonomamente, così da permettere “on site” le elevate capacità di manutenzione indispensabili per garantire la continua operatività del Gruppo di Volo.

L’elettronica presente nei nuovi velivoli in qualche maniera facilita le operazioni di manutenzione o solamente prevedono delle diverse competenze rispetto alla vecchia generazione di macchine/manutentori? Abbiamo un nuovo modo di approcciare la manutenzione. Oggi, alla fine di ogni missione possiamo scaricare, con un apposito computer, tutti i dati che i sistemi di bordo dell’elicottero hanno registrato, dalla messa in moto allo spegnimento, relativi a motori, vibrazioni dei rotori, avionica e sensori. Con questi dati ogni specialista per la sua parte di competenza può analizzare eventuali avarie o manutenzioni da effettuare. I dati sono veramente tanti e si può avere una visione complessiva e molto dettagliata della corretta funzionalità di ogni singolo elicottero.

Il Comandante del 5° Gruppo Elicotteri

Il Capitano di Fregata Onofrio Marco FRUMUSA entra in Accademia nel 1991 dove consegue la laurea in Scienze Marittime e Navali. Dal 1996 al 1998 frequenta le scuole di volo americane presso la US Navy conseguendo il brevetto di pilota militare di aerei ed elicotteri qualificandosi poi presso il 2° Gruppo Elicotteri MM di Catania come pilota di elicottero AB212 ASW/ASuW.

Dal 2001 al 2005 presta servizio al 4° Gruppo Elicotteri in qualità di Addetto al Capo Servizio Operazioni svolgendo l’incarico di Capo Componente Aeromobili e Comandante di Sezione Elicotteri sulle Unità della Squadra Navale.

Dal 2006 al 2009 è stato destinato al Centro Sperimentale Aeromarittimo a Luni, dipendente dal 6° Reparto Aeromobili dello SMM, ricoprendo l’incarico di Capo Sezione programma NH-90.

Dal 2009 al 2014 presso lo Stato Maggiore ha ricoperto l’incarico di Capo della 2^ Sezione Programmi di Sviluppo del 2° Ufficio Studi e Programmi del 6° Reparto Aeromobili con incarichi di Ufficiale di Programma EH101. In questo periodo si è occupato anche di coordinare e valutare nuovi sistemi di interesse della Componente Aeromobili della Marina. Dal 30 Settembre 2015 è il Comandante del 5° Gruppo Elicotteri.

Il C.F. Frumusa ha prestato servizio su varie Unità Navali, tra le quali in particolare:

  • Imbarco su Nave Orsa (Ufficiale al Ponte di Volo, alle Operazioni ed Addestramento ed alla Sicurezza Volo)
  • Imbarco su Nave Zeffiro (Operazione Enduring Freedom)
  • Comando di Nave Alghero
  • Comando di Nave Grecale (operazione Atalanta, operazione Mare Sicuro)

Onorificenze:

  • Croce d’Argento per anzianità di servizio
  • Medaglia di lunga navigazione aerea
  • Croce commemorativa per le operazioni in Afghanistan
  • Medaglia EU per l’operazione Atalanta

5000 ore di volo e non sentirle!

Al rientro dalla nostra missione di volo, si è presentata un’occasione alla quale poche volte si può assistere. Il nostro Operatore di Volo di bordo 1° M.llo Lgt Gaetano C. “Don Gaetano” è stato insignito della patch delle “5000 ore di volo”, un traguardo quanto mai raro e di grande rilevanza a dimostrazione dell’attaccamento al servizio e della grande preparazione tecnica ed operativa degli uomini e delle donne della Marina Militare. “Don Gaetano”, uno dei pochi se non l’unico operatore di bordo ad essere abilitato su tutti gli elicotteri della Marina (SH-3D, AB-212, EH-101 e SH-90) aveva raggiunto e superato le 5000 ore di volo qualche settimana prima della nostra visita.

Aviation Report e l’autore desiderano ringraziare il Comandante di Maristaeli Luni-Sarzana CV Paolo Bindi, il Comandante del 5° Gruppo Elicotteri CF Onofrio Marco Frumusa, l’ufficiale PI CF David Fossati, l’equipaggio di ITN-1578 Massimiliano R., Berardino A., Gaetano C. e l’equipaggio di ITN-1591 Gennaro L., Sergio P., Igor R., Alessandro L., l’UPICOM dello Stato Maggiore e tutto il personale della base.