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Libano: la Brigata Aeromobile “Friuli” subentra alla Brigata alpina “Taurinense” al comando dell’operazione “Leonte”

Libano, cambio alla guida del contingente italiano. La Brigata Alpina “Taurinense” ha ceduto il comando del Contingente italiano in Libano alla Brigata aeromobile “Friuli”  nell’ambito della missione UNIFIL, la forza di interposizione delle Nazioni Unite schierata nel Libano del Sud.

Alla presenza dell’Ambasciatrice d’Italia in Libano Nicoletta Bombardiere e delle principali autorità civili e militari locali, con una breve cerimonia presieduta dal capo missione e comandante di UNIFIL Generale di Divisione Stefano Del Col, il Generale di Brigata Davide Scalabrin ha ceduto la bandiera delle Nazioni Unite al Generale Stefano Lagorio.

Nel corso del suo intervento, il Generale Del Col ha ringraziato i caschi blu italiani per il “grande lavoro svolto in questo semestre, caratterizzato dall’evolversi di una grave crisi politica, economica e sociale del Paese, ma durante il quale la Brigata ha saputo rimodulare efficacemente le diverse attività operative, sia nel supporto alle Lebanese Armed Forces (LAF), sia nella delicata attività di monitoraggio del cessate il fuoco tra Libano ed Israele, anche durante i difficili momenti di crisi e instabilità nell’intera area mediorentale”.

Per il raggiungimento degli obiettivi della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, i peacekeepers italiani “hanno saputo agire sempre con imparzialità e trasparenza, instaurando rapporti di stima e rispetto con i colleghi delle LAF e guadagnandosi costantemente il consenso unanime delle istituzioni e della popolazione locale, anche mediante la realizzazione di mirati progetti di cooperazione civile-militare”. Le attività di sostegno alle fasce più deboli della popolazione sono state infatti rese più aderenti alle criticità causate dapprima dall’emergenza sanitaria da Covid-19, e successivamente dal deterioramento del tessuto socioeconomico del Paese.

Durante la missione nella terra dei cedri, lo stretto coordinamento tra la Cellula CIMIC (Cooperazione Civile Militare), l’Ufficiale veterinario, la Gender e il Medical Advisor e la componente di Pubblica Informazione, ha consentito di sviluppare progetti mirati al self-sustainability building, come la realizzazione di corsi di imprenditorialità femminile o la costruzione di aree agricole ecosostenibili e autosufficienti, sostenendo quindi in maniera efficace la microeconomia nell’area di responsabilità del sud ovest del Libano e consentendo di sviluppare efficaci campagne di comunicazione sul territorio per incrementare le possibilità di individuare nuove realtà con cui replicare i progetti pilota.

Il Generale Del Col si è rivolto agli uomini e alle donne dalla “Friuli”, esortandoli a “proseguire nel solco tracciato dai precedenti contingenti, operando con equilibrio, professionalità, imparzialità, diplomazia, efficacia, credibilità e rispetto.”

La Brigata aeromobile “Friuli”, alla sua quarta missione in Libano con i colori delle Nazioni Unite, assume nuovamente il comando del settore Ovest di Unifil in cui operano 3.800 “caschi blu” di 16 dei 46 paesi contributori alla missione Unifil di cui fanno parte 1.000 militari italiani.

Brigata Aeromobile Friuli

La Brigata Aeromobile Friuli con sede a Bologna, oggi al comando del Generale di Brigata Stefano Lagorio, ha partecipato ai due conflitti mondiali e a tutte le più importanti missioni all’estero italiane. Nel 2000 la Brigata viene riconfigurata da meccanizzata in aeromobile con l’assegnazione dei due Reggimenti elicotteri 5° “Rigel” e 7° “Vega”, oggi affiancati dal 66° “Trieste”, unica unità di fanteria aeromobile in ambito Forza Armata. La brigata è inoltre responsabile del CFA – Centro di Formazione Aeromobile presso il reggimento di fanteria e di due CFE – Centro di Formazione Elicotteri presso i reggimenti elicotteri.

Con l’attuale configurazione, la Brigata Aeromobile “Friuli” garantisce una costante presenza dei propri assetti aerei e terrestri all’estero e sul territorio nazionale in attività di homeland security nel comparto Strade Sicure. Inoltre in stretto coordinamento con il COMAVES la brigata può fornire una componente capace di effettuare operazioni a bordo di navi della marina Militare della classe San Giusto e San Giorgio. La Brigata Aeromobile Friuli è inquadrata nella Divisione Vittorio Veneto con sede a Firenze.

La “Friuli” fa parte delle forze di manovra ed è stata concepita per esprimere un potenziale bivalente, cioè in grado di sfruttare tutte le possibilità che l’aeromobilità e l’aeromeccanizzazione offrono nei diversi ambienti operativi. Dispone sia di forze terrestri sia di una forte componente di elicotteri multiruolo e da esplorazione e scorta in grado di condurre operazioni anche in maniera indipendente. La capacità aeromobile è risultante dall’integrazione delle specifiche capacità proprie delle unità di volo e di fanteria leggera, poste sotto un unico comando e in grado di assolvere missioni nell’ambito delle quali, le forze, con i loro equipaggiamenti, manovrano nell’Area di Operazione per mezzo di aeromobili, al fine di ingaggiare il combattimento dall’aria e proseguirlo sia a terra che dall’aria.

Il perno della Brigata Aeromobile è quindi rappresentato dal ruolo delle componenti ad ala rotante e di fanteria aeromobile che possono assurgere, in funzione del tipo di missione, ad elemento principale della manovra, lasciando ad altre componenti il compito di supporto. Lo strumento aeromobile/aeromeccanizzato è contraddistinto da flessibilità, rapidità e precisione di ingaggio degli assetti ad ala rotante e consente, altresì, il dispiegamento, con ridotto preavviso ed in profondità nel territorio ostile o potenzialmente ostile, delle forze terrestri, al fine di proseguire congiuntamente lo sforzo principale. La manovra dall’aria e la manovra a terra corrispondono, pertanto, a differenti e complementari modalità di condotta di un’operazione terrestre, nella quale le due forme si integrano ed assumono un ruolo, più o meno preponderante, in funzione dei compiti assegnati alla componente ad ala rotante.

Immagini: Joint Task Force – Lebanon UNIFIL Sector West