Darkstar in Top Gun Maverick

Lockheed Martin Skunk Works e “Top Gun Maverick” cosa sappiamo della collaborazione sul Darkstar pilotato da Pete Mitchell

Il lavoro di sviluppo e realizzazione del fantomatico spy plane ipersonico Darkstar presente nel film “Top Gun Maverick”, visibile ora nelle sale cinematografiche italiane potrebbe essere molto più realistico di quanto finora ipotizzato. Da alcune recenti dichiarazioni che hanno seguito la premiere mondiale del film, gli Skunk Works, la celeberrima divisione dei progetti di sviluppo della Lockheed Martin ha direttamente aiutato i produttori a realizzare il velivolo presente nel sequel di Top Gun.

L’aereo, un tester di preserie, nel film viene pilotato dall’ormai Colonnello Pete Mitchell “Maverick” giunto al culmine della sua carriera come capo collaudatore di un Black Project per la Marina Americana ed in carico al 412nd Test Wing Squadron presso la Base Militare di Edwards in California. Un dettaglio questo che non passa certo inosservato e che è perfettamente visibile su una targhetta mostrata nelle scene iniziali del film.

James Taiclet, attuale Preesidente e CEO di Lockheed Martin Corporation, ha confermato con un post su Linkedin le voci che gli Skunk Works non solo hanno collaborato con i produttori del film, ma che ha anche contribuito a creare il design immaginario definitivo di questo tester di preserie ispirandosi ai loro concept. Nel post, apparso subito dopo la proiezione del film in anteprima mondiale al Lowry Theatre della Naval Air Station North Island della US Navy di San Diego, Taiclet non solo ha dichiarato che numerosi membri del team degli Skunk Works hanno collaborato con i produttori di Top Gun, ma che lo hanno anche fatto per portare la tecnologia del prossimo futuro sul grande schermo.

La prova che gli Skunk Works poi abbiano avuto un ruolo di rilievo e che abbiano fatto parte attiva della produzione lo si evince anche da un piccolo cameo che ritrae la loro mascotte in bella vista sulla deriva del Darkstar. Un gratificante omaggio questo che la produzione ha voluto offrire sia a Lockheed Martin che ai membri della sua divisione sperimentale per il magnifico lavoro portato a termine per la realizzazione del film.

Sempre qualche giorno fa John Neilson, dirigente della Lockheed Martin col ruolo di Direttore delle Comunicazioni per l’Europa, il Medio Oriente e l’Africa ha candidamente dichiarato con un post su Twitter che questo fantomatico velivolo immaginario potrebbe già dare un’idea definitiva di quello che nell’immaginario collettivo viene già considerato a tutti gli effetti come l’erede del mitico Blackbird e che sembra destinato a prendere lo scettro a partire dal 2030.

La configurazione generale del Darkstar visibile nel film infatti, ricorda ampiamente i rendering del jet ipersonico SR-72 che circolano in rete e che sono ormai stati rilasciati qualche anno fa. Il concept della Lockheed Martin è stato sviluppato per proporre una piattaforma UAV ipersonica di tipo riutilizzabile che sarebbe in grado di svolgere attività di intelligence, sorveglianza e ricognizione (ISR), oltre a una vasta gamma di missioni di attacco. Nel 2016, Rob Weiss, l’allora vicepresidente esecutivo degli Skunk Works, dichiarò che un aereo dimostrativo ipersonico sarebbe potuto essere pronto per un primo volo entro il 2018.

Lockheed Martin SR-72
@ Lockheed Martin

“Stimiamo che i costi di sviluppo, costruzione e addestramento al pilotaggio di questo velivolo costeranno meno di 1 miliardo di dollari “, aveva aggiunto Marillyn Hewson, l’allora CEO di Lockheed Martin. Ad oggi non sappiamo se tutto ciò si sia realmente concretizzato e se quelle poche immagini che continuano a circolare facciano sempre riferimento al concept prodotto dai designer del colosso di Bethesda o se siano state sviluppate soluzioni alternative.

Che il concept dell’SR-72 avesse già fornito effettivamente una cospicua fonte di ispirazione per il Darkstar Hollywoodiano non era certo una novità. Sia all’interno dei trailer cinematografici precedenti che hanno anticipato l’uscita del film nelle sale che all’interno di un video musicale con protagonista Lady Gaga sempre relativo al film, era già possibile scorgere molteplici dettagli di questo velivolo e carpirne lei molti tratti in comune. Osservandoli più attentamente entrambi, la sostanziale differenza rispetto al concept SR-72 la fanno sia la capacità di pilotaggio a vantaggio del velivolo fictional che le due derive inclinate verso l’interno nel caso del Darkstar.

Osservando dall’esterno la cabina di pilotaggio del Darkstar si può notare che presenta una visibilità anteriore pari a zero. Per poter comprendere cosa ha davanti a sé, il pilota si affiderebbe su uno schermo che riproduce real time le immagini della situazione davanti al muso del velivolo tramite un sistema di telecamere collegate con l’esterno. Un sistema indubbiamente innovativo ma non certo nuovo, dato che qualcosa è stato già mostrato sul X-59 Quiet Supersonic Technology che gli Skunk Works stanno sviluppando per la NASA.

E mentre Alex Hollings, l’editore del blog Sandboxx ha raccontato con un post su Twitter che il Darkstar è stato creato e concepito con la collaborazione degli ingegneri degli Skunk Works, grazie ad una dichiarazione personale di Jerry Bruckheimer è emersa anche un’altra colossale notizia. Bruckheimer a sua volta ha infatti affermato che la Marina degli Stati Uniti lo avrebbe reso partecipe di un dettaglio non certo di poco conto.

Secondo le parole del produttore la Cina avrebbe riorientato un satellite spia per ottenere delle foto della struttura del Darkstar usato nel film pensando che si trattasse di un vero aereo sperimentale sviluppato in segreto dagli americani. Se confermata come notizia, sarebbe la prima volta che un mock-up cinematografico avrebbe allertato le agenzie di intelligence cinesi, spingendole a modificare persino l’orbita dei loro satelliti spia per dare una sbirciata.

Oggi non sappiamo che tipo di mock-up sia stato utilizzato per girare il film. Quello che possiamo dedurre è che la maggior parte delle immagini che mostrano il Darkstar operativo sembrano essere state realizzate e renderizzate tramite computer grafica. Il modo poi in cui la US Navy conosceva le circostanze esatte di questa grottesca attività di spionaggio militare cinese ai danni di un’importante installazione militare sembra essere di fatto un pò sconcertante, così come lo è anche il fatto che la Marina USA abbia condiviso tali informazioni proprio con Bruckheimer.

Destinato a replicare il successo del primo, Top Gun Maverick ha tutti gli ingredienti necessari per diventare un mito cinematografico dei nostri tempi con un livello di realismo e di accuratezza senza eguali nella storia del cinema aeronautico mondiale. Non vi resta che andare al cinema!

Testo: Simone Ferrante

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