Le compagnie aeree globali hanno ridotto le loro previsioni di traffico per il 2020 martedì scorso 29 settembre, dopo che un piccolo rimbalzo estivo è evaporato tra i nuovi focolai di coronavirus e nuove restrizioni ai viaggi. Il traffico passeggeri per l’intero anno è destinato a diminuire del 66%, ha affermato la IATA – International Air Transport Association, rispetto a un calo del 63% previsto in precedenza.
Il miglioramento che era stato riscontrato nei mesi estivi si è più o meno interrotto, infatti il traffico di agosto era diminuito del 75,3% in termini che riflettono il numero di passeggeri e la distanza percorsa, rispetto a un calo del 79,5% a luglio. Le compagnie aeree stanno facendo pressioni sui governi per abbandonare le quarantene e altri ostacoli e restrizioni ai viaggi, accusati di peggiorare la crisi, e di lanciare i test rapidi COVID-19 negli aeroporti.
I fattori di carico che misurano la percentuale di posti a sedere degli aeromobili occupati sono scesi di 27,2 punti fino a un minimo record del 58,5% ad agosto. Il settore del trasporto aereo si sta riavviando, ma sembra che stia ancora bruciando denaro con le perdite che continueranno a salire per tutto il 2020 e con i dati sulle prenotazioni che indicano un quarto trimestre debole.
Il miglioramento di breve durata di agosto è stato determinato dalle rotte nazionali, in calo più del 50% su base annua, mentre il traffico internazionale è stato inferiore dell’88%. La domanda di merci è diminuita del 12,6% ad agosto, un miglioramento rispetto al calo del 14,4% di luglio, ha anche affermato la IATA che ha aggiunto che un rimbalzo nel mercato interno russo, in crescita del 3% rispetto allo scorso anno, contrasta con i voli australiani ancora in calo dell’88% e con il traffico interno cinese ancora inferiore del 19% anno su anno. La messa a terra degli aerei passeggeri ha ridotto la capacità di trasporto, sostenendo i prezzi.
In Europa cosa succede?
Mancano meno di 90 giorni alle festività natalizie di fine anno e gli organismi europei dell’aviazione hanno intensificato la loro richiesta di sostituire le misure di quarantena con i test sui passeggeri. Ciò fornirà una maggiore sicurezza e capacità per i viaggiatori transfrontalieri di pianificare riunioni familiari o vacanze durante questo importante periodo di vacanza. Servirà anche da ancora di salvezza per i milioni di lavoratori nei settori dei viaggi e del turismo i cui posti di lavoro rimangono a rischio.
Gli organi di aviazione ACI EUROPE, A4E – Airlines for Europe e IATA hanno così presentato un quadro di come un ampio protocollo di test per i viaggi (EU-TPT) potrebbe funzionare.
I dati dell’industria aeronautica confermano il peggioramento della situazione. I dati IATA mostrano che il traffico aereo da, verso e all’interno dell’Europa è diminuito del 66,3% da inizio anno. Gli ultimi dati di ACI EUROPE rivelano che dal 27 settembre il traffico passeggeri nell’UE è ulteriormente sceso al -78%.
Una nuova ricerca pubblicata dall’Air Transport Action Group (ATAG) sull’impatto delle restrizioni COVID-19 suggerisce che il crollo del traffico aereo potrebbe comportare un calo del 52% dell’occupazione sostenuto dall’aviazione in Europa, pari alla perdita di circa 7 milioni di posti di lavoro. Andranno persi quasi 450 miliardi di euro di attività economica. È quindi necessaria un’azione urgente per prevenire una catastrofe economica e occupazionale ancora più grave.
Per concludere ACI EUROPE, A4E e IATA affermano inequivocabilmente la loro posizione secondo cui l’adozione da parte degli Stati europei di un protocollo di test comune ridurrebbe ulteriormente i rischi di trasmissione, ripristinerebbe la fiducia tra il pubblico in viaggio e proteggerà i mezzi di sussistenza consentendo ai settori dei viaggi e del turismo di iniziare il loro recupero.
Di conseguenza, sollecitano un’azione immediata da parte della Commissione europea e degli Stati per affrontare con urgenza questo problema a livello dell’UE e accelerare questo processo.