Sono le 7:30 di una mattina di fine giugno e il sole è già alto a riscaldare il sud del Peloponneso, mentre guidando percorro la strada che da Pylos, sulla costa, mi sta portando verso la base aerea, di Kalamata, della Hellenic Air Force.
All’orizzonte un velivolo greco è già in atterraggio di prima mattina, segno che le attività aeree sono già a pieno ritmo. Più tardi scoprirò che a pilotare questo aereo era proprio il comandante, dello Stormo residente, che rientrava dalla sua ultima missione prima della sua assegnazione ad altro alto incarico presso lo Stato Maggiore dell’Aeronautica ad Atene.
La base aerea di Kalamata ospita il 120th Flying Training Wing della Hellenic Air Force (HAF) con i reparti di volo e i reparti di supporto ed un piccolo aeroporto civile per le esigenze turistiche di questa zona della Grecia, con voli provenienti da molte città europee.
Cenni Storici
La costruzione dell’aeroporto militare di Kalamata è iniziata nel 1960 per essere utilizzato come aeroporto secondario (dispersal field) a servizio della NATO e dei suoi rischieramenti. Situata nel sud-ovest del Peloponneso gode di condizioni meteo molto favorevoli durante tutto l’anno che favoriscono così l’attività addestrativa ed operativa dei suoi gruppi di volo.
Nel 1968 grazie a fondi statali l’aeroporto fu ampliato nei servizi e nelle strutture per poter accogliere le unità di volo per l’addestramento dei cadetti dell’Accademia dell’Aeronautica Militare Greca, con la conseguente costituzione, nel 1970, del 120th Flying Training Group nato per la preparazione e l’addestramento dei futuri piloti militari greci.
Il primo velivolo assegnato al nuovo reparto di volo, al 362nd Flying Training Squadron “Nestor”, fu il Lockheed T-33 Shooting Star. Nel 1971 con il trasferimento a Kalamata del 361st Flying Training Squadron “Mystras” proveniente dal 112nd Combat Wing iniziò l’addestramento con il velivolo Cessna T-37C Tweet.
Nel febbraio del 1976 i T-33 furono sostituiti con i nuovi velivoli Rockwell T-2C/E Buckeye, usati anche dalla US Navy, utilizzati per continuare l’addestramento avanzato ed operativo dei piloti militari greci. L’anno seguente venne trasferito a Kalamata, dal 110th Combat Wing, anche il 363rd Flying Training Squadron “Danaos” al quale vennero assegnati ulteriori nuovi T-2 Buckeye, con la conseguente ridenominazione dell’intero gruppo di volo venne in 120th Flying Training Wing.
Ad agosto del 2000 i velivoli T-37C del 361st FTS hanno iniziato ad essere sostituiti con il nuovo Beechcraft T-6A Texan II, velivolo moderno di ultima generazione con grandi capacità addestrative, che nel 2002 ha iniziato ad essere utilizzato a pieno ritmo dal gruppo di volo. Nel 2006 viene attivato anche l’ultimo gruppo di volo il 364th Flying Training Squadron “Pelops”.
Ad accompagnare i gruppi di volo operativi nelle loro missioni giornaliere, c’è sempre la cellula SAR con un elicottero AB-205 sempre pronto al decollo in caso di emergenza.
Attualmente la base aerea di Kalamata comprende due aree ben distinte: la zona aeroportuale situata a circa 9 miglia ad ovest dalla città che ospita le unità di volo e le installazioni di supporto, ed una area a 2 miglia dalla città, verso il mare, con la zona amministrativa, ricreativa e di soggiorno per il personale militare della base.
Le zone di volo utilizzate dai piloti militari di Kalamata per l’addestramento, si estendono su tutto il Peloponneso comprendendo anche le basi aeree di Andravida a nord, Araxos, Tripolis (nei pressi di Atene) e Suda sull’isola di Creta che vengono utilizzate anche come aeroporti alternati.
Sotto il comando dell’Hellenic Air Training Command basato sulla Dekelia Air Base nei pressi di Atene, come abbiamo già detto, la missione primaria del 120th FTW (Πτέρυγα Εκπαίδευσης Αέρος – ΠΕΑ) tramite i suoi gruppi di volo (Μοίρα Εκπαίδευσης Αέρος – MEA) è quella della formazione e preparazione dei futuri piloti militari greci, mantenendo contemporaneamente la struttura classica di uno stormo della HAF e la prontezza operativa, in caso fosse richiesto, per partecipare ad attività operative reali.
Lo stormo quindi è incaricato dell’addestramento sia a terra che in volo dei cadetti che provengono dai corsi dell’Accademia e che hanno superato il primo screening sul velivolo Cessna T-41.
I corsi di addestramento si dividono in Ground e Flying Training. La fase Ground prevede la preparazione basica al volo per porre le basi e facilitare la successiva fase direttamente sui velivoli.
Gli ausili utilizzati in diversi momenti sono:
– Il T-6 Ground Based Training System (GBTS)
– Il T-2 Flight Simulator
– Il Weapon Systems and Ground Equipment School
– l’Aircrew Water Survival School
Il simulatore del velivolo T-2 fu acquistato nel 1976 e consiste in due sistemi indipendenti ognuno dei quali include un cockpit che riproduce in maniera fedele quello anteriore del velivolo reale. Il simulatore è dotato di sistema di movimento su assi a 6 gradi di libertà e di una console con 3 monitors per il controllo della missione da parte dell’istruttore di volo.
Visibilmente più moderno del precedente è il sistema di addestramento del T-6 denominato GBTS composto dal simulatore di volo e dal Computer Based Training System (CBTS).
Il simulatore di volo a sua volta consiste di due unità:
– La Unit Training Device (UTD) che sostanzialmente è un cockpit simulator dove gli allievi prendono confidenza con i comandi di volo del velivolo e di alcune procedure di volo, come quella strumentale.
– L’Operational Flight Trainer (OFT), il simulatore vero e proprio, completamente controllato dall’istruttore di volo tramite una console con due monitors. Questo sistema utilizza una tecnologia di simulazione attuale e moderna con un angolo di visuale compreso tra i 270° orizzontali e gli 80° verticali verso l’alto e il basso, con una proiezione che permette di simulare lo scenario di volo tramite una mappa molto dettagliata.
Il CBTS è un sistema prettamente da aula, dove ogni allievo tramite dei computer collegati in rete può studiare le lezioni teoriche e verificare il proprio avanzamento nello studio tramite test alla fine di ogni sessione di studio.
Molto importante nella fase di addestramento degli allievi è la Weapon System and Ground Equipment School durante la quale sia gli allievi piloti che tecnici apprendono le basi sui sistemi di bordo degli aerei e degli equipaggiamenti a terra per la gestione e la manutenzione dei velivoli.
La formazione di un pilota militare è un percorso addestrativo molto impegnativo e molto costoso, quindi ogni pilota è una risorsa per la nazione di grande rilevanza, e proprio per questo motivo anche la HAF prepara il proprio personale navigante alla sopravvivenza in caso di abbandono del velivolo.
A questo proposito l’ente che si occupa di questo specifico addestramento è la Aircrew Water Survival School che ogni anno da maggio ad ottobre, tramite istruttori molto qualificati, provvede ad organizzare corsi settimanali di addestramento ed aggiornamento, arrivando ad una media di 450 – 500 allievi ogni anno.
Questo ente greco è riconosciuto anche a livello internazionale come un’ottima scuola di sopravvivenza, tanto da essere frequentata anche da personale di altre forze aeree NATO e non NATO e da personale civile come quello della locale protezione civile.
Parallelamente alla fase Ground della preparazione, gli allievi affrontano anche la fase Flying che li porta nel vivo della attività aeree. Dopo un primo screening affrontato direttamente all’Accademia sui velivoli Cessna T-41 gli allievi arrivano al 120th FTW di Kalamata, dove sotto la supervisione del Comandante dello stormo affrontano l’Undergraduate Pilot Training condotto dai 4 gruppi di volo dello stormo.
Il corso di volo è suddiviso in quattro fasi: La Fase I e II sono condotte dal 361st e dal 364th Flying Training Squadron, la Fase III e IV dal 362nd e dal 363rd Flying Training Squadron.
Le prime due fasi sono effettuate con il velivolo T-6A Texan II acquisito nel 2000 in 45 esemplari (una parte di essi hanno una limitata capacità di attacco al suolo nella versione NTA*) e che ha sostituito gli anziani T-37C, mentre le ultime due fasi vengono svolte sempre con i venerandi T-2C/E Buckeye, presenti ancora in circa 30 esemplari.
* Il T-6 NTA è la versione armata del Texan II, con capacità di trasporto ed utilizzo di serbatoi di carburante esterni e di vari armamenti come pod con razzi e mitragliatrici e piccole bombe.
Fase I: quando l’allievo arriva ad affrontare questa prima fase del corso di volo si trova al secondo anno di Accademia ed inizia ad apprendere conoscenze e capacità riguardanti le procedure basiche standard di gestione del velivolo, manovre iniziali, i sistemi e gli equipaggiamenti di bordo, le regole e le procedure di sicurezza, nonché a prendere le prime decisioni, il tutto con ogni condizione di volo e meteo.
Fase II: conclusa con successo la prima fase si entra nel vivo della seconda, qui l’allievo è al terzo anno di Accademia, durante la quale si continua a volare con il Texan per accrescere le capacità acquisite nella Fase I, sviluppando però i primi concetti di leadership e di lavoro di gruppo, tutto incentrato per far accrescere all’allievo la propria personale attitudine al volo e la capacità di controllare e gestire la “situation awareness” in ogni fase della missione di volo. In questo periodo di addestramento gli allievi si cimentano nel volo strumentate e a vista, nella navigazione e nel volo in formazione.
Fase III: il cadetto è promosso al grado di Sottotenente (2nd Lt.) e procede al passaggio dal velivolo turboelica a quello a jet volando con il T-2E/C Buckeye. L’obiettivo dell’addestramento in questa fase è quello di sviluppare le capacità e le conoscenze per poter volare e gestire un velivolo ad alte prestazioni, come i caccia, in uno scenario impegnativo ed altamente qualificato. Qui l’allievo completa anche la sua formazione personale.
Fase IV: chiamata anche fase operativa, è l’ultima è la più impegnativa. Sempre sul T-2E/C il futuro pilota militare è addestrato, inserito in scenari operativi molto complessi, ad acquisire le conoscenze e le capacità per affrontare missioni di attacco al suolo (Air-to-Ground) e di intercettazione e combattimento aria-aria contro altri aerei (Air-to-Air), il tutto finalizzato al passaggio in maniera più soft e con una già ottima preparazione di base, ai reparti aerei di prima linea.
Una volta giunti al reparto di volo definitivo il giovane pilota sarà impegnato nel passaggio macchina e nell’acquisire la combat readiness sul nuovo velivolo assegnato.
Nella tabella seguente è possibile vedere i dettagli delle ore di volo e delle missioni che vengono svolte in ogni singola fase del programma addestrativo dei piloti militari della Hellenic Air Force.
Sortite | Ore di volo | Ground Training | |
T-41 | 16 (1)* | 19 (0,3)* | |
Fase I | 40 (4)* | 49,9 (3,3)* | 284 |
Fase II | 58 (6)* | 75,1 (6,9)* | 228 |
Fase III | 71 (9)* | 81,4 (8,3)* | 120 |
Fase IV | 60 (3)* | 60 (3)* | 101 |
* Solo Flight
E’ importante sottolineare che il 120th FTW prepara anche gli istruttori di volo, tecnicamente ed umanamente, che avranno in seguito, a loro volta, il compito di formare ed educare i giovani cadetti. La formazione pratica e teorica degli istruttori avviene tramite l’Instructor Conversion Unit (ICU), che prevede le fasi del Transition Training per la transizione del futuro pilota istruttore sul velivolo di competenza T-6A o T-2E/C e l’Instructor Training dove il futuro pilota istruttore impara come insegnare all’allievo a volare.
Tutte queste attività sono supportate giornalmente dai reparti di supporto e manutenzione che ogni giorno provvedono al buon funzionamento delle installazioni e degli equipaggiamenti. Questi reparti si occupano della manutenzione dei velivoli, della logistica, della sanità, delle telecomunicazioni e della sicurezza.
L’Exchange Training Program con l’Aeronautica Militare Italiana
Sempre nell’ambito del miglioramento delle capacità di preparazione del personale navigante, a partire dal 2009 la HAF e l’Aeronautica Militare Italiana hanno concordato e messo in atto un programma di scambio e cooperazione per l’addestramento dei futuri piloti delle due forze aeree.
A tal proposito l’Aeronautica Militare ha creato una RAMI (Rappresentanza Aeronautica Miltare) inquadrata nel 364th Training Squadron, attualmente al comando del T.Col. A. Esposito.
Sotto l’egida degli accordi NATO le due forze aeree, greca ed italiana, stipulato un Technical Agreement, hanno iniziato ad addestrare il proprio personale rispettivamente a Kalamata e a Lecce presso il 61° Stormo. Calcolando il costo di un’ora di volo, in Grecia e in Italia, le due nazioni sono in grado di capire quanti cadetti ed istruttori coinvolgere ogni anno in questo programma di scambio che sicuramente risulta essere economicamente molto vantaggioso per tutti. Dopo sei anni di attività e nonostante il periodo di ristrettezze economiche che stiamo vivendo, e i tagli subiti, la volontà da entrambi i lati è quello di portare avanti questo progetto congiunto di addestramento nel prossimo futuro.
Il gruppo di Student Pilots (frequentatori) italiani attualmente in Grecia, inquadrati nella RAMI Kalamata, è formato da sei ufficiali più altri tre attesi a settembre impegnati nella Fase II del percorso addestrativo sul velivolo T-6A. Per quanto riguarda invece i greci, il prossimo gruppo di ufficiali piloti arriverà a breve nel giro di pochi mesi a Lecce, e saranno impegnati nella Fase IV – LIFT sul velivolo MB-339CD.
I cadetti che partecipano al training program tra Italia e Grecia vengono scelti valutando performances, capacità linguistiche ed esperienze maturate fino a quel momento. Una volta inseriti nella fase di addestramento con i colleghi dell’altra nazione potranno beneficiare e scambiare esperienze, technical skills ed interagire con una realtà culturale diversa dalla loro in grado di formarli in maniera ancora più completa.
Abbiamo avuto la possibilità di parlare brevemente con due piloti greci, il 2nd LT Iatrou Christos e il 2nd LT Chatziathanasiou Ioannis, appena rientrati dall’Italia dopo aver completato la Fase IV – LIFT a Lecce al 61° Stormo. Il loro resoconto ha portato alla luce un grande affiatamento con il personale italiano, culturalmente non vi è molta differenza tra italiani e greci, e si è riscontrata solo una iniziale differenza di modalità addestrativa che ha creato all’inizio qualche difficoltà poi superata brillantemente.
I due giovani piloti greci hanno apprezzato molto il velivolo MB-339CD poiché più moderno e più capace del loro T-2 come addestratore ed hanno riconosciuto la grande completezza dell’impegnativa fase LIFT in Italia. Ioannis e Christos hanno fatto richiesta di volare in Grecia rispettivamente sul Mirage 2000 e sull’F-16, e noi gli auguriamo di poterlo fare a breve, potendo mettere in risalto anche le competenze acquisite in Italia.
Ad oggi 33 studenti italiani sono stati graduati presso la scuola di volo greca di Kalamata e 18 studenti greci sono stati graduati presso la scuola di volo italiana di Lecce. Nella tabella seguente sono riportati i dettagli per ogni anno dall’inizio del training program congiunto.
Ufficiali piloti italiani inquadrati nel 120th TW – 364th Squadron – FASE II | ||
Anno | Classe | Studenti che hanno completato il corso |
2009 | 1 ITAF | 6 |
2010 | 2 ITAF | 6 |
2011 | 3 ITAF | 5 |
2012 | 4 ITAF | 6 |
2013 | 5 ITAF | 10 |
2014 | 6 ITAF | In corso |
Ufficiali piloti greci inquadrati nel 61^ Stormo – 212° Gruppo di Volo – FASE IV | ||
Anno | Classe | Studenti che hanno completato il corso |
2009 | 80 | 4 |
2010 | 81 | 4 |
2011 | 82 | 4 |
2012 | 83 | 3 |
2013 | 84 | 3 |
Aviation Report e l’autore desiderano ringraziare per la preziosa collaborazione il personale dell’Ambasciata Italiana ad Atene, lo Stato Maggiore e il Press Office della Hellenic Air Force. Per l’ospitalità, la professionalità e la simpatia il Col. Petros Doulaptsis (Comandante del 120th TW al momento del nostro reportage), il Lt. Col. Nikolas Christopoulos (Comandante del 364th Squadron), il Ten. Col. A. Esposito (Comandante della RAMI) e tutto il personale della base aerea di Kalamata.
Testo e immagini: Stefano Monteleone
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