Lockheed Martin F-35
@ Aviation Report / Gianluca Vannicelli

Lockheed Martin fa il punto delle attività in Italia tra F-35, con nuove basi e la piena capacità operativa, e l’elicottero X2

In occasione delle celebrazioni del Centenario dell’Aeronautica Militare, durante una conference breakfast alla quale abbiamo partecipato, il Chief Executive Europe di Lockheed Martin, Jonathan Hoyle, ha voluto rimarcare l’intensa e stretta collaborazione da circa settant’anni tra Lockheed Martin ed il nostro paese, per lo sviluppo ed il mantenimento di sistemi di difesa, apportando un notevole contributo tecnologico, in particolare nel settore aeronautico.

Ricordiamo quindi i velivoli come il Sikorsky SH-3 Sea King (acquistato nel 1953), il caccia intercettore Lockheed F-104, il cargo C-130, il Radar TPS-77, il lanciamissili MLRS, i velivoli F-16 Fighting Falcon, che diedero un notevole contributo alla difesa aerea nazionale durante la transizione tra gli ormai anziani F-104 e gli attuali Eurofighter 2000, fino alla più recente comparsa dei velivoli  di 5^ generazione F-35 Lightning II.

Randy Howard, Vice President of Global Pursuits per Lockheed Martin, ha voluto sottolineare i più che consolidati rapporti con Lockheed Martin ed il nostro paese e questo vuole essere un solido trampolino di lancio per il futuro e per il presente con Lockheed Martin che sta supportando l’Italia anche nel passaggio ed integrazione tra velivoli di 4^ e 5^ generazione, integrandoli in un network di difesa nei domini di aria, terra, mare e spazio.

Al momento il nostro Ministero della Difesa ha già confermato un ordine di 90 velivoli F-35 di 5^ generazione, 60 F-35 nella versione A (CTOL Conventional Take Off Landing – velivolo a decollo/atterraggio convenzionale) per l’Aeronautica e 30 nella versione B (STOVL Short Take Off Vertical Landing – velivolo a decollo corto ed atterraggio verticale) suddivisi tra Aeronautica e Marina. Tuttavia al momento non si hanno conferme da parte della Lockheed Martin, di colloqui con il nostro governo, per il ripristino dell’ordine originario di 131 velivoli, come da desiderio del Capo di Stato Maggiore Aeronautica Gen. Luca Goretti.

Finora, sono stati già consegnati 23 velivoli F-35, 17 nella versione A per l’Aeronautica con la FOC (Full Operational Capability), prevista per dicembre 2023, 6 nella versione B tra i quali i primi per la Marina la cui IOC (Initial Operational Capability) è prevista per dicembre 2024, per un totale di 16.674 ore di volo già operate da 62 piloti e 536 addetti alla manutenzione addestrati sul caccia. Il resto dei velivoli previsti in ordine, saranno consegnati entro il 2030. Da qui a 10 anni l’Europa dovrebbe vedere operativi circa 650 F-35, dei quali 55 saranno americani.

lockheed martin F-35 presentazione italia

Nella base aerea di Cameri, per gli F-35, è stato approntato un hub trivalente con la FACO (Final Assembly Check Out), per la produzione dei cassoni alari per tutti i velivoli F-35 italiani, olandesi e probabilmente svizzeri, finlandesi e tedeschi ed un MRO&U (Maintenance Repair Overhaul and Upgrades) per la manutenzione, revisione ed aggiornamento, per tutti gli F-35 dell’area del Mediterraneo. La produzione di questo velivolo, per un investimento totale di 4 miliardi di dollari che potrebbero crescere fino a 10, vede coinvolte 17 aziende italiane partners di Lockheed Martin, che contribuiscono alla realizzazione di più componenti dell’F35, tra le quali ad esempio OMA, Secondo Mona, Vitrociset e molte altre e naturalmente con Leonardo quale capofila.

lockheed martin F-35 presentazione italia

I recenti avvenimenti bellici in Ucraina, hanno evidenziato che, l’accentramento in un solo luogo di sistemi di difesa in particolare di alto livello tecnologico, non è una saggia decisione strategica ed è per questo che dopo l’assegnazione dell’F-35A al 6° Stormo presso la base aerea di Ghedi ed al 32° Stormo presso la base aerea di Amendola per l’Aeronautica, e nella versione F-35B presso la base aerea di Grottaglie e sulla portaerei Cavour per la Marina, si stanno approntando le basi per un’ulteriore reparto di F-35 presso la base aerea di Decimomannu in Sardegna, dove è già presente la IFTS (International Flight Training School) per i futuri piloti che andranno sulla linea Typhoon ed F-35.

Questa notizia è stata confermata dal costruttore americano ma anche da un pannello esposto vicino al mock-up dell’F-35 presente a Piazza del Popolo per le celebrazioni per il Centenario dell’Aeronautica Militare. Sebbene non si avrà un effettivo rischieramento in pianta stabile prima del 2025, la base aerea di Decimomannu, è un’eccellente scelta logistica, già utilizzata da tempo grazie anche alla scarsa densità del traffico aereo civile e la presenza a pochi minuti di volo dal decollo, di aree addestrative come il PISQ (Poligono Sperimentale Interforze Salto di di Quirra) a sud-est di Perdasdefogu.

Passando ad un altro tema, il Business Development Director per il programma International Future Vertical Lift, Luigi Piantadosi, ha affermato che, Lockheed Martin sta lavorando insieme al nostro governo, per la presentazione di un velivolo ad ala rotante, multiruolo di nuova generazione NGFH (Next Generation Fast Helicopter). Al momento si è in attesa di capire quale sarà l’orientamento del governo Meloni, mentre il Capo di Stato Maggiore avrebbe espresso già la volontà di acquisire una piattaforma simile per l’Aeronautica Militare.

Realizzato a partire dal compound X2, il nuovo elicottero sarà un velivolo ad ala rotante, bimotore con doppio rotore controrotante anti-torque (effetto dove l’elicottero tende a ruotare nel senso opposto al senso di rotazione del rotore principale) ed elica spingente tra due derive. L’elicottero X2 può raggiungere la velocità di 250 nodi, circa 460 km/h, velocità mai raggiunta prima da un convenzionale mezzo ad ala rotante non tilt rotor (rotore basculante), visto che l’attuale velocità media di un elicottero è di circa 160 nodi, poco meno di 300 km/h e sostenere un elevato fattore di carico G in virata.

L’NGFH si prefigge più obbiettivi visto le innumerevoli novità che apporta al mondo dell’ala rotante e alle capacità che può esprimere. Rapidità in accelerazione e decelerazione nel volo livellato, altissima velocita di crociera e nelle virate ad alto fattore G, velocità nel puntare e raggiungere target a terra anticipando i tempi di reazione di eventuali minacce, volare ad una quota inferiore a 60 metri ad una velocità di 460 km/h, volando in stretti canaloni all’interno di vallate per evitare i radar di un’eventuale difesa aerea o ulteriori minacce terrestri, riuscendo ad avvicinarsi velocemente al target senza essere visto dai radar grazie anche alla sua bassa traccia radar che, gli consentono di aumentare la sopravvivenza in territorio ostile.

lockheed martin X2 presentazione italia

Eccellente e precisa manovrabilità alle basse velocità, possibilità di aviolanciare droni UAV gregari, loitering munitions che possono gestire e raggiungere bersagli in autonomia una volta lanciate. Un ampio vano di carico gli permette di trasportare truppe e/o relativi armamenti e non da meno la possibilità di poter essere un nodo di comunicazione a bassa quota, tra truppe a terra e velivoli/caccia a quote elevate.

Le sue applicazioni vanno dalla ricognizione in territorio ostile, ad applicazioni marittime, missioni di attacco al suolo, SAR (Search & Resque), trasporto truppe ed equipaggiamenti. Piantadosi, ha tenuto a sottolineare che nel ruolo di eliambulanza per il recupero di un ferito grave, avendo quest‘elicottero una velocità superiore alle macchine convenzionali, si potrebbero salvare un numero maggiore di vite umane, riuscendo a rimanere all’interno della “Golden Hour” dove le probabilità di sopravvivenza di una persona ferita, sono maggiori.

Infine non è da trascurare la partnership tra Lockheed Martin e Fincantieri per la realizzazione di 16 unità navali per la Marina Militare che si tradurrà in 2500 posti di lavoro presso il cantiere navale delle Marinette. Insomma se il centenario della nostra Aeronautica Militare è un trampolino di lancio per il futuro, Lockheed Martin vuole fare altrettanto nel e per il nostro paese.

Testo: Simone Vicari
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