E’ il 28 Agosto 2016, ed io, con la mia più bella faccia di tolla, sono riuscito ad infiltrarmi dentro una casa, abitata da un gruppo di gentilissimi ragazzi, in posizione ottimale per fotografare l’evento più atteso dell’estate jesolana: l’ormai ventennale Air Show, una dimostrazione delle capacità e delle caratteristiche di uomini e macchine particolari quali sono i velivoli militari.
Uno spettacolo che ormai è tradizionale, nel cielo di quella che è forse la più bella città turistica marittima d’Italia. Una città in costante rinnovamento, le cui case anni ’70 stanno cedendo il passo a costruzioni moderne, lussuose e fornite di tutti i comfort, il cui litorale è dotato di wi-fi gratuito ed illimitato, i cui eventi sono sempre nuovi e di ogni tipo, dalle serate nei locali e nei chioschi fino alle finali di Miss Italia.
Uno spettacolo suddiviso su due giornate, e su diversi luoghi: il 27 si sono tenute le prove di volo, aperte al pubblico e seguite da un grosso numero di persone; dal 25 al 28, poi, si sono potuti visitare gli stand degli espositori e sponsor, quelli dell’Aeronautica Militare e le mostre statiche dell’Aviazione dell’Esercito, presente con un A-129 posizionato vicino alla ruota panoramica, ed un HH-3 poco distante.
L’Aeronautica, poi, ha fatto come sempre le cose in grande: ha posizionato vari stand con tutto il materiale informativo a disposizione del pubblico, un simulatore di volo, ed il Pony 0, cioè l’MB-339 delle Frecce Tricolori radiato un paio di anni fa, ed ora utilizzato come display craft, che ha catalizzato l’attenzione di grandi e piccoli.
Posizionato nella bellissima cornice di Piazza Casa Bianca, è stato pressochè irraggiungibile fino alle 23 di sera, a causa della coda di persone che volevano sedercisi dentro e fare una foto ai suoi comandi. A riguardo voglio ringraziare di cuore gli addetti dell’Aeronautica Militare e dell’Associazione VAM, che hanno pazientemente aspettato anche me, arrivato buon’ultimo a fare il mio giro di foto…
Quest’anno lo show cade, purtroppo, nella data del tragico incidente di Ramstein, che costò la vita a quegli sfortunati piloti delle Frecce Tricolori ed a parecchia gente del pubblico, e che ha dato origine alle più infamanti tesi complottare, secondo le quali furono eliminati in quanto “testimoni scomodi” nella questione di Ustica. Sicuramente, come no… dopo 8 anni ed in un modo talmente assurdo che nemmeno in un film di 007 avrebbe funzionato. Ma a quanto pare, il rispetto per i morti non esiste.
Sempre in tema di argomenti allegri, l’Airshow si svolge nei giorni successivi al sisma del Centro Italia, che ha distrutto le vite di tanta gente ed ingenerato polemiche su polemiche riguardo a… tutto. Dal polistirolo nei muri della scuola (si usa come isolante, nulla di strano), agli appalti della mafia, ai materiali poveri usati per le costruzioni, fino alle vignette francamente di cattivo gusto pubblicate da Charlie Hebdo, che hanno spaccato l’opinione pubblica ed innescato un altro circolo vizioso di discussioni e recriminazioni.
Mia personale opinione è che avrebbero potuto risparmiarsele, ma pazienza. La cosa più squallida che ho visto, da reporter quale sono, è stato il girellismo moralista con cui tanti ex “je suis charlie” si sono lanciati contro di loro: ma evitiamo di fare altre polemiche del tutto sterili.
La cosa da segnalare è il velocissimo apporto dell’Aeronautica Militare a favore dei terremotati: con una rapidità fulminea si sono stretti tutti gli accordi necessari col Comune di Jesolo, per poter installare dei punti di raccolta fondi, destinati agli aiuti per la popolazione colpita dal sisma, guardati a vista dai militari dell’Aeronautica e dall’Associazione VAM. Questo senza dimenticare, ovviamente, l’impegno in prima linea proprio sui luoghi del disastro, con uomini e mezzi.
La posizione è fin migliore di quella del palco: ho davanti a me il mare, con la nave della Guardia Costiera che funge da riferimento per gli aerei esattamente in linea.
Esattamente ooposta a me vedo una pletora di imbarcazioni, di ogni genere e tipo, ormeggiare oltre la fascia di rispetto dello show, tra cui il galeone Jolly Roger, caratteristica attrazione jesolana: ho come la strana impressione che il prossimo anno sarò a bordo anche io, per cambiare prospettiva… Monto l’obbiettivo, mentre lo speaker annuncia l’ingresso del primo gruppo: la squadra Audace, un gruppo di atleti tutti su paramotore. Arrivano da dietro le mie spalle, silenziosi e precisi, per un’esibizione di precisione e coordinazione di tutto rispetto. Dopo una serie di evoluzioni coordinate e di grande impatto visivo, atterrano direttamente sul litorale, sotto gli occhi degli spettatori.
Subito dopo è il momento dell’esibizione di un HH-139 del 15° Stormo SAR, a dare dimostrazione delle sue notevoli capacità di manovra e del recupero di un naufrago. Dopo un passaggio davanti alla folla con il tricolore, tenuto da un operatore appeso sotto la fusoliera, inizia lo spettacolo: l’operatore si cala in acqua, segnala la posizione con un fumogeno, e viene recuperato dall’elicottero, che si allontana dopo una serie di manovre evasive, che in teatro operativo lo salverebbero da qualche SAM in arrivo.
Terza esibizione: uno show congiunto tra i We Fly Team, la famosa pattuglia di piloti disabili ed i Blue Voltige, sui motoalianti d’epoca Fournier, che entrano insieme nello spazio aereo antistante l’arenile, per una serie di manovre coordinate di tutto rispetto. Alternandosi nello spazio di volo, le due pattuglie danno prova delle loro capacità di volo in formazione e di precisione, disegnando il cielo coi fumogeni.
Ritorna l’Aeronautica: entra un Tornado del Reparto Sperimentale di Volo, che impressiona il pubblico con una serie di manovre strettissime, e mostra la variazione dell’angolo delle ali a seconda delle condizioni di volo. Aereo ormai non più giovane, ma ancora in grado di svolgere egregiamente il suo lavoro, e di impensierire anche velivoli più recenti, cede la scena ad un HH-101 Caesar, sempre dello stesso Reparto, che a sua volta dà dimostrazione di ottime capacità di manovra.
L’entrata successiva è quella del nuovissimo M-346, l’addestratore di ultimo acquisto dell’Aeronautica, recentemente entrato in servizio anche in Israele: in grado di simulare tutte le situazioni belliche possibili, di ricreare nemici virtuali su cui puntare, e di lavorare in connessione con i sistemi di oggi, è un aereo nato per l’addestramento di piloti che debbano, in futuro, lavorare in un ambiente “netcentrico”, cioè in totale connessione con tutte le altre componenti militari. Ovvia la manovrabilità di questo mezzo, che viene evidenziata da una serie di evoluzioni degne di nota.
I successivi ad entrare sono una coppia di EF-2000, assieme ad un P-180, per dare dimostrazione di un’intercettazione aerea. Il P180 funge da “aggressor”, simulando un velivolo da identificare: i due Typhoon sono i caccia che lo intercettano e scortano, nell’ambito della procedura nominata “Renegade”. Lo speaker spiega nel dettaglio il senso e le modalità di questo tipo di operazione, il cui scopo è garantire l’inviolabilità dello spazio aereo nazionale e di Paesi alleati, secondo precisi accordi.
Finito questo “primo tempo”, è il momento di esibirsi per Aude Lemordant, campionessa mondiale di acrobazia, a bordo del suo Breitling Extra 330, che tra l’altro pare sia l’ultimo esemplare al mondo in condizioni di volo.
Dopo uno spettacolo mozzafiato, all’insegna della precisione e dell’aggressività, lascia il campo al gruppo successivo, di nuovo dell’Aeronautica.
Dal lato sinistro dell’arenile fa il suo ingresso un imponente KC-767, il più recente tanker dell’Aeronautica, scortato da due Tornado e due AMX, che offrono al pubblico una doppia dimostrazione: innanzitutto quella di rifornimento in volo, ed immediatamente dopo una di supporto al suolo, verso la nave della Guardia Costiera che simboleggia un assetto amico bisognoso di aiuto.
Poco dopo, un EF-2000 dà una dimostrazione di manovrabilità e coordinazione che conferma parecchie dicerie, secondo le quali gli F-22 americani avrebbero più volte avuto delle serie difficoltà contro i Typhoon tedeschi. A vedere come manovra quello italiano, ed in che scarsità di spazio, c’è da crederci senza problemi.
Gli ultimi due ad esibirsi sono un C-27J Spartan, aereo derivato dal riuscitissimo G-222, che si sbizzarrisce senza difficoltà in manovre degne di un caccia, tra cui tonneaux e looping, il solo aereo da carico al mondo in grado di fare, e subito dopo l’attesissima pattuglia delle Frecce Tricolori.
Le Frecce Tricolori, presenti senza un aereo in quanto il pilota si è recato ad Amatrice, sua città natale, per dare il suo supporto ai concittadini, offrono uno spettacolo come sempre mozzafiato: le manovre del programma 2016 si susseguono con una precisione ed un impatto visivo assolutamente imponenti.
Lo show si conclude, ed il flusso di oltre 500.000 persone arrivate a Jesolo per vederlo inizia la sua rotta di ritorno, andando a cena nei ristoranti e pizzerie di quella che è la più bella città turistica marittima d’Italia.
500.000 persone che hanno visto il tricolore nel loro cielo, che hanno condiviso il silenzio per le vittime del terremoto, che hanno contribuito con le loro donazioni ad aiutare dei concittadini in difficoltà, come tantissimi altri che hanno portato viveri, medicine, od anche solo le loro braccia in quelle zone.
Questo Airshow è stato non solo uno spettacolo, ma anche un momento di unità tra i cittadini e le Istituzioni: da cronista, e da Italiano, anche se spesso disamorato e deluso, voglio evidenziare ed onorare l’impegno che il Comune di Jesolo, l’Aeronautica Militare, l’Esercito Italiano e tutte le Associazioni hanno profuso nello stare vicini ai nostri connazionali.
Gli Italiani tutti, in questa tragica evenienza, hanno dato finalmente prova di sapersi unire ed organizzare: per una volta, alla buon’ora, non si sentono italiani solo per festeggiare uno scudetto.
Ringrazio Lino, Julia e tutto il gruppo di amici per l’ospitalità, la compagnia ed il supporto idrico a suon di caraffe d’acqua…
E per chi volesse sorbirsi un migliaio di foto dello spettacolo, qua c’è il link alla galleria sulla mia pagina FB.
Testo e immagini: Kurtz Rommel