Durante l’esercitazione multinazionale “Timber Express”, la Luftwaffe ha provato per la prima volta a controllare un drone da un caccia Typhoon. A tal fine, il 24 giugno scorso un Eurofighter è decollato dalla base aerea di Jagel e ha preso il comando di un drone lanciato dal poligono di Todendorf sul Mar Baltico.
“Osiamo guardare al futuro“, ha detto un portavoce dell’aeronautica militare tedesca, riferendosi al progetto franco-spagnolo-tedesco FCAS (Future Combat Air System) per il quale mercoledì 23 giugno la commissione per il bilancio del Bundestag ha sbloccato nuovi fondi. Il futuro aereo da combattimento avrà la capacità di controllare diversi droni con capacità autonome e semi-autonome che potranno svolgere vari compiti dalla ricognizione all’attacco fino alla difesa aerea.
L’esercitazione di giovedì è stata, quindi, utilizzata principalmente per testare il cosiddetto Air Combat Cloud, che riunisce tutti gli elementi per la gestione e la condivisione dei dati, ha affermato il portavoce della Luftwaffe. Il programma FCAS, come sappiamo, include un aereo da combattimento di nuova generazione che sarà supportato da vari tipi di droni e collegato in rete tramite una sofisticata infrastruttura di comunicazione.
Il comitato di bilancio del Bundestag ha approvato diversi progetti di armamenti tra i quali anche il sistema di combattimento aereo FCAS che, secondo i piani, dovrà essere operativo entro il 2040 e sostituire l’Eurofighter e il Rafale. La decisione di mercoledì ha riguardato un’ulteriore fase di sviluppo, che costerà alla Germania circa 4,5 miliardi di euro.
Questi nuovi fondi copriranno tutta una serie di attività di ricerca e sviluppo tecnologico, denominate collettivamente fasi 1B e 2, tra il 2021 e il 2027. Durante questo periodo, inizieranno anche i voli di test con un dimostratore del velivolo NGF – New Generation Fighter. Le principali società nazionali di FCAS sono Dassault per la Francia, Airbus Defence and Space per la Germania e Indra per la Spagna.
La quota della Germania nelle spese di ricerca sui sette “pilastri” del programma e lo sviluppo di un primo dimostratore ammonta a 3,3 miliardi di euro. Inoltre, Berlino è in attesa di ulteriori 450 milioni di euro. Ricordiamo che i sette pilastri del FCAS sono: l’aereo, il motore, i droni remoti, il cloud da combattimento, la simulazione, la furtività e i sensori.
Il programma FCAS Future Combat Air System
Il programma Future Combat Air System (FCAS) è uno strumento chiave per garantire la futura autonomia e sovranità europee in difesa e sicurezza. Rafforzerà l’Europa come hotspot industriale e tecnologico, non solo nel settore della difesa, ma con importanti ricadute nel mondo civile. L’idea alla base del sistema Future Combat Air è quella di creare un velivolo stealth di sesta generazione europeo per sostituire i Rafale francesi, gli Eurofighter tedeschi e spagnoli e gli F-18 Hornet spagnoli con l’entrata in servizio prevista per il 2040.
A giugno del 2019 una importante tappa del programma fu mostrata attraverso la presentazione al pubblico dei modelli New Generation Fighter (NGF) e Remote Carriers (RC), nel giorno dell’inaugurazione del Salone dell’Aviazione di Le Bourget, mentre a febbraio 2020 i governi di Francia e Germania avevano assegnato a Dassault Aviation, Airbus e ai loro partner, MTU Aero Engines, Safran, MBDA e Thales, il contratto quadro iniziale (Fase 1A) che avvia la fase dimostrativa per il sistema di combattimento aereo del futuro (Future Combat Air System – FCAS).
L’FCAS deve sostituire gli attuali sistemi di combattimento aereo (Rafale ed Eurofighter) entro il 2040 e rimarrà in servizio almeno fino al 2080 e, forse, oltre. La velocità con cui la tecnologia evolve, in termini non solo di combattimento aereo, ma anche di intelligenza artificiale, scambi di dati, cloud, guerra elettronica, missili ipersonici, nonché gli sforzi compiuti dagli avversari e dagli alleati per sviluppare sistemi sempre più efficaci, impone di guardare oltre il 2040. L’obiettivo è quello di evitare di sviluppare un sistema di combattimento che sarà obsoleto non appena commissionato. Inoltre va considerato anche l’aspetto etico e legale dell’intelligenza artificiale presa in considerazione nell’ambito del programma.
Il New Generation Fighter e i Remote Carriers
Il solo NGF non sarà sufficiente per le missioni più impegnative in ambienti altamente contestati. Per contrastare tali minacce, il NGF collaborerà con piattaforme a pilotaggio remoto chiamate RC – Remote Carrier che fungono da moltiplicatori di forza. L’aggiunta di capacità in modo scalabile e flessibile migliorerà l’efficacia, l’efficienza e la sopravvivenza complessive della missione del NGWS.
I Remote Carriers del FCAS saranno una famiglia di piattaforme senza equipaggio che andranno da 200 chilogrammi per RC monouso, a meno di 2 tonnellate per quelli recuperabili e persino diverse tonnellate nel caso dei Loyal Wingman. Airbus sta attualmente studiando e ottimizzando il loro design. I Remote Carriers forniranno varie capacità quali Target Acquisition and Reconnaissance, Airborne Electronic Warfare, A2G SEAD / DEAD e Strike.
Con i “pacchetti” di RC che collaborano con NGF, il NGWS – New Generation Weapon System stabilirà chiaramente una nuova dimensione operativa. Un livello aumentato di efficacia sarà raggiunto aprendo nuovi campi di tattiche basate sul combattimento collaborativo, l’uso dell’inganno e della superiorità numerica. L’efficienza migliorerà garantendo il dispiegamento della combinazione necessaria di capacità per una determinata missione. Operativamente il NGF rimarrà a una distanza di sicurezza mentre gli RC più vicini si occuperanno delle minacce, mantenendo così i piloti fuori pericolo e aumentando la sopravvivenza della piattaforma pilotata.
All’interno di NGWS, l’Air Combat Cloud o ACC collegheranno le piattaforme con e senza pilota e forniranno l’intelligenza di squadra per un combattimento collaborativo più rapido. L’ACC fornirà una situational awareness comune acquisendo, condividendo, fondendo ed elaborando istantaneamente enormi quantità di dati da tutti gli NGF e RC collegati. L’analisi della campo di battaglia dell’ACC e il coordinamento in tempo reale forniranno una migliore situational awareness, le opzioni tattiche e le decisioni.
Esistono molte possibili applicazioni per questi vettori remoti, che come accennato possono pesare da pochi chilogrammi a diverse tonnellate: penetrare nelle difese nemiche saturandole, ingannare gli aerei nemici, svolgere missioni di guerra elettronica (jamming), designare obiettivi per altri velivoli, effettuare missioni di ricognizione, effettuare missioni di attacco, ecc.
In particolare, MBDA sta esaminando la tipologia di vettori remoti più piccoli, che possiamo ipotizzare come “materiali di consumo”, cioè non sarebbero recuperabili. Possono essere dotati di una carica esplosiva in modo che possano essere distrutti in caso di smarrimento, in modo che il nemico non tragga vantaggio dalla loro tecnologia. Anche questi piccoli vettori remoti dovranno essere poco costosi in quanto dovranno essere utilizzati in gran numero.
Airbus sta lavorando su vettori remoti più grandi, potenzialmente del peso di diverse tonnellate, che sarebbero lanciati da aerei di grandi dimensioni come ad esempio il velivolo da trasporto Airbus A400M. Potrebbero essere recuperati a terra o in volo mentre alcuni potrebbero essere dotati di carrello di atterraggio.